In arrivo il bonus lavoro, non è per tutti: lo riceveranno solo alcune categorie di lavoratori

Una misura pensata per sostenere un gran numero di lavoratori, la novità è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed è pertanto definitiva. Vediamo di che cosa si tratta

Alcune categorie di lavoratori hanno attraversato, più di altri, anni difficili a causa della pandemia di Covid. Ma non solo perché la loro attività è già di per sé molto complicata, con orari difficili ed intensi, tra straordinari e lavoro notturno. Proprio per loro è stata pensata una misura ad hoc che vada a sostenerli.

bonus lavoro categorie
In arrivo un bonus lavoro per alcune categorie

Con la prima finalità di garantire a queste categorie una stabilità occupazionale in un settore nel quale non è sempre così facile mantenere il lavoro a lungo. Ma anche che vada a sopperire alla calante offerta di lavoro, cercando in tal modo di creare una sorta di volano che vada a risollevare l’intero settore.

Bonus lavoro, attenzione alla novità rivolta a moltissimi lavoratori. Cosa prevede

Possiamo confermare che la misura ha trovato la sua concretezza nei giorni scorsi dal momento che il 3 luglio 2023 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge 85 di conversione del Decreto Lavoro, approvato con decreto legge N.48 del 4 maggio; e che contiene le norme che regolamentano questa agevolazione e tutta una serie di misure specificatamente rivolte ad alcune categorie di lavoratori.

Bonus lavoro, cosa prevede e quanto viene corrisposto
Trattamento integrativo rivolto ai lavoratori del settore turistico. A quanto ammonta (grantennistoscana.it)

Il settore in questione è quello turistico e comprende anche gli stabilimenti termali, ambiti nei quali la richiesta di straordinari e di lavorare in orari notturni, specialmente in periodo di alta stagione, è costante. Si va dai bar, ai ristoranti, ai pub, insomma ai locali della movida aperti molto spesso fino a tardissima notte, a molte altre attività che fanno della ricezione turistica il loro core business.

Lavoro notturno e straordinari: le regole

Ebbene occorre anzitutto sapere che esiste un Decreto ad hoc, il N.66 del 2003, pensato per regolamentare nel dettaglio sia il lavoro notturno che quello straordinario. Vengono di fatto stabiliti dei limiti, previo specifico accordo tra lavoratore e datore di lavoro, che non devono essere superati e che consistono in 250 ore di straordinari. Questo a meno che non esista una specifica regolamentazione prevista dal contratto collettivo applicabile.

Inoltre per quanto riguarda la retribuzione, il lavoro in questi orari dovrà essere computato a parte nonché compensato, come previsto dai contratti collettivi di lavoro, o con maggiorazioni retributive o con riposi compensativi. Per quanto riguarda il lavoro notturno, la sua durata è di almeno sette ore consecutive che comprendano l’intervallo. A meno di specifiche indicazioni nei contratti collettivi, il periodo di lavoro non deve superare, nell’arco delle 24 ore, il tempo di 8 ore.

Il bonus previsto dal Decreto Lavoro

Fatta questa premessa entriamo nel merito del bonus previsto dal Decreto Lavoro. È stato introdotto, di fatto, un trattamento integrativo speciale nonché una detassazione dello stesso, per i lavoratori del comparto turistico che lavorano durante la notte oppure che svolgono ore di straordinario.

Perchè il bonus lavoro non è oggetto di tassazione
Il bonus è rivolto anche ai lavoratori del settore termale (grantennistoscana.it)

Il trattamento integrativo riguarda il periodo compreso tra il 1 giugno 2023 ed il 21 settembre 2023 e prevede il riconoscimento del 15% delle retribuzioni lorde corrisposte sia per gli straordinari che per l’attività notturna. Ma non solo perché l’importo erogato non sarà tassato dal momento che non andrà a concorrere alla formazione del reddito.

Come richiederlo e come viene erogato

Vi sono però alcuni requisiti richiesti che occorre rispettare per accedere a questo bonus: la condizione base per ottenere il bonus è che il reddito del lavoratore sia, per l’anno d’imposta 2022, inferiore a 40mila euro. Il riconoscimento del trattamento integrativo avviene inoltre solo per i lavoratori del settore privato ma non per chi opera nelle strutture turistiche pubbliche. La richiesta dovrà partire dal lavoratore, attestando in forma scritta di non aver superato la cifra limite prevista per l’anno 2022, ma sarà poi il datore di lavoro a riconoscergli direttamente il bonus. Dal punto di vista del datore di lavoro inoltre vi è un beneficio: maturerà sull’importo erogato un credito d’imposta che potrà utilizzare per il pagamento di imposte e contributi attraverso la compensazione su modello F24. Un beneficio importante, dunque, che non bisogna lasciarsi scappare per vivere la stagione turistica con maggior serenità.

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