La Bce è intervenuta sui tassi di interesse delle rate del mutuo portandole al 3% sul tasso base. Il problema è che probabilmente si vivrà una situazione molto simile già nella riunione di marzo quando i tassi sembrano destinati ad aumentare ancora.
Il responsabile dei mutui di idealista Italia, Fabio Femiani, ha fatto il punto della situazione andando a simulare quello che potrà essere l’aumento della rata del mutuo dopo la scesa in campo della Bce.
L’allarme generale arriva dall’Istituto di Francoforte che ha fatto sapere come si potrebbe vivere una situazione di aumenti costanti nel corso di questo 2023 con la possibilità che la soglia dell’inflazione salga addirittura fino al 2%, una ipotesi, per capire, che è ancora molto lontana dalla realtà.
I numeri ci dicono che i tassi di interesse salgono per il tasso base al 3% mentre al 3.25% per le operazioni di rifinanziamento marginale mentre si ferma, si fa per dire, al 2.50% sui depositi. Tutto questo diventerà ufficiale e attivo dal prossimo 8 febbraio. Almeno fino a giugno l’acquisto dei titoli di Stato, poi, si ridurrà di 15 miliardi ogni mese, numeri che non si possono non considerare preoccupanti sotto diversi punti di vista. Informarsi diventa molto importante per cercare di rimanere a galla in queste circostanze complicate.
Le parole di Fabio Femiani sull’aumento dei tassi
Fabio Femiani, responsabile dei mutui di idealista Italia, ha specificato: “Il mercato aveva già intuito da diverse settimane il rialzo che è avvenuto nella riunione dell’organismo presieduto da Christine Lagarde anche se non era ancora completamente scontato. Tuttavia potrebbero esserci ulteriori aumenti in grado di mettere a dura prova l’economia di quelle famiglie con mutui a tasso variabile nei mesi a venire. È possibile che durante il primo semestre di quest’anno il tasso ufficiale di sconto possa raggiungere o addirittura superare il 4% spinta da un livello di inflazione di base che non ci permette di essere troppo ottimisti”. Viene specificato che comunque il rischio diventa minore laddove il debito residuo del finanziamento è breve.
Il Codacons ha lanciato un allarme sui mutui a tasso variabile, specificando: “L’aumento dei tassi d’interesse di 50 punti base deciso oggi dalla Bce rappresenta una mazzata media da 35 euro a rata per le famiglie italiane che hanno acceso un mutuo a tasso variabile“. Ma quanto sono aumentati i mutui? L’analisi di Fabi specifica che i mutui a tasso variabile sono cresciuti del 43%.
Il che significa che chi pagava per esempio 500 euro al mese oggi ne pagherà 715 e cioè 215 in più. Un aumento che potrebbe mettere in grande difficoltà molte famiglie italiane.