Gli eredi di Berlusconi hanno scelto di rendere noto pubblicamente il testamento del Cavaliere: c’è un messaggio segreto che sorprende tutti
Poteva piacere o non piacere, come chiunque d’altronde. La perfezione non esiste e senz’altro ha commesso degli errori in vita, ma non si può non riconoscere l’importanza gigantesca di una figura monumentale come quella di Silvio Berlusconi.
Il Cavaliere, a modo suo, ha segnato profondamente la storia dell’Italia, una paese che lui amava davvero. Ragion per cui, la sua scomparsa per forza di cose ha generato un grande vuoto. Tant’è che in parecchi hanno vissuto interiormente questo dolore, anche molti nemici del leader di Forza Italia. Sarebbe sbagliato ora santificarlo, però di certo Berlusconi ha incarnato anche numerosi valori positivi, che non è poi così scontato trovare in giro. Dall’innata leadership alla voglia inesauribile di vivere, senza mai perdere il sorriso.
Silvio Berlusconi ha lottato con le unghie e con i denti per rimanere aggrappato a ciò che era stato in grado di costruire, nonostante l’inesorabile avanzare dell’età e i vari problemi di salute che lo hanno fortemente condizionato, aumentando in lui la tristissima consapevolezza di come la fine si stesse avvicinando sempre di più. E l’incubo peggiore si è concretizzato lo scorso 12 giugno, all’età di 86 anni.
Berlusconi si trovava fra le mura dell’ospedale San Raffaele di Milano, dove in precedenza era stato ricoverato per via di una polmonite e di una leucemia mielomonicitica. In mattinata i figli e il fratello Paolo erano accorsi nella struttura sanitaria situata all’interno del capoluogo lombardo, luogo di nascita del Cavaliere. Lì si trovava già Marta Fascina, che gli è rimasta accanto giorno e notte dandogli tutto il proprio supporto.
In seguito alla terribile notizia, il governo ha istituito i funerali di stato, che sono andati in scena presso il Duomo di Milano. L’epilogo inevitabile di una vita forse irripetibile, vissuta fuori dall’ordinario. Solo un uomo dalle capacità straordinarie avrebbe potuto fondare un vero e proprio impero televisivo e finanziario, che rese Berlusconi una delle persone più ricche nel mondo.
Dalla politica al Milan: le imprese di Silvio Berlusconi
La data cruciale, in tal senso, corrisponde all’anno 1975. In quei mesi il Cavaliere fondò la Fininvest, un qualcosa che – nel bene e nel male – cambiò per sempre il destino del nostro meraviglioso paese. Il suo carisma, inoltre, gli consentì di emergere nell’universo intricato della politica italiana ed internazionale.
Vinse tre elezioni e fu presidente del consiglio dei ministri per un tempo record di ben nove anni. Gran parte del popolo italiano lo ha amato, perché Berlusconi ha dato speranza a milioni e milioni di cittadini. Era molto generoso e teneva realmente al benessere altrui. Allo stesso tempo, adorava mettersi in gioco per diventare il numero uno e ci è riuscito perfino nel calcio, alla guida della sua squadra del cuore che adorava sin da bambino.
L’era di Silvio Berlusconi, in particolare, ha regalato ventinove trofei al Milan. Il bilancio è letteralmente da capogiro: otto Scudetti, una Coppa Italia, sette Supercoppe italiane, cinque Champions League, due Coppe Intercontinentali, cinque Supercoppe Uefa e, infine, un Mondiale per Club. Ricordi indelebili per i tifosi rossoneri.
Il testamento di Berlusconi: ecco cosa c’è scritto
Ora tiene banco la spinosa questione testamento, i cui dettagli sono stati resi noti nei giorni scorsi per volontà degli eredi. Entrando più nello specifico, il leader di Forza Italia, nel 2022, scrisse una lettera ai propri figli, non citando il più piccolo Luigi probabilmente per via di una dimenticanza.
Marta Fascina, poi, ha consegnato a mano la lettera in argomento al notaio milanese Arrigo Roveda. Oltre a ciò, il testamento è composto anche da due fogli di carta colore giallo paglierino, con l’intestazione “Villa San Martino”. Nel primo foglio Berlusconi ha specificato che i suoi due primogeniti, Marina e Pier Silvio, avranno la maggioranza assoluta di Fininvest, ossia il 53% del gruppo.
Il resto del patrimonio invece, circa quattro miliardi e mezzo di euro, sarà suddiviso in parti uguali fra tutti e cinque i figli dell’ex presidente del consiglio. Un’ulteriore dimostrazione di come la coesione della famiglia fosse l’aspetto più importante per il Cavaliere. Voleva che ogni membro del nucleo familiare andasse avanti in armonia e senza litigi, anche in sua assenza.
Non solo i figli del Cavaliere: cifre e dettagli sulle altre donazioni
Tornando alla lettera, ossia l’ultima parte del testamento, Silvio Berlusconi ha invitato i suoi figli a riservare le seguenti donazioni: 100 milioni di euro a Paolo Berlusconi, altri 100 alla ‘quasi’ moglie Marta Fascina (la coppia si era sposata simbolicamente) e 30 milioni all’amico di sempre Marcello Dell’Utri.
“Per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me“, ha scritto il Cavaliere. Ad ogni modo, si registra una perplessità proveniente da una frase contenuta all’interno della lettera: “Se non dovessi tornare“.
Quella volta Berlusconi riuscì a tornare a casa e c’è chi sostiene che, in teoria, i figli potrebbero appellarsi a tale dettaglio per non elargire le somme di denaro sopra elencate. Dell’Utri in un’intervista si è detto scioccato per quanto emerso dal testamento, mentre Fascina ha reagito con la compostezza e la discrezione che la contraddistinguono.
Per quanto concerne la sfarzosa villa di Arcore, sembra che la compagna del leader di Forza Italia e la famiglia Berlusconi siano giunti ad un accordo tranquillo. Entro tre mesi, infatti, Marta Fascina lascerà la dimora per trasferirsi in quel di Roma, dove porterà avanti la propria attività politica in Parlamento in qualità di deputata.