Il ginecologo avverte: non ignorate questo sintomo, sembra mal di stomaco ma non lo è

Se sentite questo sintomo a livello addominale, non ignoratelo ma correte subito dal ginecologo: ecco cosa può essere

Uno degli specialisti più importanti, per la salute della donna, è il ginecologo. Questo medico, infatti, si occupa di tutta la parte intima e riproduttiva del corpo femminile, nonché della prevenzione delle principali malattie e del periodo della gravidanza e del post-parto. Poiché l’apparato riproduttivo femminile è articolato e complesso e molte sono le patologie che possono interessarlo, è bene non sottovalutare alcun sintomo: se sentite un frequente dolore addominale, che può sembrare mal di stomaco, non sottovalutatelo e fatevi subito vedere.

Attenzione a questo sintomo, non è mal di stomaco
Attenzione a questo sintomo, non è mal di stomaco: corri dal ginecologo (grantennistoscana.it)

Secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni donna a partire dalla prima mestruazione dovrebbe fare un controllo annuale dal ginecologo, così che possa verificare che tutto vada bene e si sviluppi correttamente. La prevenzione è la miglior arma che abbiamo contro molte delle patologie che riguardano l’apparato intimo e riproduttivo ma altrettanto importante è anche il riconoscere i propri eventuali sintomi: ecco cosa dovete fare se avvertite un dolore addominale urente e persistente.

Dolore addominale, ciclo abbondante: ecco cosa può essere

Ciò di cui vi parliamo oggi causa alcuni sintomi che, sebbene siano poco specifici e riferibili a una moltitudine di condizioni patologiche e di problematiche, in realtà non vanno mai sottovalutati. Si tratta infatti dell’aumento improvviso e apparentemente inspiegabile del flusso mestruale, dei crampi addominali e, in alcuni casi, anche dell’aumento del volume addominale. Si segnalano poi dolori di varia entità durante i rapporti sessuali o subito al termine, con un urgente bisogno di urinare e problematiche di stitichezza. Ebbene: se riconoscete questi sintomi e non sapete dargli una spiegazione, oggi vi parliamo di una possibile causa.

Dolori addominali, ciclo abbondante e stitichezza
Dolori addominali, ciclo abbondante e stitichezza: ecco una possibile causa (grantennistoscana.it)

Tutti i sintomi di cui vi abbiamo appena parlato dovrebbero destare la vostra attenzione poiché possono essere segnali della presenza di fibromi, cioè tumori che originano nella muscolatura dell’utero. Molto rari nella fascia d’età che va dai 20 ai 30 anni, sono più frequenti dai 30 ai 40 anni e ancora più diffusi tra i 40 anni e i 50 anni. I fibromi possono essere molto diversi tra loro: quelli localizzati all’interno della cavità uterina si chiamano sottomucosi e sono responsabili della maggior parte dei sintomi. I fibromi che invece si localizzano verso la superficie esterna dell’utero, spesso, sono asintomatici.

Tutto quello che c’è da sapere sui fibromi

Al momento, è difficile stabilire quali siano le esatte cause dei fibromi. Una delle più certe è la predisposizione genetica, sia da un punto di vista etnico che famigliare: le donne di origine afroamericana o africana, ad esempio, hanno una frequenza di fibromi decisamente alta. Anche l’età è un fattore da considerare, come abbiamo visto: si stima che, dai 40 ai 50 anni, almeno una donna ogni tre o una donna ogni quattro sia affetta da fibromi uterini. Da sottolineare, poi, che anche l’obesità è un fattore che favorisce la comparsa di fibromi: il tessuto adiposo, infatti, produce un estrogeno meno potente di quello delle ovaie. Se però se ne produce in grandi quantità, può fungere da stimolo e incentivare la crescita di queste formazioni.

Fibromi uterini, tutto quello che c'è da sapere
Fibromi uterini, tutto quello che c’è da sapere: cause, cure, interventi (grantennistoscana.it)

Come abbiamo detto, i sintomi a cui si deve prestare attenzione riguardano l’apparato uterino, ai quali può associarsi anche una sensazione di pesantezza nella zona pelvica. Per diagnosticare un fibroma uterino è sufficiente sottoporsi a un’ecografia transvaginale, con la quale si può anche stabilire il numero esatto di queste formazioni, la sede di ognuno e le loro dimensioni. Con tutte queste informazioni, il ginecologo stabilisce la gravità della situazione: per quanto i fibromi in sé e per sé non impediscano una gravidanza, di fatto possono portare qualche complicazione in più, per cui l’intervento di rimozione va valutato molto bene.

Non è infatti detto che, in qualsiasi caso, i fibromi vadano rimossi: non si può non dire, però che l’intervento di rimozione detto miomectomia è associato a un esito riproduttivo molto buono, che rispetto alle percentuali riferite a una donna senza fibromi è del 70%. Nel caso in cui i fibromi siano esterni rispetto all’utero e siano piccoli, però, anche nel caso in cui si cerchi una gravidanza è probabile che il ginecologo suggerisca di non toccarli.

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