Sono giorni di tensione per il fungo killer, la Candida Auris. Le ultime notizie sono terribili: ecco a cosa si deve stare attenti!
Risale a metà marzo il primo caso accertato di Candida Auris, in Italia. Proprio in queste ultime ore, però, a Milano un altro paziente è morto a causa di un ictus e, dagli esami, è risultato positivo alla medesima.
Questo fungo è altamente pericoloso per l’essere umano, soprattutto per via della sua resistenza agli antimicotici: secondo Adnkronos Salute, però, il caso del paziente milanese non è autoctono, ma probabilmente è stato importato dalla Grecia, località dalla quale lo sfortunato era appena tornato.
La prima volta che Candida Auris venne isolato e scoperto fu nel 1996, in Corea. Tredici anni dopo, lo stesso fungo venne isolato all’interno del condotto uditivo di una paziente giapponese e da qui prese il nome “auris“, cioè orecchio.
In Europa, però, questo fungo ha fatto il suo ingresso solo nel 2015, in Francia: per quanto sia sotto controllo, è la sua pericolosità a destare preoccupazione, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha inserito tra i funghi patogeni a priorità critica. Ecco quindi tutto quello che c’è da sapere in merito alla Candida Auris.
Candida Auris: come si trasmette e come si prende
Quando si parla di funghi, batteri e virus così pericolosi, ciò che interessa di più sono le modalità di trasmissione, così da essere consci dei rischi che si corrono. La prima volta che il fungo venne isolato in Italia fu nel 2019 e, nel 2020-2021, nel Nord Italia si creò anche un focolaio.
Secondo quanto si sappia al momento, il contagio avviene attraverso il contatto con dispositivi medici e superfici contaminate, così come il contatto interumano, da persona a persona. Di fatto, però, la si può definire un’infezione dell’ambiente ospedaliero.
Le persone più esposte al rischio di infezione sono anziani, bambini, diabetici, fumatori e pazienti con deficit immunologici o reduci da interventi chirurgici: in generale, quindi, rischiano di prenderlo coloro i quali abbiano un sistema immunitario debole. La pericolosità della Candida Auris è legata al fatto che sia resistente agli antimicotici e il suo tasso di mortalità è compreso tra il 30% e il 70%, entro tre mesi dall’infezione.
I sintomi della Candida Auris
Questo fungo, quando riesce a penetrare in un corpo, presenta una sintomatologia piuttosto varia e decisamente aspecifica, che rende la diagnosi spesso difficile e tardiva.
In generale, le infezioni da Candida Auris solitamente vengono accompagnate da otite, ferite infette, sangue infetto, bruciore generale e soprattutto a livello addominale, difficoltà a deglutire, dolori muscolari, affaticamento e febbre alta. Se ne compare solo uno o al massimo due, è chiaro come sia difficile associare questi sintomi a questo fungo killer.
Come si legge in una nota dell’Iss relativa al report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, uno dei problemi di questo fungo killer è la poca ricerca in merito. A differenza di quanto accade con i batteri e con la resistenza antibiotica, i funghi resistenti agli antimicotici non destano la stesa curiosità ed attenzione e, di conseguenza, vengono investite poche risorse.
Le cause della Candida Auris: non ci credereste mai
A questo punto, è naturale chiedersi quale sia il motivo per cui nel giro di poco meno di 30 anni questo fungo sia emerso e si sia diffuso con una tale velocità ed emergenza. Secondo uno studio pubblicato su mBio, Società americana di microbiologia, il riscaldamento globale potrebbe avere un ruolo centrale in questo senso. Studiando il fungo, infatti, è emerso che la Candida Auris riesce a sopravvivere anche ad alte temperature e si diffonde meglio con un clima caldo.
Prevenzione della Candida Auris
Date le conoscenze che abbiamo fino ad oggi, è facile comprendere la gravità di questo fungo. Ama il surriscaldamento ambientale, realtà con la quale oggi dobbiamo fare i conti; dà dei sintomi vari e aspecifici, poco riconoscibili.
Colpisce soprattutto persone con un sistema immunitario debole ed è resistente ai farmaci antimicotici. Per questo motivo, è fondamentale sapere come difendersi: una delle chiavi, come per tutte le infezioni da virus, batteri o funghi è l’igiene delle mani.
Soprattutto se si lavora in ambito ospedaliero, è fondamentale adottare tutte le tecniche preventive come il lavaggio approfondito sia delle superfici e degli strumenti d’uso quotidiano. Inoltre, in caso di paziente positivo, l’Istituto Superiore di Sanità impone il tracciamento dei contatti stretti, così da individuare subito eventuali positivi e isolarli in tempo, prima che la loro situazione peggiori o che contagino altre persone.
Candida Auris e Candida Albicans: le differenze
Quando si parla di Candida, bisogna fare molta attenzione a non confondere le sue diverse specie. La Candida Auris di cui abbiamo parlato oggi, infatti, non è la responsabile delle candidosi vaginali o orali tipiche soprattutto delle donne, ma possibili anche nell’uomo: in quel caso, infatti, il fungo responsabile è la Candida Albicans. Si tratta di un fungo saprofita, cioè che si nutre di materiale in decomposizione, curabile mediante dei farmaci antimicotici che, in questo caso, funzionano egregiamente.