Il digiuno gentile è davvero la forma migliore del regime intermittente? Gli esperti spiegano come scegliere.
Ultimamente un regime alimentare ritenuto molto efficace per dimagrire è sotto la lente d’ingrandimento e ha suscitato molto interesse. Parliamo del digiuno intermittente.
Il termine digiuno in realtà solleva anche quale perplessità perché ovviamente è associato a sacrificio. E nessuno ha voglia di adottare un regime alimentare da “campo di concentramento”. Possiamo però sfruttare tutti i benefici del metodo che, sempre secondo gli esperti, assicura la salute. Il dimagrimento è solamente uno degli effetti di uno stile di vita sano ed equilibrato.
Cos’è il digiuno intermittente e perché esistono diversi modi per farlo
Quando si parla di digiuno intermittente non si intende l’adozione di una dieta restrittiva o dimagrante applicando il salto dei pasti. In realtà il principio che regola il digiuno intermittente è solamente il redistribuire i pasti in un modo diverso da come siamo abituati. Le motivazioni sono molteplici: la digestione è un processo fisiologico che richiede molte energie e spesso con un’alimentazione sbagliata si tolgono risorse ad altre funzioni vitali per l’organismo.
Potremmo dire che praticare il digiuno intermittente significa adottare una nuova filosofia. Il nostro corpo non è programmato per mangiare spesso – e soprattutto cibi super lavorati – e con le abitudini alimentari moderne rischiamo di stressarlo e indebolirci a livello immunitario. Basti pensare che in passato il “digiuno” era spesso forzato a causa delle carestie o della povertà. L’organismo si è adattato e non solo riesce a stare molto tempo senza cibo ma persino a trarne dei vantaggi. Ecco perché questo regime alimentare sta avendo sempre più successo. Naturalmente, come per tutti i cambiamenti, è necessario trovare la formula più adatta alle proprie esigenze.
Andando ad approfondire sulle tecniche di digiuno potremmo ritrovarci spiazzati di fronte alle formule proposte. C’è chi “fa il tifo” per il classico 16:8, in cui si mangia nelle 8 ore e si digiuna per 16 ore. Oppure c’è il sistema 5:2 ovvero la scelta di due giorni alla settimana dove l’apporto calorico non può essere superiore alle 500 kcal. O ancora, il digiuno gentile, denominato 12:12. Di sicuro c’è che prima di adottare uno o più digiuni intermittenti è bene sapere alcune cose. Ecco perché il 12:12 sta andando molto di moda.
Il digiuno intermittente serve solo a dimagrire? La risposta ti stupirà
Abbiamo detto che vi sono molti buoni motivi per iniziare a praticare il digiuno intermittente. Uno dei vantaggi intrinseci nel cambiare regime alimentare è il fatto che col digiuno si attiva un processo chiamato “autofagia”. Il nome potrebbe sembrare inquietante ma in realtà è qualcosa che dona grandi benefici all’organismo.
In pratica il corpo, quando non trova energia data dal cibo consuma tutto ciò che può essere “scartato”, come i grassi, i patogeni, le proteine glicate e le membrane cellulari danneggiate. Una volta che l’organismo si è adattato al regime intermittente risponderà apportando diversi cambiamenti positivi, anche se le persone pensano che il digiuno serva solo come dieta dimagrante.
Scegliendo il digiuno intermittente si va a ristabilire l’equilibrio di insulina e si scongiura il rischio diabete. È stato dimostrato anche che col digiuno si ristabiliscono i ritmi circadiani e dunque si aumenta il benessere psico-fisico generale. Togliendo dal corpo le sostanze infiammatorie si rinforza anche la flora intestinale e ne guadagna anche e soprattutto il sistema immunitario. Ricordiamo che le infiammazioni sono anche la scintilla che fa innescare moltissime malattie, compresi i tumori o le demenze cerebrali, come l’Alzheimer.
Il digiuno gentile è considerato il migliore, ecco perché e attenzione a fare la scelta giusta
Dopo aver letto quanto sopra, si può evincere che il digiuno intermittente non va inteso come una mera dieta dimagrante, anche se la perdita di peso ne è una fisiologica conseguenza. In pratica il digiuno intermittente è come una terapia medica, ecco perché le persone che vogliono iniziare questo tipo di regime alimentare devono farlo seguendo i dettami di uno specialista.
Non solo: prima di iniziare, gli esperti consigliano di depurare l’organismo, e di non cambiare drasticamente alimentazione. Infatti si dovrebbero eliminare dapprima tutti gli alimenti dannosi, in modo che il fegato possa recuperare le forze e lavorare al meglio durante il digiuno.
Secondo alcuni esperti la formula migliore per iniziare è quella denominata “gentile”, o 12:12. Seguendo questa tipologia di digiuno in pratica si fa l’ultimo pasto alle 20 e si mangia di nuovo alle 8 del mattino successivo. Durante le 12 ore di digiuno si è facilitati perché per la maggior parte del tempo si riposa, inoltre si possono ovviamente integrare tè e tisane e l’apporto idrico non deve mancare.
Scegliendo di non mangiare per 12 ore non si fa, quindi, un grande sacrificio ma nell’organismo gli effetti benefici si fanno subito sentire. L’intestino, non sovra stimolato, aumenterà la carica batterica “buona”, combattendo meglio gli stati infiammatori e aiutando le difese a combattere anche le malattie. Infine, assicurano gli esperti, sarà anche in grado di bruciare più calorie.