Attenzione, l’ansia esplode con il caldo. Ritrova subito la serenità con questi preziosi consigli degli psicologi.
L’estate è la stagione più bella perché in teoria ci si dovrebbe rilassare e si dovrebbe staccare dal lavoro. Gli psicologi però rivelano una verità che può apparire paradossale. Proprio il caldo tipico dell’estate amplifica la sintomatologia ansiosa e le tensioni emotive. Quando arriva la bella stagione riteniamo di poterci finalmente rilassare e di poter lasciare alle spalle tutte le tensioni dell’inverno, dei conti da pagare e del lavoro.
In realtà però spesso l’estate non ci offre quel sollievo che vorremmo ed in questo articolo vi sveleremo delle cognizioni preziose spiegate dagli psicologi per aiutare a gestire quello che ormai è considerato uno dei mali del secolo. Le statistiche rivelano come l’ansia sia ormai la compagna di vita costante di tantissimi italiani. Paura per il futuro, preoccupazione per i figli, apprensione per un mercato del lavoro sempre più incerto e per un’inflazione in aumento. Sono tanti i motivi che scatenano l’ansia negli italiani ma molti sono anche di ordine familiare.
La fragilità dei nuclei familiari oggi è sempre più marcata e quando non si ha una stabilità economica e neppure nella sfera degli affetti ecco che le ansie possono diventare sempre più forti. Questo terribile stato d’animo si traduce in una serie di sintomi fisici come tremori, tachicardia, dolori al petto, insonnia, ecc. Addirittura il 35% degli adulti di età compresa tra i 25 e i 60 anni soffre di ansia e dunque possiamo ben renderci conto come si tratti di un problema realmente importante.
Innanzitutto gli psicologi distinguono il disturbo fisiologico da quello patologico. Parliamo di disturbo fisiologico quando entra in campo una tensione psichica e fisica che ci consente di attivare le nostre risorse. Dunque l’ansia fisiologica è qualche cosa di positivo perché è indispensabile a fronteggiare una difficoltà o ad adattarsi ad un cambiamento. Il disturbo d’ansia patologico invece ci blocca perché ci causa una sofferenza che alle volte ci danneggia anche fisicamente e che ci rende meno lucidi, capaci di agire e di prendere decisioni.
I fattori di rischio dell’ansia sono molteplici. Secondo alcuni studi genetici il 50% dei casi di ansia è dovuto a fattori ereditari. Dunque se avete un parente ansioso c’è una probabilità sicuramente maggiore che anche voi abbiate questo genere di disturbo. Ma anche fattori biologici ed inconsci possono determinare questo problema.
Freud riteneva che l’ansia deriverebbe da un conflitto inconscio che non è stato risolto e che è stato allontanato dalla sfera della nostra consapevolezza cosciente. I sintomi dell’ansia sono piuttosto variegati. Infatti i sintomi hanno sia risvolti psicologici che neurovegetativi.
I sintomi psicologici dell’ansia sono irritabilità, rimuginio continuo di pensieri negativi, problemi del sonno, limitazioni nella memoria, depersonalizzazione, difficoltà di concentrazione, eccetera. I sintomi generali sono ipervigilanza, tensione, evitamento, senso di pericolo imminente, paura di morire, paura di impazzire, apprensione. In ultimo abbiamo anche i sintomi neurovegetativi come la tachicardia, le vertigini, la diarrea, tremori, la tensione muscolare, sensazione di soffocamento e svenimento, vampate di calore, eccetera.
Ma ciò che molti purtroppo ignorano è che l’ansia ed il caldo non vanno d’accordo. In estate e soprattutto quando l’afa è più forte, chi è affetto da ansia ha un peggioramento della tensione emotiva e della sintomatologia correlata. Le temperature elevate e l’aumento dell’umidità generano nel corpo una sintomatologia che è un adattamento alla mutata condizione ambientale.
Questi sintomi che sono in se stessi banali, vengono percepiti dall’ansioso come pericolosi e amplificano potentemente le sensazioni negative dell’ansia. L’aria umida genera la sensazione di respirare male. L’abbassamento della pressione sanguigna che è un banale effetto collaterale del caldo, può dare capogiri e sensazioni di svenimento ma tutti questi sintomi dall’ansioso sono percepiti semplicemente come un potenziamento di quella sintomatologia che già lo tormenta durante tutto l’anno.
Gli psicologi consigliano di praticare attività fisica durante le ore più fresche; di passare del tempo a contatto con la natura; di utilizzare tecniche di rilassamento come la meditazione; di chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta. Ma un consiglio molto importante è anche quello di non isolarsi e di confrontarsi con gli amici e con le persone care. Il confronto con gli altri aiuta a relativizzare i pensieri negativi. Tuttavia se la situazione dovesse diventare ingestibile, l’ausilio di uno specialista è assolutamente necessario.
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