Harry Potter è un personaggio amato, ma siete consapevoli di non sapere tutto su di lui? J.K. Rowling ha mostrato il luogo dove l’ha scritto.
Nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere quello che era un semplice romanzo conquistare tutto il mondo, sbarcando anche al cinema per dare vita a una delle saghe più amate di sempre.
La leggenda narra che Harry Potter e la pietra filosofale fosse nato sui tavoli di un bar di Edimburgo, una voce che è circolata a lungo, ma che l’autrice ora ha finalmente smentito, in parte, lasciando tutti un po’ senza parole. Interessante è dunque la genesi di questa straordinaria opera che è arrivata al pubblico fin da subito e sulla quale è nato un franchise incredibile.
Il bar di Edimburgo esiste davvero e alcune parti del romanzo sono state concepite lì, l’autrice però ha voluto approfondire questo piccolo particolare: “È vero, ho scritto in questo caffè, ma Harry Potter viveva già da anni quando ci ho messo piede per la prima volta. Se vogliamo definire ‘luogo di nascita’ il posto dove per la prima volta ho messo la penna su un foglio e ho iniziato a scriverlo, allora i primi mattoncini di Hogwarts sono stati costruiti in un appartamento che avevo affittato a Clapham Junction”.
Dunque dove è nato Harry Potter? Difficile dirlo, ma se si vuole considerare proprio il momento in cui il maghetto immaginariamente ha iniziato a respirare dobbiamo tornare all’appartamento affittato da J.K.Rowling a Clapham Junction. Un particolare che dunque renderà meta di turismo il luogo in questione con i tantissimi appassionati che faranno chilometri pur di fare una foto dove è nato il loro idolo.
Harry Potter infatti ha avuto un potere, più di quelli magici letti nei libri e mostrati dai film, e cioè quello di unire varie generazioni. Il maghetto è riuscito a mettere tutti d’accordo, grazie al suo modo di fare e a una storia che coinvolge per diversi aspetti e che non sono legati a una sola fascia d’età. Crescendo infatti anche le tematiche sono cresciute e hanno cambiato un po’ il punto di vista di chi inizialmente parlava di un lavoro fatto solo per bambini.
Ma lo sapete perché Joanne Rowling ha deciso di firmarsi J.K.Rowling? L’editore che ha lanciato il libro pensava che sarebbe stato meglio non si capisse se l’autore era una donna o un uomo, questo avrebbe, almeno in teoria, favorito le vendite. Per l’acronimo l’autrice decise di inserire la K per ricordare la sua nonna paterna Kathleen. Tutta questa strategia di marketing venne fuori solo molto tempo dopo come da racconto direttamente dell’artista.
La stessa autrice svelò alla CNN a Christiane Amanpour: “Il mio editore, che ha pubblicato Harry Potter, mi disse che pensava fosse un libro che potesse rivolgersi sia ai ragazzi che alle ragazze. Così mi propose di utilizzare le mie iniziali. Ovviamente stava cercando di nascondere il mio genere, ma il suo trucchetto ha funzionato solo tre secondi ed è stato meraviglioso“.
Almeno inizialmente negli Stati Uniti si pensava che il nome Harry Potter potesse non avere grande appeal sul pubblico. Il primo libro infatti si intitola The Sorcerer’s Stone tradotto letteralmente La pietra del mago.
L’idea era quello che così si sarebbero vendute più copie perché effettivamente almeno all’inizio Harry Potter era totalmente sconosciuto. La prima edizione fu stampata in appena 500 copie di cui 350 rilegate e 150 di prova. J.K.Rowling ha parlato poi anche del suo capitolo preferito di questo libro, “Lo specchio delle brame“.
La prima opera però raggiunse un incredibile successo tanto che fu tradotto in addirittura 77 lingue tra cui, curiosità, il latino e il greco. Nel mondo ha venduto 120 milioni di copie diventando una delle opere letterarie più importanti del XX secolo. In Italia è stato lanciato l’anno dopo l’uscita, nel 1998, edito da Adriano Salani e poi “solo” nel 2001 è sbarcato al cinema grazie alla Warner Bros e a Chris Columbus.
Difficile dire se nel mondo abbia avuto maggior successo la saga di libri o di film di Harry Potter. Quello che si può dire è che il pubblico ha accolto entrambi e che non sono mancate le solite polemiche tra chi ha preferito uno e chi invece ha preferito l’altro. Se il primo libro ha venduto 120 milioni di copie nel mondo, il primo film ha incassato nel box office mondiale 974 milioni di dollari a fronte ovviamente di spese decisamente diverse rispetto al romanzo.
Quello che appare evidente è che i due lavori non si sono pestati i piedi, anzi si sono aiutati molto. Quando il film è arrivato al cinema è stato spinto soprattutto da chi aveva letto i libri e chi si è appassionato alla saga senza leggerli è poi tornato indietro a comprarli. Non possiamo dunque parlare di qualcosa che ha prevalso sull’altro anche se ovviamente alcuni hanno preferito una cosa e altri l’opposta, sempre con ottimi risultati per J.K.Rowling.
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