Scopriamo se questo animale porta davvero sfortuna e cosa significa se ne sogni uno: ne sarai davvero sorpreso.
La superstizione fa parte della nostra cultura condivisa e ci accompagna lungo l’arco della nostra vita. Alcune superstizioni sono così diffuse e fanno così parte del patrimonio culturale collettivo che tutti ne tengono conto anche se magari poi non ci credono. L’idea che il gatto nero porti sfortuna è qualche cosa che praticamente tutti conoscono e persino chi non ci crede, quando ne vede uno pensa inevitabilmente alla sventura. Tale credenza risale addirittura al medioevo.
A quel tempo si credeva che questi animali fossero i compagni diabolici delle streghe proprio perché uscivano di notte ed il loro colore così luttuoso faceva pensare all’oltretomba. Sempre dal medioevo deriva l’altra convinzione sui gatti neri e cioè che se uno ci attraversa la strada saremo colpiti dalla sfortuna. Il fatto è che all’epoca si viaggiava molto a cavallo e se un gatto attraversava d’improvviso la via il cavallo stesso poteva imbizzarrirsi e disarcionare.
Una strage incivile: ne vengono sterminati tanti
Però c’è anche da dire che in Francia ed in Inghilterra i gatti neri vengono addirittura considerati dei portafortuna. Il fatto che ci sia questa diffusa credenza porta anche tanta assurda violenza e maltrattamenti nei confronti di queste povere bestiole ed alcune associazioni animaliste hanno indetto il Gatto Nero Day fissato proprio il 17 novembre.
Si tratta di una festa sicuramente simpatica ma ha anche un significato molto importante e cioè quello di non lasciare che le superstizioni e i preconcetti ci facciano sentire autorizzati a fare del male ad un animale o ad una persona o comunque ad escluderla.
Ogni anno a causa di questa assurda credenza vengono soppressi addirittura 60.000 gatti neri. Dopo aver letto questo pensiamo sinceramente che anche tu voglia impegnarti a combattere questa superstizione che porta tanta sofferenza e tanto dolore inutile.
Cosa significa sognare un gatto nero?
Ma è anche molto diffusa la credenza che sognare un gatto nero porti sfortuna. Nei tempi andati il gatto nero era associato al diavolo e alla stregoneria. Chi sognava il gatto nero riteneva che il diavolo o comunque qualche demone volesse entrare in contatto con lui per rovinargli la vita. Quindi logicamente sognare queste bestiole era un presagio di malaugurio e poteva annunciare qualcosa di negativo o addirittura un lutto per se stessi o per una persona cara.
Un aneddoto molto simpatico è legato alla canzone “Volevo un gatto nero”. E’ stata presentata allo Zecchino d’Oro nel 1969 e si è piazzata ultima. Questo farebbe pensare che almeno questa volta la diceria sui gatti neri si sia rivelata corretta ed invece non è così. Infatti questa canzoncina è diventata popolarissima ed è una delle poche dello Zecchino d’Oro che davvero tutti conoscono benché abbia quasi 50 anni.
Il gatto nero protagonista al cinema e nella letteratura
Un altro aneddoto interessante legato ai gatti neri riguarda il famoso scrittore americano Edgar Allan Poe. “Il gatto nero” è, infatti, uno dei suoi racconti più celebri. È stato scritto nel 1843 e racconta la storia di un condannato a morte. Il condannato aveva un gatto di nome Plutone che era ovviamente di colore nero. Quando l’animale lo morse un demone si impossessò di lui e lo costrinse ad uccidere la moglie ed a murarne il cadavere.
Per errore però insieme al corpo della moglie murò anche un gatto che emise un gemito attraverso il muro proprio mentre la polizia lo stava ispezionando, consentendo agli agenti di scoprire il corpo della moglie e quindi di arrestare l’uomo. Ma il gatto nero è anche molto presente al cinema e nella letteratura. Come abbiamo detto è sempre stato considerato il compagno delle streghe insieme anche a gufi e civette.
Per gli Egizi era sacro e cambiò il corso di una battaglia
Tuttavia per gli antichi Egizi il gatto nero era un animale importantissimo e sacro. Per gli Egizi qualsiasi gatto e dunque anche quello ammantato di nero era talmente importante e così connesso alle divinità che se per caso un uomo ne uccideva uno rischiava la pena di morte. Una bella differenza rispetto alla nostra progredita cultura che invece stermina questi poveri animali.
Addirittura si racconta che i Persiani per espugnare una città egiziana legarono dei gatti agli scudi dei loro soldati e così gli Egizi non ebbero il coraggio di toccare nemmeno con un dito i militari avversari nonostante stessero aggredendo le loro mura. Tra l’altro secondo alcuni studi i gatti neri hanno anche meno possibilità rispetto agli altri di ammalarsi di alcune malattie tra le quali il cancro.