La banca chiude tutte le filiali in Italia, con pochissimo preavviso: corri a chiudere il conto

Una delle banche più importanti sul territorio italiano ha deciso di chiudere, e con pochissimo preavviso, tutte le sue filiali.

Il mondo sta cambiando e anche istituzioni all’apparenza granitiche e salde come le banche devono fare i conti con un mutamento irruento nonché inevitabile. Rispetto a una decina di anni fa, infatti, è cambiato non poco il modo in cui gestiamo le nostre finanze. Prima era impensabile fare una lista movimenti, controllare le proprie spese o fare ancora un bonifico istantaneo con un semplice click. Oggi, invece, le app delle diverse banche non solo sono una realtà ben consolidata nell’era digitale, ma sono la prassi.

Quale banca chiude
A causa della massiccia digitalizzazione dei servizi bancari, gli istituti fisici stanno diventando sempre meno indispensabili – Grantennistoscana.it

Ed è molto probabile che, per quanto in questo caso si tratti di un cambiamento molto più lento, graduale e assolutamente divisivo, col tempo anche le carte fisiche di credito e bancomat lasceranno spazio allo smartphone che sta da un lato unendo e dall’altro fagocitando tutti gli aspetti della nostra quotidianità. In altre parole, sempre più persone, per comodità principale, hanno attivato sul loro cellulare l’opzione di poter pagare direttamente con lo smartphone senza usare la carta. Insomma, i cambiamenti verso un’era più digitale e “smart” sono più concreti ed evidenti che mai.

In tal ottica, il ruolo della banca – specialmente le operazioni di routine – è stato ridimensionato non poco. Prima, infatti, ci si recava nel proprio istituto di credito anche per un semplice bonifico. Ora, invece, questa rimane l’ultima spiaggia. La banca, insomma, ha perso la sua peculiarità principale per adattarsi a un’altra fetta di mercato. Ecco perché diminuiscono gli sportelli, ma crescono gli uffici di consulenze per mutui, prestiti e cessioni del quinto ad esempio. Ma non solo. Si va ancora in banca anche per aprire un nuovo conto corrente o se si hanno problemi con l’app. Cosa dire però dei versamenti e dei prelievi?

L’importanza dello sportello bancario nell’era digitale: una rarità da dimenticare o una risorsa da preservare

Proprio perché il contante fisico è diventato col tempo accessorio e non più essenziale, la presenza di uno sportello in loco di conseguenza è abbastanza relativa. L’unica eccezione in tal ottica resta il versamento o il prelievo di denaro. Si tratta, infatti, di un’operazione che necessita per forza di cose di recarsi in una banca per poter avere dei soldi. Fino ad un certo punto però. Per quanto sia un’esigenza non da poco, non è detto che comunque sia conveniente per gli istituti di credito che stanno attuando – e anche massicciamente negli ultimi tempi – la cosiddetta “desertificazione bancaria“. Ma di cosa si tratta esattamente?

Cos'è la desertificazione bancaria
Con la desertificazione bancaria stanno sparendo sul territorio sempre più sportelli fisici – Grantennistoscana.it

Con desertificazione bancaria si intende il fenomeno per cui scompaiono le banche fisiche come effetto collaterale dell’eccessiva digitalizzazione. Eccezion fatta quindi per le grandi città attorno alle quali gravitano più persone per forza di cose, nei piccoli centri urbani o paesini, le filiali sono sempre più un miraggio. Come riportato dal portale ‘Qui Finanza‘, infatti, stando ai dati pubblicati dall’Osservatorio della First Cisl nazionale, in Italia la situazione comincia a essere preoccupante. Un’area vasta quanto i territori di Lombardia, Veneto e Piemonte messi assieme è del tutto sprovvista di sportelli bancari. A dimostrazione del fatto quindi che recarsi in banca si sta tramutando in un’operazione sempre più unica che rara.

Giusto per rendere l’idea dell’entità del fenomeno, solo l’anno scorso in tutta Italia hanno chiuso 554 sportelli registrando un trend negativo del -2,6% rispetto al 2021. Ma questo è solo un punto di partenza, non di arrivo. Quasi 6 milioni di italiani, infatti, abitano in Comuni nei quali è rimasto attivo un solo sportello bancario. E come conseguenza di una riduzione tale, è diminuito anche il rapporto tra numero di sportelli operanti e popolazione.

Ogni 100mila abitanti non se ne stimano più 36,5 ma 35,5. E non finisce qui. In soli quattro anni – dal 2018 al 2022 – le banche hanno disattivato ben 6388 sportelli automatici con una media di circa 1.277 all’anno. Ma chi paga le conseguenze della desertificazione bancaria?

Il problema della desertificazione bancaria per over 65 e dipendenti: Santander chiude tutte le sue filiali in Italia

E sulla scia del trend negativo provocato proprio dalla desertificazione bancaria, anche la Santander Consumer Bank ha deciso di chiudere le 21 filiali aperte in Italia. Se per i cittadini over 65 e residenti in piccoli centri o ancora zone rurale si tratta di un’importantissima comodità in meno, specialmente se non si ha un’adeguata cultura digitale, le conseguenze più gravi al momento le stanno pagando proprio i dipendenti dell’istituto bancario spagnolo.

Perché chiude Santander
A causa dell’inflazione e della digitalizzazione dei servizi bancari, la Santander ha deciso di chiudere le sue 21 filiali in Italia – (Foto ANSA) – Grantennistoscana.it

I vertici di Santander, infatti, hanno motivato la loro scelta come necessaria a causa dell’inflazione e dell’uso massiccio dell’home banking a discapito delle filiali. In altre parole, il difficile contesto finanziario è stata la discriminante per eccellenza. Le 21 filiali sparse sul territorio però davano lavoro a ben 738 dipendenti che dall’oggi al domani – il preavviso è stato minimo – si sono ritrovati senza un impiego. “Siamo di fronte ancora una volta all’ennesimo fenomeno di “desertificazione bancaria che impatta sulla categoria”, ha dichiarato come riportato sempre da ‘Qui Finanza’ Paola Cogli Ciccarelli, segretario coordinatore Fabi Torino.

La completa digitalizzazione dei servizi, insomma, non è un’ipotesi remota, ma uno scenario sempre più concreto che ha conseguenza diretta anche su alcune figure professionali che rischiano un notevole ridimensionamento. Ecco perché i sindacati si sono scagliati duramente contro la chiusura in toto delle filiali Santader. Il piano dell’istituto spagnolo, infatti, “impatta nuovamente sul personale, aggrava la desertificazione bancaria del territorio e mette in difficoltà molte aree disagiate“, hanno dichiarato tutti i sindacati. La preoccupazione, quindi, è palpabile.

Lo scorso 14 settembre si è tenuto un incontro con le principali sigle sindacali e l’azienda per evitare una così drastica riduzione dell’organico. Ma non è ancora chiaro quale sarà il futuro, perlomeno “fisico” dell’istituto spagnolo in Italia. La Santander, infatti, ha reso noto tramite un comunicato come al momento sia stato stimato in eccedenza circa il 14% della forza lavoro della banca.

Una percentuale, questa, non da poco. Nel caso in cui quindi non si abbia abbastanza dimestichezza con l’home banking o più semplicemente non si voglia rinunciare alla comodità e, perché no, alla sicurezza di una sede fisica, sarebbe meglio rivedere il proprio conto bancario in attesa di sviluppi importanti sia da parte della Santander che dei sindacati.

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