Per una vita lunga, felice e piena non si deve fare molto, se non seguire queste 4 chiavi che apriranno tutte le porte.
Spesso e volentieri ci si ritrova a chiedersi se la propria vita sia soddisfacente e degna di essere vissuta. Non è una domanda per nulla semplice, motivo per cui la risposta non è scontata. Ammettere, infatti, di star vivendo un’esistenza a metà non è da tutti. Per paura del cambiamento che implica uno sforzo emotivo non da poco, la maggior parte delle persone si fa trascinare dall’inerzia.
E così, una giornata si somma all’altra senza energia e gusto per la vita e per quello che stiamo facendo. Partiamo però da una piccolissima premessa. Siamo umani e in quanto tali la nostra natura è come se non ci permettesse di essere sempre e comunque paghi e soddisfatti. In altre parole vorremmo e desidereremmo anche molto di più di quello che abbiamo e di quello che effettivamente siamo.
E in sé e per sé un atteggiamento simili è positivo. Anzi, è il motore del cambiamento che tanto ci attrae e ci spaventa al contempo. Diventa un’inclinazione patologica però nel momento in cui non solo non si trova conforto in niente e nessuno, ma si assume uno stato di perenne inazione, una sorta di circolo vizioso che non fa altro, se non alimentare un sentimento di frustrazione verso la vita.
Ecco perché a volte soffermarsi su quello che già si ha è un ottimo punto di partenza per apprezzare appieno la vita. E in tal ottica, uno degli “esercizi” più importanti e che sta spopolando sul web e non solo è stilare quotidianamente un diario della gratitudine. In questo modo, infatti, si può guardare da un punto di vista totalmente inedito e privilegiato la propria esistenza apprezzando molto più cose di quelle che di solito saremmo abituati nemmeno a vedere.
Dal diario della gratitudine ai segreti di un centenario per una vita lunga e felice
In altre parole, grazie al diario della gratitudine si può imparare a vivere una vita felice e ricca traendo forza proprio dai nostri sforzi, nonché dalle piccole cose. Praticare gratitudine verso se stessi però, non è l’unico consiglio valido da seguire come fosse un piccolo mantra quotidiano. In un episodio di uno dei podcast importanti dedicato al benessere della persona a 360 gradi, “The Mindbodygreen Podcast“, un neurologo di 101 anni ha condiviso i suoi segreti per vivere una vita lunga e felice.
Il dottor Howard Tucker, che ha lavora in una varietà di ospedali e cliniche intorno a Cleveland, è nato il 10 luglio 1922 in Ohio. Sta con sua moglie, una psichiatra che era una sua studentessa di medicina, da 66 anni, e hanno quattro figli e dieci nipoti. Il neurologo attribuisce la sua longevità principalmente al piacere del proprio lavoro – mai visto come un peso o un intralcio – e alla qualità delle sue relazioni sociali. E sulle relazioni sociali, non è il primo.
Uno studio condotto dall’Harvard study of adult development aveva dimostrato che la maggior parte dei partecipanti al progetto, una volta anziani, abbia realizzato come stare insieme alle persone che si amano e coltivare i propri affetti è il segreto della felicità. I soldi e il successo passano in secondo piano, anche per il dottor Tucker che ha aggiunto inoltre come abbia sempre seguito alcune scelte di vita importanti come fare tutto con moderazione, continuare a fare attività fisica alcune volte a settimana e non fumare sigarette.
Ma non finisce qui. Ha ammesso anche che la genetica probabilmente ha giocato un ruolo chiave per quanto riguarda non solo la longevità, ma anche il mantenimento delle proprie capacità cognitive. Parlando di suo padre, infatti, ha raccontato come dopo la morte di sua madre, era solito venire ogni sera a cena da solo senza problemi e questo all’età di 95 anni. “La genetica è un vantaggio, ma non di più“, ha sottolineato al conduttore del podcast.
Tutto quello che c’è da sapere per vivere in pace e a lungo con se stessi
Ed effettivamente, se è vero che la genetica è una buona base di partenza, è anche vero che l’integrazione di sane abitudini quotidiane potrebbe fare la differenza, aggiungendo fino a 20 anni alla vita di ogni singolo individuo. E tra le abitudini che sono più delle vere colonne portanti che non dei meri consigli, fare regolare attività fisica, dormire a sufficienza, avere relazioni sane e mangiare cibi sani sono aspetti imprescindibili.
