L’anuptafobia è la paura di non trovare l’amore. Vediamo quali sono i segnali da riconoscere e come fare per superarla al meglio!
La ricerca di un partner può durare a lungo e spesso i risultati sono altamente deludenti. Si può così scatenare l’anuptafobia, la paura di non trovare l’amore. Per alcune persone l’idea di rimanere single è spaventosa. Non si riesce ad immaginare di vivere in assenza perenne di una relazione di coppia. Si inizia così a cercare disperatamente l’amore e più non lo si trova più la propria condizione psicologica peggiora.
Secondo gli psicoterapeuti l’anuptafobia – la paura di non trovare l’amore – colpisce prevalentemente le donne di età compresa tra i 30 e i 40 anni, ma anche gli uomini possono soffrirne. Questa ricerca sfrenata di un partner può avere conseguenze negative sia in termini di autostima che di relazioni sbagliate. Non trovare l’amore fa perdere fiducia in sé stessi, infatti, ma si corre anche il rischio di gettarsi a capofitto in relazioni tossiche con persone sbagliate.
Ci sono, poi, due tipi di anuptafobia. Quella attiva prevede il coinvolgimento di amici e parenti nella ricerca di un partner o l’iscrizione a siti di incontri. Quella passiva comporta una sensazione di depressione perenne, un’angoscia continua legata alla solitudine che si avverte. Ma quali sono i segnali che indicano questa fobia?
Come riconoscere chi ha paura di non trovare l’amore
I campanelli d’allarme da riconoscere sono diversi. Iniziamo dall’assenza della scelta del partner secondo standard personali. Va bene chiunque, basta vivere una relazione di coppia. Colleghiamo a questo campanello un secondo segnale. Il passaggio continuo da un rapporto all’altro. L’anuptafobico non si concede pause tra una storia e l’altra ma inizia subito la ricerca di un nuovo partner.
Giorno dopo giorno, poi, chi ha paura di rimanere single perde la propria identità. Pur di non creare problemi nella coppia si annulla dimenticando desideri, passioni, ideali. E continua a restare in contatto con l’ex per lasciare una strada sempre aperta.
Come curare tutto questo? Presupponendo traumi infantili alla base dell’anuptafobia può essere utile iniziare un percorso da uno psicologo o psicoterapeuta per superare la paura della solitudine. Uscirne da soli è quasi impossibile dato che difficilmente l’anuptafobico prenderà coscienza del fatto che non è salutare vivere alla costante e ossessionata ricerca dell’amore. Imparare a stare bene da soli non è semplice e solo un professionista può aiutare a prendere confidenza con il vuoto della mancanza di un partner.
