Una settimana lavorativa di soli 4 giorni? Non è solo un sogno, potrebbe presto diventare realtà: al via la sperimentazione del lunedì festivo.
Quando si inizia a lavorare le settimane cominciano a scorrere senza soluzione di continuità. Molti lavoratori sono impegnati dal lunedì al sabato, c’è addirittura chi non riposa nemmeno la domenica e c’è chi è costretto a cambiare i ritmi di vita lavorando durante la notte. Pur di non trovarsi disoccupati si è disposti a fare sacrifici, ma è chiaro che lavorare così tanto è un sacrificio enorme e porta a peggiorare la qualità della vita e della propria salute.
Nei Paesi con un’economia più florida, come quelli del nord Europa, le giorante lavorative sono state ridotte a 6 ore giornaliere e a 5 giorni la settimana. In questo modo i cittadini hanno il tempo di godersi la famiglia e le attività sociali, di praticare sport e di concedere del tempo alla cura della propria salute. C’è però chi ritiene che si otterrebbe un’ulteriore miglioramento delle condizioni di vita e di salute dei cittadini riducendo ulteriormente la settimana lavorativa a soli 4 giorni e concedendo un weekend lungo che va da sabato a lunedì.
Simili esperimenti sono già stati condotti in diversi Paesi grazie alla collaborazione di alcune aziende. Si sono studiati gli effetti della settimana corta di lavoro in Inghilterra, Lituania, Nuova Zelanda, Germania, Svezia, Islanda, Portogallo e Giappone. Dall’ultimo studio, quello condotto in Gran Bretagna su 61 aziende e 2900 dipendenti, è emerso che la settimana corta diminuisce del 71% lo stress lavorativo, ma è risultato anche che calano del 65% le richieste di giorni di malattia e del 57% i licenziamenti.
Settimana corta: i lunedì diventeranno festivi?
Sulla scorta di questi risultati ed approfittando dei ponti del mese di aprile, il sindaco di Valencia Joan Ribò ha dato il via alla sperimentazione della settimana corta per tutti i suoi cittadini. Annunciando il periodo di sperimentazione che continuerà anche durante il mese di maggio, il primo cittadino della città spagnola ha spiegato il perché di questa iniziativa: “Vogliamo una città accogliente e sana che si prenda cura delle persone”. Questo perché il politico ritiene che le persone non debbano vivere per lavorare ma lavorare per vivere.
Lo scopo è quello di capire se grazie a questa riduzione dell’orario lavorativo ci saranno dei miglioramenti nella salute e nella qualità della vita dei cittadini, ma anche se questo possa apportare delle migliorie alla qualità dell’aria e della sostenibilità. Una città più serena e pulita potrebbe permettere anche di migliorare il turismo e l’accoglienza dei turisti. I risultati di questo studio saranno pubblicati a partire da luglio 2023 e solo in quel momento si scoprirà se confermeranno quanto emerso negli altri Paesi.
Qualora i risultati dovessero essere positivi sotto tutti i punti di vista, sempre più Paesi e aziende potrebbero pensare di applicare questo sistema lavorativo. Un vero e proprio sogno per milioni di persone in tutto il mondo che sperano un giorno di poter dedicare maggior tempo a sé stessi e alle persone che amano senza temere per questo di poter perdere l’impiego o avere difficoltà economiche.
