Finisce una storia, rimane il dolore. Ma insieme al dolore c’è anche il segreto per ripartire. Ce lo rivela uno psicologo “fuori dagli schemi”.
Quando finisce una storia – in particolare quando a giungere al capolinea è una relazione importante – restano soprattutto cocci appuntiti, che fanno un gran male. Come ha detto qualcuno che la sapeva lunga, la passione inizia con un bel po’ di fumo negli occhi. Ma finisce con tanta cenere nel cuore. Lasciandoci il rimpianto e la nostalgia del vero amore: quel fuoco che non fa fumo e non lascia ceneri.
Allora è importante non chiudersi all’amore, senza la paura di innamorarsi una seconda volta. Aprirsi a un nuovo amore infatti è un’esperienza in grado di trasformarci. Il potere trasformativo e rigeneratore dell’amore «offre un’opportunità di guarigione e crescita personale, permette di mettere a frutto la lezione ricevuta dalla relazione passata e di fare scelte più sagge». A spiegarlo è John Kim, meglio noto come The Angry Therapist, psicologo americano «non convenzionale».
Kim infatti è uno psicologo molto particolare. Avete mai visto uno psicologo palestrato e in sella a una moto da strada, che fa terapia durante escursioni in montagna, incontri al coffee shop tra un cappuccino e l’altro, o mentre siete impegnati in una sessione di allenamento in palestra? Ecco, questo è Kim, 50 anni, psicoterapista di Los Angeles che da un po’ di tempo ha accantonato il classico lettino della terapia. «Non sono un tipo da ufficio», lo vediamo confessare al New York Post.
Uno psicologo decisamente poco convenzionale
Perciò Kim è diventato una sorta di psicoterapeuta «on the road» adottando, contro il protocollo classico dello psicologo, un approccio meno distaccato e più umanamente partecipato nei confronti dei propri pazienti. Ha aperto anche un blog intitolato appunto The Angry Therapist, il terapista arrabbiato.
Ma perché «terapista arrabbiato»? Definirsi così equivale sostanzialmente ad ammettere che essere uno psicoterapeuta non ti rende necessariamente migliore dei tuoi pazienti. Come se fossi un invincibile, un Superman al di sopra dei problemi di tutti. Un’ammissione di vulnerabilità – un punto su cui, come vedremo, insisterà molto – che probabilmente lo ha aiutato a diventare anche un terapista migliore: più empatico, più capace di mettersi nei panni delle persone che cerca di aiutare.
Un personaggio niente male, insomma, decisamente fuori dalle righe. Bene, su Psychology Today lo psicologo «rider» (di origine coreana) ha evidenziato le «quattro verità» da tenere bene a mente quando ci si innamora una seconda volta. Perché potrebbero diventare punti d’appoggio o di forza quando incontriamo un nuovo amore. Kim consiglia di partire da due principi guida: pazienza e equilibrio, mentre la vulnerabilità, scrive, «assume un nuovo significato».
Abbracciare queste quattro verità, spiega Kim, permetterà di scoprire un nuovo amore capace anche di superare i propri sogni. Perché, afferma lo psicologo «non convenzionale», innamorarsi una seconda volta è un viaggio imprevedibile, coinvolgente e stimolante al tempo stesso, che testimonia la nostra resilienza, la forza e la nostra capacità di tornare ad amare di nuovo.
Quattro verità per far risorgere l’amore
Certo, ogni storia d’amore fa, appunto, storia a sé. Ma anche se ogni storia è differente l’esperienza insegna che ci sono modelli e schemi ricorrenti che emergono quando ci si innamora per la seconda volta. Eccole allora le quattro verità che, parola di The Angry Therapist, sorgono quando ci si innamora di nuovo.
Abbracciando queste verità, a detta di Kim, sarà possibile scoprire un amore che supera i propri sogni. Perché, sottolinea lo psicologo, «innamorarsi per la seconda volta è una testimonianza della tua resilienza, della forza e della capacità di amare di nuovo».
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Guarigione e crescita
È una delle verità più potenti che emergono dall’esperienza del secondo innamoramento: una formidabile opportunità di guarigione e crescita. È vero, chi lo nega? La storia precedente ha certamente lasciato dietro di sé quelle ceneri che ancora bruciano e che, come dice la fortunata canzone di Diodato, fanno rumore, eccome se lo fanno. Ma da quelle ceneri rumorose si può risorgere come un’araba fenice.