E rispetto al biohacking il dottor Tucker ha le sue riserve. Il biohacking, infatti, èuna tendenza wellness recente e abbastanza sui generis che si basa sulla “gestione” dell’ambiente e di sé stessi. Come se gli esseri umani e la natura fossero delle macchine da riprogrammare. Basterebbe insomma effettuare le opportune modifiche per ritardare quanto più possibile l’inevitabile “obsolescenza“. In questo modo, stando a questa tendenza, si potrebbe migliorare tanto la longevità quanto le prestazioni fisiche e mentali.
Assumere integratori e sottoporsi a esami del sangue mensili e colonscopie, però per il neurologo non è proprio la risposta che stiamo cercando per una lunga vita. La ricerca medica, infatti, è in continuo aggiornamento e non è detto che il biohacking o altre tendenze ci facciano poi bene o siano adatte proprio a noi. “I medici non sono infallibili“, ha detto Tucker sempre durante la puntata del podcast, citando l’esempio dei medici che raccomandavano il fumo per perdere peso e “per calmare i nervi” negli anni ’30 e ’40.
Segui le 4 abitudini del dottor Tucker e non te ne pentirai: alla scoperta dell’elisir di lunga vita
Cosa fare allora per vivere una vita piena, lunga e soddisfacente? Il dottor Tucker ha seguito 4 semplici principi che ha fatto suoi per ben 100 anni. Ma partiamo dal primo!
- Non andare del tutto in pensione
Il neurologo ha raccontato come trascorra la maggior parte della sua giornata lavorando. Al mattino, infatti, va in ospedale per fare un giro e nel pomeriggio lavora in ufficio prima di tornare a casa per godersi una serata a casa con sua moglie, leggendo un buon libro o guardando la Tv mentre sorseggia un Martini.
“Penso che la pensione rimanga il nemico numero uno della longevità“, ha spiegato. È fondamentale rimanere interessati a quello che facciamo man mano che invecchiamo e fare un lavoro che ci piace è un ottimo esercizio. Nel caso in cui, invece, si aspetti proprio la pensione per dire addio per sempre a un lavoro poco stimolante, fare volontario può essere ugualmente utile proprio perché può aiutare a mantenerci vivi, attivi e soprattutto curiosi.
- Pensare giovane
Il dottor Tucker ha confessato anche come mantenga un’attitudine giovanile e faccia sempre progetti che lo entusiasmano. Giusto per rendere l’idea, gli piacerebbe fare un’escursione nelle Alpi. Non è un capriccio però, ma una sfida con se stessi. Il neurologo, infatti, ha raccontato di avere amici che si consideravano vecchi nonostante avessero la sua stessa età e che sono morti prima, come se si fossero rassegnati all’età che avanza e alla vecchiaia che incombe.
“In realtà penso che vivrò per sempre“, ha sottolineato. “So che non è una realtà, ma non ho paura di morire“. Ecco perché, seguendo l’esempio dei suoi genitori, ha scelto anche amici più giovani di lui. “Ho dei buoni amici che hanno tra i 70 e gli 80 anni: grazie a loro mi mantengo giovane“.
- Rimanere attivo
Oltre ad alzarsi ogni mattina presto e andare a lavorare tutti i giorni, il dottor Tucker si allena anche un paio di volte alla settimana. “Non rinunciavo mai a una corsetta“, ha raccontato il neurologo. “Ma ora è troppo difficile per me, quindi uso tapis roulant. Faccio dai 4 ai 6 chilometri un paio di volte a settimana“. E anche se con il passare del tempo diventa più difficile fare attività fisica, lui non si arrende e continua a farla.
- Vivere una bella storia d’amore e abbandonare l’odio
E infine, per una vita lunga e felice non poteva mancare l’amore. Il dottor Tucker, infatti, ha confessato durante l’intervista di non poter vivere senza sua moglie, la sua spalla da sempre. Ed è grazie all’amore di sua moglie e all’affetto dei suoi amici che il neurologo si sente sempre vivo, anche scendendo a volte a compromessi.
Il centenario poi ha anche una famiglia numerosa e non perde mai l’occasione di stare un po’ coi suoi figli e nipoti. Ma non solo. Il dottor Tucker, infatti, è fermamente convinto che tutti dovremmo lasciar andare qualsiasi sentimento d’odio che corrode l’anima più di quanto possiamo immaginare. E se si ha torto, è sempre meglio riconoscere i propri errori. Solo così gli altri potranno fidarsi di noi restituendoci tutto l’amore di cui abbiamo bisogno.