Conoscente la storia del Pozzo di San Patrizio? Un mistero e delle leggende avvolgono la storia del nostro paese attorno a questo piccolo spazio che riesce a creare molti interrogativi tra persone comuni e studiosi.
Per prima cosa questa opera si trova a Orvieto e nei secoli si è arricchita di grande curiosità da parte di chi l’è andata a visitare o ha semplicemente letto il suo misterioso passato.
Si tratta praticamente di una costruzione del XVI secolo quando avvenne il sacco di Roma su precisa orchestrazione dei Lanzichenecchi. Inizialmente si chiamava Pozzo della Rocca, perché è molto vicino alla Rocca Albornoz, ma dopo secoli ha avuto due cambiamenti di nome. Nel settecento era stato chiamato “Purgatorio di San Patrizio”, ma nel secolo successivo assunse quello che ha ancora oggi come nome. Oggi ha una funzione del tutto museale, un museo a cielo aperto, mentre in passato fu al servizio del rifornimento dell’acqua. Ma qual è il mistero di questa costruzione?
Come è stato costruito il Pozzo di San Patrizio
Il Pozzo di San Patrizio viene costruito nel 1530 subito dopo che tre anni prima Papa Clemente VII si rifugiò a Orvieto e ordinò la sua costruzione. Questo fu fatto perché la popolazione autoctona di fatto non rimanesse mai senza acqua anche qualora i Lanzichenecchi avessero assediato la città. Antonio Sangallo il Giovane fu protagonista del progetto e portò all’inizio dei lavori nel 1532. Il lavoro si concluse dopo la morte di Clemente nel 1537 quando pontefice era Paolo III Farnese.
Scavando gli strati di argilla e tufo i costruttori hanno realizzato alcune pareti in mattoni per dare una maggiore solidità a tutta la struttura. La fornitura dell’acqua era legata al collegamento con una fonte naturale e grazie alla presenza di un fiume emissario. Al suo ingresso è scritto “Quod natura munimento inviderat industria adiecit” e cioè “Ciò che non aveva fornito la natura lo procurò l’industria”. Questo per andare ad aumentare la gloria di chi aveva costruito quest’opera monumentale.
Il Pozzo di San Patrizio e i suoi misteri
Sono numerosi i misteri legati al Pozzo di San Patrizio. Il nome deriva dall’accostamento attraverso i frati del Convento dei Servi all’opera orvetiana rispetto alla leggenda del Santo irlandese che amava andare a pregare in una grotta di cui non si vedeva mai la fine proprio come questo pozzo. Affrontare il viaggio era una sorta di purificazione per levarsi i peccati di dosso e raggiungere il cielo e la salvezza. Il buio profondo del pozzo era associato alla ricerca di redenzione.
Nel linguaggio comune di oggi si dice spesso in Italia “Non ho il pozzo di San Patrizio” per parlare di quantità di denaro importanti pretese. In realtà però l’idea del detto nasce più dalla perdita di risorse utili che dalla profondità stessa del pozzo. Ancora oggi i turisti vi gettano monetine dentro seguendo la tradizione spesso comune che si consuma a Fontana di Trevi a Roma. Sicuramente si tratta di un posto che mantiene molti segreti e che riesce a creare curiosità nelle persone che vi si muovono dentro.