Con la pensione sempre più difficile da raggiungere, quanto denaro è bene risparmiare tra i 30 e i 50 anni per assicurarsi una tranquilla vecchiaia?
La pensione sta diventando, anno dopo anno, una sorta di miraggio per un crescente numero di persone. E, anche chi riesce a raggiungere i requisiti per ottenerla, si ritrova spesso con un cedolino mensile inferiore alle proprie aspettative e che difficilmente potrà assicurargli il tenore di vita che si sarebbe augurato dopo decenni di lavoro.
Questo è dovuto alle nuove modalità di calcolo che tengono conto di stipendio e contributi effettivamente versati; contributi che però a causa del fatto che gli stipendi non crescono e di un precariato dilagante, non consentono di far crescere l’importo finale della pensione. È bene dunque mettere le mani avanti ed iniziare a risparmiare denaro già a partire dai 30 anni, ma quanto è consigliabile averne da parte per assicurarsi una vecchiaia serena?
Soldi, quanti averne sul conto per assicurarsi una vecchiaia serena?
L’obiettivo è quello di ritrovarsi, superati i 60 anni, con il denaro sufficiente per poter vivere la terza età senza preoccupazioni andando a costruire un complemento alla pensione che si riceverà oppure avendo risorse da impiegare qualora si rimanga senza lavoro prima del raggiungimento dei requisiti per la pensione. Da giovani si tende a non pensare troppo al futuro ma, se si tratta di risparmi, è di fondamentale importanza evitare di procrastinare evitando di spendere l’intero stipendio senza costruire un piccolo tesoretto. Il rischio di pentirsene qualora in futuro ci si ritrovi con delle spese impreviste e con dei debiti che non si riuscirà a saldare è infatti elevatissimo.
Esiste una regola per il ‘risparmio perfetto‘ che è quella del 50-30-20 che consiste nell’imparare a mettere da parte, ogni mese, il giusto. Non esiste una cifra precisa valida per tutti perché le variabili in gioco sono molteplici. Le principali sono chiaramente lo stipendio e le spese che mensilmente si devono sostenere ma anche quello che si immaginerà essere il proprio tenore di vita una volta diventati anziani. Secondo gli esperti però è importante che a 30 anni il saldo del conto corrente sia indicativamente similare al proprio reddito annuo.
Il valore dovrebbe poi crescere nel tempo attestandosi, a 40 anni, intorno a tre volte il reddito annuo. A 50 anni invece sul conto corrente dovrebbe esserci un importo pari ad almeno sei volte il reddito che si percepisce nell’arco di un anno lavorativo. Il risparmio però è solo un primo passo da compiere ma è necessario fare in modo che il capitale venga protetto nell’arco del tempo evitando che venga eroso da tasse e inflazione. Come? Investendolo in modo tale da farlo fruttare.