Linea dura contro le auto acquistate prima del 2014: ecco dove e da quando saranno bandite senza poter mai più circolare.
Si inasprisce la politica contro l’inquinamento atmosferico da parte di alcuni comuni italiani. Per alcune categorie di veicoli il destino sembra ormai segnato.
Quando i livelli di smog si innalzano, ormai da diversi anni scattano i blocchi della circolazione. A farne le spese sono prevalentemente le auto diesel, con divieti che a volte arrivano a bloccare anche le più nuove Euro 6. Più tolleranza invece per le auto a benzina, ad esclusione dei modelli più antidiluviani.
Alcune città italiane hanno stabilito che le auto troppo datate e inquinanti per l’ambiente non potranno più circolare. Per esempio, le auto con motore Euro 5 non potranno più girare in alcune zone della Penisola. Un divieto totale che diventerà obbligo a partire da una data ben precisa. Il giorno in cui entrerà in vigore il divieto di circolazione, chi avrà comprato la sua auto prima del 2014 non potrà guidarla mai più nelle zone dove è scattato il blocco agli Euro 5.
È da diverso tempo che si è coagulato tutto un movimento di opinione ben deciso a contrastare l’inquinamento che rischia di portare la devastazione nel pianeta. E per diversi governi nazionali e locali, amministrazioni cittadine incluse, la lotta all’inquinamento si è tramutata in una vera e propria urgenza in cima alla lista delle priorità da affrontare. Ed è ben noto che il traffico automobilistico, in particolare quello provocato da veicoli attempati, per non dire obsoleti, costituisce una delle principali fonti di inquinamento.
Negli ultimi tempi in diverse città sparse nel mondo, le amministrazioni hanno cominciato perciò a mettere divieti alla circolazione di auto troppo in là con gli anni, e dunque inquinanti, con la finalità di circoscrivere e ridurre l’inquinamento ambientale e per migliorare la qualità dell’aria cittadina.
Alcune di queste sono andate anche più in là di limitazioni e restrizioni, imponendo veri e propri divieti per impedire la circolazione di questi veicoli troppo vecchi.
Una tolleranza zero che si giustifica con la salvaguardia dell’ambiente, anche a tutela delle generazioni che verranno dopo di noi e che hanno il diritto di vivere in un mondo non devastato dall’inquinamento e con un’aria quantomeno respirabile.
Il timore però è che questa nobilissima causa si traduca in regole draconiane al punto da mettere in seria difficoltà i ceti meno abbienti che non hanno abbastanza soldi per acquistare un’auto nuova e sicuramente meno inquinante, ma anche più costosa.
Comunque sia, il dato di fatto è che il tema dell’inquinamento ambientale – soprattutto per le sue conseguenze – si fa sentire sempre più. Di conseguenza in diverse città italiane sono scattate restrizioni sempre più rigide alla circolazione di vecchi veicoli.
Nella regione Lombardia ad esempio sono diverse le misure – temporanee e strutturali – che impongono limiti precisi alla circolazione di auto a benzina Euro 0 e 1 per tutto l’anno nei comuni di Fascia 1 e 2 con una popolazione superiore a 30 mila abitanti.
Per esempio a Milano dal 1° ottobre 2022 anche alle auto a benzina Euro 2 è stato esteso il divieto di circolare in Area B e Area C. Mentre per le auto Euro 5 a benzina è stata fissata già la scadenza oltre la quale non potranno più entrare in Area C (cioè essenzialmente nella parte più centrale della città, in prossimità del Duomo).
All’interno di quest’area gli Euro 5 a benzina potranno circolare solo fino al 2030 e non oltre. Dopo la fatidica data del 2030 queste classi di auto saranno bandite per sempre dal centro della città ambrosiana.
Negli anni a venire scatteranno anche altri divieti, sempre più stringenti, e che riguarderanno le auto a benzina Euro 4 e 5. Tuttavia in altre città italiane queste restrizioni risultano leggermente meno rigide e severe. È il caso ad esempio della città eterna: ovvero Roma, la capitale italiana.
Nella Fascia Verde della Capitale, le automobili a benzina fino a Euro 2 non possono accedere, circolare e sostare in maniera permanente. I divieti per le auto a benzina Euro 3 scattano soltanto quando vengono superate le soglie massime di inquinamento atmosferico.
Anche nella città capitolina, tuttavia, in alcune giornate sono previste limitazioni più rigide rispetto ad altri giorni. Per esempio quando ci sono le domeniche ecologiche scatta il divieto totale di circolazione per il traffico privato. In queste giornate anche alle auto benzina Euro 6 viene esteso il divieto totale di circolazione nel corso di certe fasce orarie, a partire cioè dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30.
Regole ancora diverse in altre grandi città come Torino e Bologna che malgrado i preoccupanti livelli di smog per ora non hanno previsto inasprimenti o ulteriori divieti alla circolazione delle auto a benzina.
Nel capoluogo piemontese per ora rimangono in vigore le misure permanenti che prevedono soltanto il blocco tutto l’anno, inclusi i festivi, delle auto a benzina fino a Euro 2. Per ora non è prevista alcuna estensione alle classi superiori di auto a benzina anche in caso di allerta smog.
Stesso discorso a Bologna: nella città di San Petronio c’è il blocco delle auto a benzina fino a Euro 2 (fino a Euro 1 se bifuel benzina/gpl e benzina/metano). Nessun inasprimento in caso di applicazione di eventuali misure d’emergenza.
Comunque i proprietari di un’auto a benzina farebbero meglio a informarsi sulle regole in vigore nella loro città riguardo alla circolazione stradale, per evitare di avere problemi con le restrizioni antinquinamento e le conseguenti sanzioni.
Le varie classi Euro (da Euro 1 a Euro 6) sono le sigle che nel settore auto sono citate continuamente. Indicano niente altro che il livello di inquinamento di un certo veicolo. Queste sigle formano una classificazione in base agli standard europei sulle emissioni inquinanti. Sotto ogni sigla si raggruppano una serie di norme europee che determinano il livello di inquinamento di un mezzo di trasporto.
Più nel dettaglio, ogni normativa fissa una soglia massima alle sostanze inquinanti che un mezzo può emettere per poter essere omologato – e dunque immatricolato – in Europa. A cominciare dalla classe Euro 1, che venne introdotta nel 1992, ogni nuova classe Euro più recente corrisponde a standard e limiti sempre più restrittivi. Una rigidità in chiave antinquinamento che mira e diminuire gradualmente l’impatto dei veicoli sulle emissioni di monossido di carbonio (Co), idrocarburi incombusti (Hc), ossidi di azoto (Nox) e particolato (Pm).
Di fatto la classe Euro 0 è inesistente: questa sigla viene impiegata per indicare ogni autoveicolo antecedente all’introduzione, nel 1992, della classe Euro 1. Quelli europei naturalmente non sono gli unici standard. Negli Stati Uniti ne vigono altri, anche più severi di quelli del vecchio continente.
Di seguito le altre classi Euro oltre alla 1, tra parentesi è indicato il rispettivo anno di riferimento per ciascuna sigla:
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