Si sta preparando per arrivare in forma agli US Open. È uno dei migliori tennisti della next-gen ma quanto guadagna il talento altoatesino?
Che avrebbe sfidato mostri sacri della racchetta come Djokovic e Nadal non se lo sarebbe aspettato neanche lui, probabilmente. La passione di Jannik Sinner infatti erano gli sci e al tennis inizialmente non aveva neanche pensato come una carriera possibile. Eppure in pochi anni ha scalato la classifica del ranking ATP, ora è stabilmente nella Top10.
I suoi risultati li conosciamo ormai a memoria, ha infranto tanti record il classe 2001 da quando ha cominciato a fare sul serio. È stato il più giovane tennista italiano di sempre ad aver vinto un Open, è ottavo nella classifica mondiale e all’ultimo Wimbledon ci è voluto ancora una volta Novak in semifinale per fermarlo – come ai quarti nel 2022.
Il suo destino sembrava già scritto dopo il trionfo a Milano del 2019 nel Next Gen Atp Finals, poi il campioncino di San Candido non si è più fermato, raggiungendo anche i quarti di finale al Roland Garros – battuto da niente meno che Rafa Nadal. Oltre al tesoretto derivante da i tornei del circuito cui ha partecipato, a portare molti soldi nelle sue casse è l’accordo di sponsorizzazione con il marchio d’abbigliamento sportivo Nike. Cerchiamo di capire quanto guadagna Jannik.
Dal 2019 è nella Top100 mondiale, la consacrazione definitiva arriva con la vittoria degli ATP250 di Sofia nel 2020, e i più recenti di Umago in Croazia e di Montpellier per gli Open Sud de France (oltre ai 4 conquistati nel 2021). Facendo un rapido calcolo sui primi anni di carriera professionistica, è plausibile che Sinner possa aver guadagnato all’incirca 20mila dollari, con l’esplosione successiva dovrebbe aver incassato una cifra vicina ai 600mila. Va considerato che solamente nel 2019 per partecipare Milano per i Next Gen si è messo in tasca 56mila dollari, poi i due successi nelle prime uscite – 33mila dollari a vittoria – e l’assegno finale da 250mila dollari.
Nel 2020 con la cavalcata al torneo parigino e la vittoria in Bulgaria il tesoretto supera per la prima volta il milione – solo in quell’anno dovrebbe aver guadagnato 733.860 dollari. Gli incassi maggiori sono arrivati negli ultimi tre anni, considerando che unicamente nel 2022 è riuscito ad assicurarsi 2 milioni di dollari e con gli oltre 2 milioni di questa stagione (ancora in corso) ha raggiunto un prize money complessivo di 8,71 milioni di dollari. E pensare che deve ancora compiere 22 anni.
Per non parlare poi del denaro che riceve per vestire Nike, il contratto di sponsorizzazione su cui ha apposto la firma nel 2019 e rinnovato negli ultimi tempi fa lievitare le sue entrate esponenzialmente: andrà infatti a ottenere un bottino di 150 milioni di dollari alla scadenza. Non solo, perché poi è diventato testimonial per tantissimi altri marchi come Lavazza, Fastweb, Alfa Romeo, Rolex e Parmigiano Reggiano.
Ora sta concentrando tutte le proprie energie, fisiche e mentali, sulla preparazione in vista degli US Open. E chissà che proprio quest’anno non riesca ad arrivare fino in fondo. L’occasione è ghiotta anche perché raggiungere la finale a Flushing Meadows vuol dire portare a casa 1 milione e 300mila dollari, alzare la coppa addirittura il doppio.
Non lo vediamo scendere in campo dalla semifinale persa a Wimbledon contro Djokovic ma pare che si stia allenando duramente per affrontare il prossimo US Open da vero protagonista. Serviva una pausa anche per realizzare e metabolizzare il fatto di esser arrivato per la prima volta tra i migliori quattro in uno Slam.
Lo stesso farà anche Matteo Berrettini, che a Wimbledon non si è spinto avanti quanto Jannik: nonostante i progressi fatti lo spagnolo Alcaraz – il vincitore sul green di Londra – è stato troppo anche per lui. La preparazione di entrambi è stata organizzata a puntino anche perché per prima cosa saranno i Masters 1000 di Toronto e Cincinnati.
Niente terra rossa, quindi, e Sinner non tornerà in Croazia, a Umago, pur essendo il detentore del titolo. Cambiare superficie sarebbe stato troppo rischioso, farlo in un momento cruciale come questo ancora di più. Partire tra i favoriti per uno dei più importanti tornei dell’anno non è uno scherzo, il peso delle responsabilità comincia a farsi sentire. Tornerà a impugnare la racchetta solamente in Canada, magari cercando di andare avanti il più possibile.
Aggiudicarsi il primo 1000 della carriera sarebbe una grossa soddisfazione, che avvenga a Toronto o in Ohio. Imporsi vorrebbe poter dire avvicinarsi agli US Open con convinzioni di gran lunga maggiori; aumenterebbe la pressione, certo, ma Sinner pare ormai averci fatto il callo.
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