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Curiosità

In uno dei cocktail che beviamo di più c’è un segreto che nessuno conosce e che fa la differenza

Gli amanti dei cocktail sanno quanto è importante la qualità dei singoli ingredienti. In questo caso, è una specialità tutta italiana.

Grazie ai suoi sapori e ai suoi colori variegati, la frutta riesce a trasformare i cocktail in autentiche delizie per il palato. Anche per un semplice Gin Tonic, una fetta di limone può fare la differenza tra un buon cocktail e uno scadente. La varietà di frutta, inoltre, offre molte possibilità per creare gustosi e sorprendenti mix.

La frutta è spesso un ingrediente fondamentale nei cocktail – grantennistoscana.it

Tra i numerosi cocktail che utilizzano la frutta, ce n’è uno italiano che viene preparato con un ingrediente molto speciale: il Bellini cocktail e le sue succose pesche.

Il Bellini è ormai una presenza fissa nei menu di tutto il mondo. La freschezza della frutta unita al sapore dello spumante ha conquistato gli amanti dei cocktail. Questa particolare bevanda, originaria proprio del nostro paese, nasconde una storia molto interessante riguardo la sua creazione.

L’illustre storia del Bellini

Le origini del cocktail risalgono esattamente al 1948, per opera di Giuseppe Cipriani. Questo nome potrà suonare nuovo a molte persone, ma in realtà Cipriani è una personalità molto importante nel campo dei locali per amanti delle bevande alcoliche.

È infatti il fondatore dell’Harry’s Bar, un iconico locale situato a Venezia. È stato fondato nel 1931 e deve il suo nome a un amico americano di Cipriani, Harry Pickering. Il locale si trova in una posizione molto privilegiata, vicino al Teatro La Fenice, in pieno centro storico di Venezia.

Il Bellini cocktail è nato tra i canali di Venezia – grantennistoscana.it

L’Harry’s Bar è noto per il suo ambiente sofisticato e il servizio impeccabile. Nel corso degli anni, il locale ha attirato clienti famosi, tra cui illustri personaggi come Ernest Hemingway, Truman Capote e Orson Welles.

L’Harry’s Bar è celebre anche per essere stato il luogo in cui sono nate alcune delle bevande e dei cibi più iconici al mondo. Oltre al Bellini, si narra che sia nato qui anche il Carpaccio, il piatto di carne o pesce crudo, tagliato a fette sottili e condito con diverse salse. Queste creazioni hanno contribuito a rendere il locale rinomato a livello internazionale.

Il Bellini è nato grazie a un quadro

Per la creazione dei Bellini, Cipriani fu ispirato dall’opera di un pittore veneziano del XV secolo, Giovanni Bellini.

Cipriani rimase affascinato dai lavori dell’artista, precisamente dalle sfumature rosa tipiche dei suoi quadri. Quella stessa tonalità avrebbe dato vita al suo famoso cocktail. La magia iniziò a prendere forma quando, tra giugno e settembre, le pesche bianche abbondavano in tutta Italia. Cipriani amava particolarmente le pesche e desiderava trasformare la loro fragranza in una bevanda da offrire ai clienti del suo amato Harry’s Bar.

Il Bellini è il risultato dell’amore del suo creatore per l’arte e per le pesche – grantennistoscana.it

Così, iniziò i suoi esperimenti frullando piccole pesche bianche e abbinandole al prosecco. Il risultato fu sorprendente, e chiunque lo assaggiò ne rimase entusiasta. Il cocktail Bellini prese vita e si integrò molto velocemente nella cultura dell’Harry’s Bar.

Inizialmente, però, la bevanda era riservata solo alla stagione delle pesche, poiché queste erano disponibili solo per quattro mesi all’anno. In quel periodo, i membri dello staff dell’Harry’s Bar erano costantemente impegnati a schiacciare le pesce e sbarazzarsi dei noccioli per ottenere la pregiata purea.

La fortuna arrivò grazie all’aiuto di un imprenditore francese, che ideò un modo che avrebbe rivoluzionato per sempre la distribuzione del Bellini. Semplicemente, pensò di congelare la purea di pesca e di usarla in tutti i momenti dell’anno, consentendo di godere del gustoso cocktail praticamente sempre.

Con questo metodo innovativo, il Bellini divenne ancor più popolare e si trasformò ben presto in un simbolo indiscusso dell’arte della mixology e della cultura culinaria italiana.

Il segreto del Bellini: la qualità delle pesche

Al giorno d’oggi, le pesche usate per il famoso Bellini Cocktail vengono coltivate nelle Marche. Queste pesche sono un’evoluzione delle pesche tabacchiere, una varietà presente in molte zone del mondo.

Hanno un sapore dolce, che le rende molto apprezzate in cucina e soprattutto nella preparazione del Bellini. In Italia, la particolare varietà di queste pesche fa parte del marchio “Saturnia”, di proprietà della famiglia Eleuteri.

Nelle Marche, precisamente a Civitanova Marche, c’è un grande impianto chiamato Anfiteatro dove vengono coltivati 80mila alberi su 32 ettari, rendendolo il più grande impianto europeo per la coltivazione della varietà di pesche piatte Saturnia.

Le pesche “Saturnia” sono l’ingrediente segreto del Bellini cocktail – grantennistoscana.it

Questa varietà è nata negli anni ’80 all’Università del New Jersey e, grazie alla sua consistenza, aroma e durata, è diventata molto popolare. In Italia, è stata introdotta da Eleuteri, prima sulle colline marchigiane e poi anche in Campania.

Le pesche Saturnia sono piccole, profumate, dolci e poco acide. La loro buccia è priva della tipica peluria delle pesche, quindi non è necessario toglierla. Questa particolare varietà di pesche è molto apprezzata in cucina, specialmente dai grandi chef, che le utilizzano in ricette crudiste, come in abbinamento alle alici o al pesce crudo.

La famiglia Eleuteri guarda al futuro con ottimismo e ambizione. Prevedono di raddoppiare la superficie coltivata e i volumi di produzione nei prossimi cinque anni, al fine di soddisfare la crescente richiesta sia a livello nazionale che internazionale. 

Paolo Pontremolesi

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