Lavorare solo 4 giorni a settimana: lavoratori più felici e aumento di produttività, la svolta annunciata

In diversi Paesi è stato dato il via alla sperimentazione della settimana lavorativa corta: i risultati sono eccellenti sia per i lavoratori che per le aziende.

Quante volte abbiamo sentito dire che parte del problema lavorativo in Italia è da attribuire alla mentalità stessa degli italiani? Nell’ormai lontano 2012 l’ex ministro Fornero definì i giovani nostrani “Choosy”, ovvero schizzinosi con il lavoro e disse che al contrario avrebbero dovuto cominciare ad entrare nel mondo del lavoro accettando qualsiasi tipo di mansione per poi migliore in seguito.

Lavorare 4 giorni a settimana
Diversi esperimenti hanno dimostrato che lavorare 4 giorni a settimana conviene a tutti – Grantennistoscana.it

Un’affermazione che all’epoca fece scalpore, poiché di fatto spostava il focus del problema occupazionale nella fascia della popolazione giovanile dal mercato del lavoro ai giovani stessi. In seguito alle polemiche l’ex ministro chiarì che si stava riferendo ad una situazione passata e che in quel periodo storico, non troppo diverso da quello in cui stiamo vivendo, i giovani non avevano nemmeno la possibilità di fare gli schizzinosi.

Tuttavia il concetto dei giovani sfaticati e schizzinosi è stato riproposto più volte post pandemia, in particolar modo riguardo la possibilità di lavorare in ambito ristorazione e turismo. Gli imprenditori si lamentano del fatto che non riescono più a trovare giovani disposti a lavorare alle condizioni di un tempo e li accusano di non avere più voglia di sporcarsi le mani e faticare. Insomma come 11 anni fa, anche oggi c’è chi ritiene che sia giusto o conveniente spostare il focus del problema.

Reddito di cittadinanza o condizioni di lavoro inique?

Da quando si è tornati alla normalità e le misure anti covid sono state totalmente abolite, molti ristoratori si sono lamentati della mancanza di manodopera. L’opinione di molti imprenditori – e anche di una parte della politica italiana – è che il motivo sia da attribuire al fatto che c’è chi preferisce prendere il Reddito di Cittadinanza senza fare niente a lavorare.

Lavorare 4 giorni a settimana
I giovani italiani non vogliono lavorare o le condizioni lavorative sono inique? – Grantennistoscana.it

Il governo Meloni si è mosso in tal senso, stabilendo la fine del sussidio per coloro che sono abili al lavoro. Nonostante la prospettiva di perdere il sussidio entro ottobre, sembra però che i problemi a trovare giovani che vogliano lavorare nel settore della ristorazione e del turismo siano rimasti. In particolar modo al nord Italia ci sono ancora oggi imprenditori che si lamentano della mancanza di dipendenti da assumere. I giovani si stanno forse cullando con i pochi mesi di sussidio che gli rimangono?

Al di là del fatto che il RdC sia stato strutturato bene o male e che effettivamente in questi anni sia mancata una gestione virtuosa dei corsi di formazione e dell’inserimento nel mondo del lavoro, sarebbe abbastanza miope dare la colpa di questa situazione solo al sussidio. La verità, come spesso accade, è più complessa: in alcuni casi e zone d’Italia manca proprio il lavoro, in altri non ci sono condizioni lavorative dignitose.

Lavorare 8-10 ore al giorno per 600-800 euro al mese non può essere considerato giusto e non può essere venduta come una grande occasione lavorativa. Laddove ci sono offerte migliori dal lato contributivo, ci sono altri problemi come contratti a chiamata, stagionali, a produzione e nella maggior parte dei casi senza alcuna garanzia di continuità. Niente contributi versati, nessuna garanzia in caso di malattia, niente ferie, tredicesime, quattordicesime. Per quanto tempo un giovane dovrebbe accettare di stare nel limbo? Quali prospettive hanno se desiderano costruire una famiglia?

