Il tonno in scatola fa bene o male? Lo studio fornisce la risposta definitiva

Arriva finalmente lo studio che fa chiarezza sui tanti pericoli connessi al consumo di tonno in scatola: ecco la verità.

Sul tonno in scatola circolano molti falsi miti ma è importante ristabilire la verità perché si tratta di un alimento fortemente consumato da tutti gli italiani. Un nuovo studio realizzato proprio nel nostro paese fa piazza pulita di tanti falsi miti e in questo articolo ti aiuteremo a capire la verità su questo alimento così consumato in modo tale che tu possa fruirne nel modo giusto. Il primo falso mito da sfatare è quello secondo il quale il tonno in scatola sia povero di nutrienti.

I pericoli del tonno in scatola
Scopriamo se è davvero un alimento sano oppure no – grantennistoscana.it

Il pesce conservato in scatola risulta avere gli stessi nutrienti di quello fresco e secondo lo studio potrebbe avere persino proprietà superiori a quelle di un filetto di bovino. Chi consuma il tonno in scatola alle volte ha anche il timore dei conservanti. Dobbiamo però tenere presente che i conservanti sono utilizzati in tantissimi tipi di cibi. Tuttavia proprio nel tonno in scatola non ce ne sono. Ecco che cosa è emerso dallo studio. Il trattamento termico a cui è sottoposto il tonno in scatola non abbatte nessuno dei nutrienti essenziali e dunque questo alimento conserva di fatto le medesime proprietà del pesce fresco.

Il pericolo dei conservanti

Non dobbiamo dimenticare, infatti, che il tonno in scatola viene cotto a vapore e messo sott’olio. Non c’è bisogno di aggiungere alcun tipo di conservante perché poi viene pastorizzato. Dunque questo procedimento è assolutamente sicuro per la conservazione Un’altra cosa interessante da notare è che l’olio che viene utilizzato serve soltanto a isolare dall’aria eventuali contaminanti.

Il pericolo dei conservanti nel tonno in scatola
Scopriamo se nel tonno in scatola ci sono conservanti pericolosi – grantennistoscana.it

Molti gettano via questo olio sempre perché convinti che possa contenere sostanze nocive, ma è un errore. Infatti l’olio a contatto con il tonno si arricchisce dei grassi polinsaturi, degli Omega 3 e della vitamina D. Probabilmente la paura maggiore legata al tonno in scatola è quella relativa alla presenza di mercurio.

La presenza di mercurio è un vero rischio o no?

Su questo ci sono stati vari studi e vediamo che cosa è emerso. Nei pesci di grossa taglia, come appunto può essere il tonno, il rischio della presenza di questo metallo pesante effettivamente esiste. I pesci grandi si nutrono dei pesci più piccoli e c’è il cosiddetto fenomeno del bioaccumulo. Un tonno nella sua vita arriva a mangiare tantissimi pesci più piccoli.

Essendo che ognuno di questi pesci avrà ingerito una certa quantità di mercurio presente nei mari poiché inquinati, ecco che il tonno globalmente potrebbe avere dentro di sé una forte contaminazione di mercurio.

Il pericolo del mercurio nel tonno in scatola
Quando consumiamo il tonno in scatola dobbiamo temere la presenza di mercurio? – grantennistoscana.it

Tuttavia anche su questo fronte sono stati effettuati degli studi e i valori sono quasi sempre inferiori a 0,5 mg per chilogrammo. Ricordiamo che il valore considerato sicuro è quello di un alimento che mantiene la sua concentrazione di mercurio al di sotto di un milligrammo per ogni chilogrammo e questo sia secondo le leggi italiane che europee. Gli scienziati sostengono che non consumare tonno perché potrebbe contenere del mercurio sarebbe come smettere di consumare uova perché potrebbero contenere salmonella.

Il pericolo per le donne in gravidanza

Ma un’altra questione controversa che accompagna il consumo del tonno è quella relativa alla sicurezza per le donne in gravidanza. C’è stato uno studio proprio condotto su alcune donne in gravidanza che consumavano più pesce e che quindi teoricamente sarebbero state esposte ad un maggior rischio di mercurio.

Scopriamo se il tonno in scatola è sicuro per le donne in gravidanza
Le donne in gravidanza possono consumare tonno in scatola? – grantennistoscana.it

Quello che si è visto è che non soltanto non ci sono effetti negativi sullo sviluppo cognitivo dei bambini, ma questi avevano addirittura un quoziente intellettivo tendenzialmente maggiore. Ovviamente questo non vuol dire che il mercurio faccia bene, ma che globalmente gli effetti positivi del consumo di pesce sul feto hanno superato ampiamente quelli negativi (ma molto contenuti) relativi al pericolo di mercurio.

Gli effetti positivi del pesce: sorprendenti

Ricordiamo che il tonno in scatola è proprio uno dei modi più facili e più diffusi per consumare il pesce che è un alimento che fa benissimo. Contribuisce allo sviluppo psicologico degli adolescenti ed è ricco di Omega 3 che sono gli acidi grassi non prodotti autonomamente dal corpo umano ma che sono veramente preziosi.

Sono importantissimi per la funzionalità dei neuroni a tutte le età. Tra l’altro gli Omega 3 hanno anche una potente azione antinfiammatoria e riducono la presenza di radicali liberi. Dunque consumare tonno in scatola così come qualsiasi altro tipo di pesce ha effetti molto positivi per quanto riguarda il contrasto dell’invecchiamento.

Un’altra cosa importante da sottolineare è che il consumo di due porzioni di pesce alla settimana (e cioè circa 160 grammi) ridurrebbe di circa il 34% il rischio di comparsa del tumore al colon retto e di altri tipi di tumori gastrointestinali. Dunque quando sentiamo parlare del tonno e dei tanti dubbi che accompagnano il suo consumo possiamo in realtà non tenerne conto e continuare a mangiarlo in serenità poiché si tratta di un alimento sano e comodo.

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