Chi è affetto da diabete sa quanto la patologia possa essere seria e invalidante. E invece sui social c’è chi la prende come un gioco
È proprio vero: i social ne sanno una più del diavolo. E c’è evidentemente chi non dorme la notte per escogitare trovate stravaganti fino ai limiti dell’assurdo. Una delle ultime tendenze che stanno spopolando TikTok vede come protagonisti individui che, pur non essendo affetti da diabete, si “affezionano” all’uso di monitor del glucosio. In che senso?
La mania ha un che di patologicamente perverso, ma tant’è. I dispositivi utilizzati dai diabetici per misurare continuamente la glicemia vengono ora impiegati anche come una sorta di strumento di prevenzione della malattia, anche se non esistono studi a sostegno dell’efficacia di tale pratica.
La “fissa” dei monitor glicemici che impazza sui social…
I monitor glicemici di ultima generazione consentono di monitorare il livello di zucchero nel sangue in ogni momento. Sono ormai uno degli strumenti essenziali per le persone che soffrono di diabete, in quanto consente loro di avere un migliore controllo della malattia. Tuttavia, c’è chi sta iniziando a utilizzare questi dispositivi per controllare il livello di zucchero nel sangue senza essere diabetico. Non solo: ne fa apertamente sfoggio sui social network.
Justin Richard, un utente di TikTok con oltre 876.000 follower, sta diventando una vera popolarità. Cosa fa di tanto speciale? Semplicemente assaggia il cibo e vede come si comporta il monitor. Nei suoi video, si può vedere l’utente di Internet mentre mangia cereali, burro di arachidi, latte al cioccolato o una lasagna vegana e analizza i dati elaborati dal dispositivo. Incredibile ma vero.
Il tiktoker 52enne non ha il diabete, ma usa il dispositivo in questione per mostrare come alimenti diversi possono influenzare la percentuale di glucosio nel sangue, evitando o al contrario favorendo un pericoloso “picco”. I suoi contenuti sono accompagnati da diversi commenti di esperti di nutrizione che elogiano il suo lavoro. E alcuni dei suoi hashtag, come #insulinresistance o #continuousglucosemonitor, sono ormai di tendenza, con milioni di visualizzazioni.
…e il confine sottile con la verità scientifica
Richard riconosce di non essere un professionista della salute né pretende di esserlo. Ma crede che il monitoraggio continuo della glicemia possa prevenire le malattie croniche, specie se – come nel suo caso – c’è una lunga storia familiare di diabete. “È come avere un allenatore”, afferma in uno dei suoi video. I dispositivi che monitorano la glicemia sono stati lanciati alla fine degli anni ’90, con marchi come Medtronic, Dexcom e Abbott, e grazie a loro i diabetici hanno avuto la possibilità di gestire meglio la malattia.
Va detto però che livelli di zucchero nel sangue molto alti o molto bassi nei non diabetici non sono motivo di allarme. Il monitoraggio del glucosio non si è dimostrato efficace per gli adulti senza problemi in questo senso, ma, come dice Richard, nei casi in cui c’è una storia familiare di diabete, può effettivamente essere un’utile arma di prevenzione. Ci sono marchi emergenti, come Nutrisense, Veri e Signs, che stanno approfittando della tendenza, e campagne sui social media che presentano i loro monitor glicemici come un alleato per perdere peso o come un “trucco metabolico”.
L’ennesima follia sui social
Nelle scorse settimane si è parlato di un’altra follia social giunta dagli Stati Uniti: una puntura sulla pancia che promette di far perdere peso velocemente. Sempre su TikTok impazzano i video con le testimonianze di chi si dice convinto di aver ottenuto il tanto atteso risultato, con qualcosa come mezzo miliardo di visualizzazioni complessive, specie tra gli adolescenti.
Il problema? La sostanza iniettata è un vero e proprio farmaco utilizzato per la cura del diabete di tipo 2: la semaglutide, medicinale nato per controllare la glicemia e che, in virtù del suo effetto dimagrante, è diventato praticamente introvabile. Con tutte le spiacevoli conseguenze del caso per chi ne ha davvero bisogno.
A cavalcare il fenomeno virale sono non solo persone comuni, ma anche influencer e celebrità come Elon Musk, il patron di Tesla e di altre iniziative imprenditoriali di successo, che all’inizio dello scorso ottobre ha rivelato pubblicamente di essere dimagrito proprio grazie a quel farmaco antidiabete.
Peccato che il medicinale sia stato nel frattempo inserito dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) nella lista dei farmaci carenti. “L’aumento della domanda – si legge in una nota informativa pubblicata sul sito – ha portato a carenze che si prevede continueranno per tutto il 2023. Sebbene la fornitura continui ad aumentare, non è possibile prevedere con certezza quando risulterà sufficiente a soddisfare completamente la domanda attuale”. Ed ecco che il gioco si fa pericoloso.