La settimana corta: l’esperimento europeo dà segnali importanti

Se qui in Italia si continua a parlare di problematiche d’inserimento al lavoro, di manca di occupazione e di giovani che devono accettare lavori iniqui perché all’inizio si fa così, fuori dai nostri confini la situazione è decisamente differente. In molti Paesi nordici, in cui l’economia è molto florida (Norvegia, Olanda, Germania, Finlandia e Danimarca), i lavoratori vivono una condizione idilliaca, in cui la settimana lavorativa è di 30 ore e dunque in cui hanno molto tempo a disposizione per la vita privata.

Lavorare 4 giorni a settimana
Gli esperimenti condotti in varie parti del mondo danno gli stessi risultati: lavoratori più felici e produttività aumentata – Grantennistoscana.it

In tale direzione potrebbe decidere di muoversi anche l’Islanda. Dal 2015 al 2019 alcune aziende hanno aderito al progetto della settimana corta, diminuendo il monte ore lavorativo a 36 ore senza toccare i salari dei dipendenti. I risultati di questo studio hanno dimostrato che i lavoratori erano meno stressati, più desiderosi di andare a lavoro e più produttivi. Il sunto dell’esperimento è che dalla riduzione dell’orario lavorativo sono stati tratti benefici per tutti e che adesso l’86% dei lavoratori islandesi può beneficiare della settimana corta.

Gli esperimenti in Gran Bretagna e Andalucia

Risultati molto simili li hanno dati gli esperimenti fatti in Giappone, Canada, Stati Uniti e Nuova Zelanda. Da giugno a dicembre 2022 61 aziende britanniche hanno aderito all’esperimento “4 Day Week”, permettendo ai loro 2900 dipendenti di lavorare 34 ore a settimana. Anche in questo caso la produttività è aumentata, così come il livello di soddisfazione dei dipendenti e sono contestualmente diminuite le ferie, le pause per malattia e le dimissioni.

Incuriosito dai risultati di questi esperimenti, in questo mese di maggio e fino alla fine di giugno, il sindaco di Valencia ha stabilito che i suoi concittadini hanno la possibilità di lavorare dal martedì al venerdì. L’idea è la stessa, migliorare la qualità della vita senza intaccare i guadagni. Si tratta inoltre di una scelta più sostenibile per l’ambiente: dai risultati degli studi già conclusi, infatti, è emerso che la settimana lavorativa corta riduce l’impatto ambientale del lavoro poiché c’è meno traffico e meno consumo di energia negli uffici.

Settimana lavorativa corta: un espediente per fermare la diaspora dei giovani?

Tornando al nostro Paese, i risultati di questi esperimenti dovrebbero fare riflettere. Se già adesso i giovani fuggono all’estero alla ricerca di un posto di lavoro che gli garantisca un salario migliore e la gratifica di essere impiegati per ciò per cui hanno studiato, cosa succederebbe se nel resto d’Europa tutti i Paesi cominciassero ad offrire posti di lavoro con un impegno di 4 giorni a settimana?

Lavorare 4 giorni a settimana
Non si può vivere per lavorare: bisogna avere il tempo per se stessi e la vita privata – Grantennistoscana.it

Probabilmente gli stessi imprenditori che accusano i giovani di non voler lavorare penseranno che si tratterebbe di assecondare la cattiva volontà dei lavoratori. Tuttavia si tratta di una mentalità anziana come molti degli imprenditori che prendono tale posizione.

Bisogna anche considerare che oggi sia l’uomo che la donna lavorano e che il tempo per la vita privata e la cura della famiglia si è drasticamente ridotto. Con una settimana lavorativa di soli 4 giorni, tutti avrebbero tempo sufficiente da dedicare a se stessi e alla propria rete sociale. Minore stress permetterebbe di progettare meglio il futuro e magari darebbe possibilità e maggiore voglia di allargare la famiglia, il che potrebbe risolvere un altro problema endemico del nostro Paese.

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