«Quando una relazione precedente finisce, può lasciare ferite e cicatrici emotive», scrive Kim. Ma diventeranno un punto di forza, aggiunge lo psicologo di LA, se sapremo aprirci di nuovo all’amore: «Aprire di nuovo il cuore all’amore ti permetterà di guarire dalle ferite del passato e di crescere come individuo. L’esperienza di ritrovare l’amore può portare con sé un senso di rinnovamento, ricordandoti che sei capace di dare e ricevere amore malgrado le battute d’arresto precedenti».
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Impara l’arte (la lezione) e mettila da parte
Ogni relazione affondata è un naufragio. Dal quale però possiamo salvare qualcosa e trarre preziose lezioni, una sorta di segnale luminoso utile per il secondo innamoramento. Così nel riflettere sulle esperienze passate potremo maturare «una più profonda comprensione di quello che veramente desideri trovare in un partner e in una relazione».
Kim consiglia di fare un buon uso degli «errori e dei passi falsi delle precedenti relazioni». Infatti questi possono servire come «mattoni per creare dinamiche più sane: connessioni più forti e un amore più appagante». La seconda volta arriviamo più equipaggiati della prima: più armati di saggezza e con un’idea più chiara di quello che stiamo cercando.
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Pazienza ed equilibrio
Quando ci si innamora per la seconda volta l’approccio è diverso. Ci accostiamo con più pazienza e un rinnovato senso di equilibrio. La navigazione nel mare agitato e complesso della precedente relazione ci fa apprezzare più in profondità, in forza dell’esperienza vissuta, una profonda verità: cioè che forzare i tempi e premere sull’acceleratore può fare solo male all’amore, portando inevitabilmente alla delusione. Adesso ci è chiaro, evidenzia Kim, «che è necessario lasciare che l’amore si evolva naturalmente».
Ma adesso il nostro sguardo è diverso: «Questa volta abbraccerai la bellezza della pazienza, permettendo alla relazione di svilupparsi secondo i primi ritmi mantenendo un sano equilibrio tra le vostre vite individuali e le aspirazioni comuni».
Del resto la filosofia di vita di John Kim è un po’ quella del motociclista. L’ha descritta sul suo profilo Instagran: «Su una motocicletta devi tenerti stretto ma rimanere sciolto. La scioltezza assorbe gli urti e le curve. Non puoi tenerti troppo stretto o finirai per cadere».
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Accettare la nostra vulnerabilità
La quarta verità è che, anche se oggi tutto invita a corazzarsi e a rendersi duri, infrangibili, la logica dell’amore non è quella della forza. Già, perché «l’amore richiede la vulnerabilità e innamorarsi per la seconda volta incoraggia ad abbracciare la vulnerabilità in un modo unico».
Perché mai dimenticare quanto diceva C. S. Lewis: «Non esiste investimento sicuro: amare significa, in ogni caso, essere vulnerabili. Qualunque sia la cosa che vi è cara, il vostro cuore prima o poi avrà a soffrire per causa sua, e magari anche a spezzarsi. Se volete avere la certezza che esso rimanga intatto, non donatelo a nessuno, nemmeno a un animale. Proteggetelo avvolgendolo con cura in passatempi e piccoli lussi; evitate ogni tipo di coinvolgimento; chiudetelo col lucchetto nello scrigno, o nella bara del vostro egoismo. Ma in quello scrigno – al sicuro, nel buio, immobile, sotto vuoto – esso cambierà: non si spezzerà; diventerà infrangibile impenetrabile, irredimibile».
Mettere il cuore sotto vuoto può essere ancor peggio che avere un cuore spezzato. È comprensibile, sottolinea Kim: «I cuori straziati del passato potrebbero averti spinto a edificare dei muri emotivi per proteggere il tuo cuore, ma da ogni relazione fallita imparerai l’importanza di tornare di nuovo ad aprirti».
Questa nuova comprensione di noi stessi ci permetterà di accostarci all’amore «con coraggio e autenticità», confidando nel fatto che la persona giusta accetterà e apprezzerà la nostra vulnerabilità. Accettare e accogliere la nostra vulnerabilità porterà, conclude lo psicologo fuori dagli schemi, a creare «un ambiente in cui potranno prosperare una profonda connessione emotiva e l’intimità».