La sensazione di cadere dal letto mentre si dorme, quante volte vi sarà successo? C’è una spiegazione scientifica

A molti accade, nel cuore della notte, di provare la tremenda sensazione di sentirsi cadere nel vuoto: a cosa è dovuto questo fenomeno?

Vi siete coricati e finalmente state dormendo, immersi in un sonno rigenerante. Ma all’improvviso, nel bel mezzo della notte, qualcosa non va e vi ritrovate a svegliarvi di soprassalto in preda all’ansia e alla paura. Poco prima, infatti, avete provato una tremenda sensazione, quella di sentirvi cadere nel vuoto senza poter far nulla per evitarlo.

perché sogniamo di cadere nel vuoto
Spiegata scientificamente la sensazione di cadere nel vuoto – grantennistoscana.it

Ed è stato proprio questo a farvi aprire gli occhi terrorizzati e, solo dopo alcuni secondi, rendervi conto che si sia trattato solo di un incubo. Ma è stato davvero soltanto un sogno o c’è di mezzo dell’altro? Gli esperti conoscono bene questo fenomeno ed è stato anche identificato scientificamente con il nome di ‘spasmo ipnico‘. A cosa è dovuto? Quali sono le ragioni della sua manifestazione improvvisa?

Anzitutto la sensazione di sentirsi cadere nel vuoto durante la notte non è ‘rara, ma anzi piuttosto comune tanto che la sua percentuale di diffusione è compresa, negli adulti di entrambe i sessi, tra il 60 ed il 70%. Vi sono poi persone nelle quali accade molto di frequente ed altre che invece l’hanno provata solo una manciata di volte.

Sul fenomeno sono state condotte, nell’arco degli anni, molte ricerche una delle quali, risalente al 2016, è stata effettuata dall’Università di Bologna proprio per stimarne la diffusione. Ma anche per accertare che alla sensazione non fossero collegate eventuali patologie.

Cadere nel vuoto durante il sonno, qual è l’origine della sensazione che spaventa tutti

Scientificamente lo spasmo ipnico si può descrivere come una contrazione dei muscoli del corpo assolutamente involontaria, chiamata mioclono, che interessa in particolare quelli di gambe e braccia e che solitamente si manifesta più frequentemente durante le prime ore, nella cosiddetta fase di addormentamento, il momento di transizione tra veglia e sonno vero e proprio.

Ma non solo: dagli studi è emerso anche che periodi di forte ansia e stress o qualora si assumano quantità eccessive di caffeina, possono catalizzare il fenomeno portandolo a comparire con maggior frequenza.

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Le origine del fenomeno noto come spasmo ipnico – (Grantennistoscana.it)

Il fatto che lo spasmo ipnico compaia nelle fasi iniziali è legato ad un precisa ragione: l’organismo si sta rilassando gradualmente per fare in modo che sopraggiunga l’addormentamento, pertanto ci si trova ancora in una fase di sonno leggero nota come non REM, con rallentamento del battito cardiaco e della frequenza respiratoria.

L’insorgenza di uno o più miocloni può dunque portare ad un rapido ed in molti casi temporaneo risveglio, che diviene angosciante nel momento in cui si prende coscienza della sensazione che poco prima si stava provando.

Le possibili cause del fenomeno

Dal punto di vista scientifico, se da un lato si è riusciti a capire cosa possa favorirlo, dall’altro non si è ancora arrivati a stabilire la o le cause del fenomeno nonostante le molteplici ricerche condotte sul sistema nervoso. Si ipotizza che lo spasmo ipnico possa essere frutto di un ‘errore’ del cervello che, nel fraintendere lo stato di veglia dal momento che il sonno è ancora molto leggero, potrebbe inviare un impulso nervoso ai muscoli.

L’area del cervello coinvolta sarebbe quella sottocorticale che è proprio quella deputata al controllo della trasmissione di tale impulso alle fibre nervose che a loro volta controllano i movimenti. Si tratterebbe dunque di impulsi nervosi involontari, descritti come ‘scosse nervose’ che danno origine agli spasmi muscolari.

Spasmi ipnici, come ridurli o evitarli del tutto

Chi soffre di questa manifestazione con frequenza, consapevole del fatto che non vi sia un vero e proprio rimedio per eliminarla del tutto, si domanda però come possa riuscire a ridurre gli spasmi ipnici diradandone la frequenza nell’arco di lunghi periodi di tempo.

Del resto, pur non essendo associabili ad una patologia possono compromettere la qualità del sonno andando ad ostacolare l’addormentamento, rendendolo poco sereno e piacevole e, dunque, ben poco rilassante. Chi vive questa sensazione quasi tutti i giorni potrebbe manifestare problemi anche nel corso della giornata, a cominciare dalla stanchezza fino al rischio di un aumento dello stress. Insomma non deve in ogni caso essere sottovalutata.

come ridurre spasmi ipnici
Come dormire sonni sereni e ridurre gli spasmi muscolari involontari – (grantennistoscana.it)

I metodi da questo punto di vista sono molteplici: anzitutto non bisogna sottovalutare le ore antecedenti il sonno, nelle quali bisognerebbe sospendere qualsiasi attività che genera stress concentrandosi invece su quelle rilassanti, se necessario anche le tecniche di rilassamento, la meditazione o lo yoga.

Creare una sana routine del sonno è il secondo segreto per tenere lontani gli spasmi ipnici: per arrivarci occorre mantenere delle buone abitudini a cominciare dal numero di ore di sonno costanti. Andare improvvisamente a ridurle privando l’organismo del riposo è infatti una delle principali ragioni dell’insorgenza di contrazioni muscolari.

Come spiegato in precedenza, poi, la caffeina dovrebbe essere consumata con moderazione e ben lontana dalle ore che precedono il sonno, dal momento che si tratta di una sostanza che stimola lo stato di veglia e, di conseguenza, mantiene il cervello vigile anche quando non dovrebbe esserlo. Terzo accorgimento è quello di scegliere una posizione per il sonno che risulti comoda, sostituendo se necessario cuscino e materasso con modelli che rilassino davvero la colonna vertebrale.

Cosa non fare prima di dormire

È invece altamente sconsigliato, nelle ore che precedono l’addormentamento, praticare intensa attività fisica sottoponendo la muscolatura a sforzi che, durante il sonno, potrebbero tradursi in spasmi muscolari.

Ma anche mettersi al computer, guardare la televisione troppo a lungo, lavorare, o pensare troppo ai momenti più stressanti della giornata trascorsa o alle attività della successiva.

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I comportamenti da evitare prima di andare a dormire -(Grantennistoscana.it)

Sgombrare la mente è la soluzione per evitare che questo fastidioso disturbo vada ad interferire con la qualità del sonno. Se anche dopo tutti questi accorgimenti la situazione non dovesse migliorare, chiedere supporto ad uno specialista rappresenta la strada consigliata per iniziare un percorso che vi consenta, con strumenti scientifici, di liberarvi dai miocloni una volta per tutte.

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