Infarto, chi rischia di più tra uomo e donna? La risposta vi lascerà di stucco

Una ricerca recente ha fatto emergere significative differenze tra uomini e donne sul rischio di morte dopo un infarto.

I risultati sono piuttosto sorprendenti alla luce di quanto si sa sulla longevità femminile e sul rischio di patologie cardiovascolari nei due sessi. Lo studio ha messo a confronto pazienti di sesso maschile e di sesso femminile. Ecco quali sono stati gli esiti dell’indagine.

chi rischia di più l'infarto
Tra uomini e donne chi rischia di più in caso di infarto? La risposta è sorprendente – grantennistoscana.it

Che le donne vivano più a lungo degli uomini è un dato piuttosto noto, fotografato anche dai dati Istat. Secondo i quali nel Vecchio Continente le donne in media vivono 5,5 anni più degli uomini.

Il dato sulla maggiore longevità femminile è confermato dalla speranza di vita alla nascita, che nei Paesi Ue nel 2019 era pari a 84 anni per le donne e a 78,5 anni per gli uomini. Una forbice che, seppure con alcune variazioni, si rileva in tutti i Paesi europei.

Un divario che secondo la rivista Le Scienze si deve sostanzialmente alla maggiore mortalità maschile per cause cardiovascolari. Si tratta di un fenomeno abbastanza recente, prodottosi a partire dall’Ottocento e legato al generale miglioramento delle condizioni di vita della popolazione.

Malattie cardiovascolari: ecco perché colpiscono più gli uomini

L’aumento dell’aspettativa di vita, in altre parole, è stato più corposo tra le donne, come ha mostrato lo studio di un gruppo di ricercatori della Southern California University pubblicato sul “Proceedings of the National Academy of Sciences”.

malattie cardiovascolari colpiscono gli uomini
In generale le malattie cardiovascolari colpiscono più gli uomini – grantennistoscana.it

Dai dati è emerso che nei nati dopo il 1880 il tasso di mortalità femminile è diminuito con una velocità del 70% superiore rispetto a quello maschile. E la gran parte di questa differenza è dovuta appunto alle malattie cardiovascolari.

Per i ricercatori si tratta di una sorta di effetto collaterale” del benessere che ha fatto emergere anche il maggiore rischio di patologie cardiovascolari a cui è esposto il sesso maschile. Ancora non è chiaro se questo gap abbia un fondamento genetico o di altra natura.

Infarto, cosa succede a uomini e donne quando ne vengono colpiti

Tutt’altro discorso invece sul rischio di morte delle donne colpite da un infarto. In questo caso le parti si invertono: a rischiare di più sono proprio le donne. Il dato allarmante è emerso dall’ Heart Failure 2023, il Congresso della Società Europea di Cardiologia (Esc) che si sta svolgendo a Praga.

come avviene l'infarto tra uomini e donne
Rischi maggiori per le donne rispetto agli uomini in caso di infarto – grantennistoscana.it

Se colpite da infarto, le donne avrebbero una probabilità più che raddoppiata di morirne rispetto agli uomini. È quanto dimostrato dalla ricerca condotta dalla professoressa Mariana Martinho (Hospital Garcia de Orta di Almada, Portogallo). Dai dati risulta che a cinque anni di distanza dall’infarto è morto il 32,1% delle donne contro il 16,9% dei pazienti maschi. Inoltre, altro dato preoccupante, il 34,2% delle donne ha patito eventi gravi entro cinque anni contro il 19,8% degli uomini.

Lo studio ha monitorato le condizioni di 884 pazienti (età media 62 anni: di questi 884 pazienti le donne rappresentavano il 27%, con un’età media di 7 anni più alta rispetto agli uomini (rispettivamente 67 anni contro 60) e un alto tasso di diabete, ipertensione e ictus.

Esiti avversi e mortalità post-infarto nelle donne

Dalla ricerca è emersa la probabilità, da due a tre volte maggiore nelle donne rispetto agli uomini, di esiti avversi. E questo sia nel breve che nel lungo periodo, anche nel caso in cui avevano ricevuto il trattamento secondo la stessa tempistica degli uomini.

I più a rischio infarto e morte tra gli uomini invece sono risultati i fumatori e i pazienti sofferenti di una malattia alle coronarie. I dati dicono che a parità di condizioni per le donne il rischio di eventi avversi e morte entro 30 giorni è dell’11,8%. Si tratta più del doppio del rischio di morte corso dagli uomini, che si attesta al 4,6%.

Dai dati dello studio si evince la necessità per le donne, spiega la dottoressa Martinho, prima autrice della ricerca, di «un monitoraggio regolare dopo l’evento cardiaco, con un controllo rigoroso della pressione, dei livelli di colesterolo e del diabete, e di riabilitazione cardiaca».

In questa maniera sarà possibile evitare o almeno circoscrivere gli eventi fatali. Gli scienziati hanno messo a confronto il rischio di eventi fatali tra i sessi dopo aver esaminati diversi fattori come diabete, colesterolo alto, ipertensione, malattia coronarica, insufficienza cardiaca, malattia renale cronica, malattia arteriosa periferica, ictus e storia familiare di malattia coronarica.

Disparità di genere nelle prognosi dopo l’infarto del miocardio: come colmare il divario

Anche nelle donne in postmenopausa, aggiunge la prof. Mariana Martinho, si sono riscontrati esiti peggiori a breve e a lungo termine dopo l’infarto del miocardio, in confronto agli uomini della medesima età. La ricerca ancora non è riuscita a scoprire quali siano le cause di questo “gender gap”, di questa differenza tra pazienti di sesso femminile e di sesso maschile.

come avviene infarto del miocardio
Come colmare il “gender gap” nelle prognosi dopo l’infarto del miocardio? – grantennistoscana.it

L’ipotesi avanzata dai ricercatori è che un ruolo importante, se non decisivo, possano giocarlo i sintomi atipici dell’infarto del miocardio nelle donne e la predisposizione genetica. Nessuna differenza di rilievo è emersa invece sull’uso dei farmaci per abbassare la pressione del sangue o i livelli di lipidi tra uomini e donne. Per arrivare a comprendere perché esista una tale disparità di genere nella prognosi dopo l’infarto del miocardio serviranno altre ricerche.

Lo studio ad ogni modo ha sottolineato l’importanza di un regolare monitoraggio delle proprie condizioni di salute e del controllo dei diversi fattori di rischio. Fondamentale è anche promuovere uno stile di vita sano, a partire dalla cessazione del fumo. La speranza dei ricercatori è quella di riuscire a colmare il divario e arrivare a migliorare la prognosi per le donne sofferenti di infarto al miocardio.

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