L’assicurazione auto è un paracadute in caso d’incidente stradale, ma se la compagnia assicurativa si rifiutasse di pagare? Può succedere?
Tra i costi di gestione di un’auto meno amati dagli automobilisti c’è sicuramente l’assicurazione, superata in questa speciale classifica dell’avversione solo dal bollo auto. Ciò che rende il bollo ancora più inviso è che si tratta di una tassa di possesso del mezzo e che dev’essere pagata ogni anno, anche qualora non si utilizzi il veicolo.
L’assicurazione di per sé è invece qualcosa di molto utile, anzi di indispensabile per gli automobilisti. Senza di essa, infatti, si rischia di non essere risarciti quando siamo vittime di un incidente, questa rappresenta una tutela nei confronti di noi stessi e degli altri. I costi dei danni causati in un incidente infatti possono essere molto onerosi da sostenere e sapere che di saldare il conto si occuperà la compagnia assicurativa è di certo un sollievo quando ci si trova in una simile situazione.
Ciò che la rende indigesta, dunque, è solo il costo eccessivo. Spesso infatti il costo annuo della polizza assicurativa supera il valore stesso dell’auto, specialmente se il mezzo assicurato ha ormai tanti anni da poter essere considerato pezzo da collezione. Il costo lievita in base al modello di auto e dunque al valore della stessa, ma anche in base alla tipologia di copertura offerta, all’anzianità di guida del proprietario e all’anzianità assicurativa del possessore del mezzo (se hai 10 anni di patente ma non hai mai avuto un mezzo intestato parti sempre dall’ultima classe) e al luogo in cui viene utilizzata l’auto.
Le compagnie assicurative, infatti, valutano il rischio di incidente e dunque la possibilità di dover coprire eventuali danni in base alle statistiche dei sinistri di ogni città. Al Sud ad esempio i costi sono più elevati perché ci sono un numero maggiore di incidenti, ma anche perché sono più frequenti i tentativi di truffa assicurativa.
L’assicurazione può non pagare i danni di un sinistro?
La prima cosa che va sottolineata è che l’assicurazione può rifiutarsi di coprire i costi di un danno causato da un sinistro solo nelle occasioni in cui vengono violate delle specifiche clausole comprese nel contratto assicurativo che avete firmato. Tra le limitazioni di copertura più frequenti che si trovano nei contratti c’è ad esempio la guida in stato di ebrezza, nel caso in cui alla guida fosse un minorenne, quello in cui a guidare fosse un soggetto senza patente.
Ci sono alcuni contratti che prevedono anche che il proprietario del mezzo non possa prestarlo ad altri guidatori. In questo caso non ci dev’essere un illecito come quelli indicati sopra, ma basta che al momento dell’urto non fosse il proprietario del mezzo a guidarlo. Tuttavia c’è una precisazione da fare sull’argomento, visto che la legge prevede che la compagnia assicurativa non può sottrarsi dal pagamento di danni a terzi. Questo significa che non può farlo anche se sono state violate le clausole del contratto di cui abbiamo fatto riferimento sopra?
L’assicurazione deve pagare in ogni caso, ma può rivalersi sul cliente
Esattamente. A questo punto vi starete chiedendo per quale motivo allora inserire le clausole ed è presto detto: queste servono a tutelare la compagnia nel caso in cui fossero violate, dando loro la possibilità di rivalersi sul cliente sulla cifra anticipata per pagare i danni che ha causato con l’incidente. Qualora il cliente si rifiutasse di pagare, sappiate che l’assicurazione può denunciarlo in tribunale per ottenere il dovuto.
Questa eventualità si può presentare sia nel caso in cui siano state violate le clausole della polizza, sia nel caso in cui il conducente del veicolo abbia tenuto un comportamento che è causa diretta del sinistro. L’assicurazione infatti è tenuta a pagare in caso di sinistro in città e anche in una strada privata qualora vi sia consentito il transito, ma solo se il mezzo viene utilizzato per il fine a cui è destinato: dunque mezzo di trasporto. Qualora, ad esempio, il proprietario abbia utilizzato il mezzo per una gara di velocità, l’assicurazione ha il diritto di rivalersi sul cliente per i danni causati.
Cosa fare nel caso in cui l’assicurazione non vuole pagare
Potrebbe capitare che l’assicurazione decida di non pagare i danni all’automobilista colpito dal suo cliente. In questo caso l’unica cosa che il danneggiato può (e dovrebbe) fare è citare in giudizio l’assicurazione in questione ed il suo cliente. In una situazione simile, il cliente dell’assicurazione che non vuole pagare i danni ha due opzioni tra le quali scegliere: farsi rappresentare dal proprio legale oppure affidare la difesa all’assicurazione. Qualora scelga questa seconda opzione, però, è bene che sia a conoscenza delle obiezioni che la sua compagnia vuole sollevare in tribunale.
Sappiate inoltre che nel caso in cui il giudice dovesse rilevare che l’assicurazione non ha alcun motivo valido per non pagare il danneggiato, questa situazione potrebbe in ogni caso rivelarsi dannosa nei vostri confronti. Qualora infatti abbiate violato le limitazioni alla copertura assicurativa previste dal contratto sarete obbligati al pagamento dei danni causati con il sinistro e subirete una retrocessione di due classi di merito, il che significa che vi aumenterà il premio assicurativo annuo da pagare.