Lavori senza sosta? Sappi che ti spettano delle pause: ecco cosa dice la legge

Di quante pause ha pieno diritto un lavoratore durante lo svolgimento delle sue mansioni? Scopriamo insieme cosa dice la normativa a riguardo.

Rinvigorire le proprie forze fisiche e mentali attraverso brevi interruzioni dell’attività lavorativa è un diritto inalienabile di qualsiasi lavoratore. La materia è disciplinata dal CCNL, ovvero dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Ogni settore ha un proprio contratto di riferimento e, in base alle caratteristiche specifiche di ciascun lavoro, si applicano misure differenti.

pausa lavoro, cosa dice la legge
Esistono delle pause regolamentate dalle legge durante le ore di lavoro: ecco quali sono – GranTennisToscana.it

Ad esempio, il contratto per il settore del Commercio e del Terziario che viene applicato al lavoro di vendita al dettaglio all’interno di un negozio è senz’altro assai diverso dal contratto per il settore Metalmeccanico che viene applicato in un sistema organizzato a catena di montaggio all’interno di una fabbrica. Per questo motivo, ogni settore ha norme dedicate a se stanti.

Dunque quali sono i principi ed i criteri adottati dall’ordinamento italiano per definire le pause di cui ha diritto ogni lavoratore per rinvigorire le proprie forze fisiche e mentali? E quali e quante sono? Ebbene, partiamo dalla loro catalogazione: sono in tutto 5 e riguardano i momenti del pranzo, del caffè, della sigaretta, del bagno ed anche del caldo, in particolar modo in Estate. Vediamo quindi cosa dice la normativa per il 2023.

Le pause durante la giornata lavorativa tipo nel 2023: cosa dice la normativa

La regola generale dell’ordinamento italiano è che ciascun dipendente ha diritto ad interrompere le proprie mansioni professionali per almeno 10 minuti se l’orario quotidiano di lavoro è di 6 ore. Ogni organizzazione, poi, ovvero ogni ufficio, negozio, impresa o azienda, fissa i propri orari di attività e di eventuale apertura e chiusura al pubblico in base all’esercizio svolto, con la facoltà di fissare una propria politica di pause per il riposo anche differente da quanto indicato dal contratto collettivo, ma mai inferiori ai limiti da esso stabiliti.

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Anche la pausa sigaretta rientra tra i diritti dei lavoratori dipendenti – GranTennisToscana.it

Tra le pause incluse nel principio generale dei 10 minuti inclusi nelle 6 ore, non rientra tuttavia il caldo: in altre parole, smettere di lavorare in caso di caldo eccessivo non risulta di per sé un caso autorizzato di interruzione delle attività professionali, anche se l’azienda ha il dovere di garantire un ambiente di lavoro adeguato in termini di temperatura dell’ambiente e provvedere, in casi gravi ed emergenziali come di sopraggiunto malessere, anche allo sospensione delle attività fino al miglioramento delle temperature reali e percepite.

Solitamente, i tempi di pausa che superano i 10 minuti per le 6 ore di lavoro, come espressi dal principio generale, non vengono remunerati: ad esempio, se un’attività chiude i battenti tra le 13 e le 14:30, la pausa in questo caso coincide con il pranzo e dipenderà dal regolamento interno dell’esercizio stabilire se e quali conseguenze lo stop temporaneo di 90 minuti avrà sulle retribuzioni dei propri dipendenti.

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