Le persone ti attaccano e ti insultano? Non rimanerci male, reagisci: Ecco quali frasi usare in risposta alle cattiverie.
In teoria le interazioni sociali dovrebbero essere tutte positive e le persone con cui ci interfacciamo dovrebbero mostrare cortesia e gentilezza. Si tratta di una questione di educazione e anche di una forma di empatia nei nostri confronti, poiché non è mai bello fare pesare un difetto o insultare qualcuno e c’è chi potrebbe rimanere seriamente offeso dalle nostre parole.
Purtroppo però le interazioni con le persone non sono sempre così pulite, anzi capita spesso e volentieri di avere a che fare con persone totalmente prive di tatto e disinteressate alle possibile conseguenze delle proprie azioni e delle proprie parole. Ci sono anche persone che fanno dell’insulto una forma comunicativa base, uno stile d’interazione con gli altri, come se si trovassero all’interno di una stand up comedian.
A differenza degli show dei comici, in cui le persone vanno con la consapevolezza di poter essere messi alla berlina (non è detto che capiti, ma potrebbe crearsi una situazione di breve scambio tra l’artista e il pubblico), nella vita di tutti i giorni non fa certo piacere essere maltrattati o insultati ed anzi simili comportamenti possono farci davvero male.
Bisogna chiaramente fare un distinguo tra una forma di presa in giro bonaria e una realmente offensiva. In un gruppo di amici, ad esempio, ci si può prendere in giro bonariamente poiché si ha un alto grado di confidenza. Può anche capitare che la presa in giro o l’attacco sia solo un modo per stuzzicare l’attenzione di una persona a cui si è interessati (ci sono persone che flirtano infatti in questo modo).
Tuttavia si capisce quando una persona ironizza in maniera bonaria e quando invece ci insulta. La prima reazione che si ha quando questo capita è di sbigottimento – ci si chiede se davvero si può essere così stupidi da avere un atteggiamento simile – quindi subentra la rabbia e infine fastidio e dispiacere. Per quanto si possa essere forti, infatti, una parte di noi si chiederà il perché di quell’insulto e nel caso si tratti di un comportamento reiterato potrebbe anche causare insicurezza, mancanza di autostima e depressione.
Allontana le persone negative
Ci sono persone che per via di un disturbo narcisistico della personalità tendono a sminuire volontariamente le persone che gli stanno accanto, specialmente quelle con cui hanno una relazione, per nutrire il proprio ego, ma anche per abbassare l’autostima della persona in questione e manipolarla. Creare insicurezze nell’altro, infatti, può generare una sorta di meccanismo di dipendenza che impedisce alla persona vessata di allontanarsi dal proprio carnefice.
Riconoscere simili comportamenti può essere utile in primo luogo per comprendere che ciò che vi viene detto non corrisponde alla realtà dei fatti. Inoltre vi può fare capire che la persona in questione non sia positiva per la vostra vita. Qualora si comprendano le ragioni di un simile comportamento e si provi un sentimento forte, si può cercare di contrastare la tendenza della persona narcisista, evitando di fargli ripetere quegli schemi negativi e manipolatori.
Nel caso in cui non si riesca ad ottenere alcun miglioramento e ci si trovi a dover subire costantemente comportamenti lesivi e manipolatori, l’unica cosa da fare e allontanarsi dalla persona per poter riacquistare la propria indipendenza e la propria serenità. Il rischio di proseguire una relazione di questo tipo e di perdere completamente l’autostima e sviluppare una forma patologica di insicurezza che potrebbe condurre ad una forma grave di depressione.
Non mostrate il fianco, rispondete a tono
Spesso le vittime dei soggetti narcisisti e manipolatori sono quelle persone che si mostrano sin da subito gentili e insicure. La gentilezza viene scambiata per debolezza e utilizzata come sfogo per le frustrazioni e le necessità personali. Quando vi trovate di fronte a persone che sentono il bisogno di attaccarvi, sminuirvi e insultarvi, però, non vi abbattete e non pensate che sia vostra la colpa.
Il metodo migliore per evitare che episodi del genere si verifichino è riuscire a rispondere a tono, in modo da far capire a chi vi ha preso di mira che sapete utilizzare la sua stessa moneta e non gli conviene ingaggiare una lotta di questo tipo. Specialmente se siete solitamente delle persone cortesi e gentili, la vostra risposta lascerà senza parole il vostro interlocutore, il quale proverà a giustificarsi dicendovi che stava scherzando e che non c’è bisogno di prendersela.
Le risposte da dare a chi vi attacca e vi insulta
Una delle giustificazioni che può essere utilizzata è quella appunto della “battuta“. Chi vi attacca potrebbe mostrare arroganza e dirvi: “Impara a capire una battuta“, in un caso come questo potreste rispondergli “Impara a farne una”, così da coglierlo alla sprovvista e lasciarlo senza parole.
Vi potrebbe anche capitare di intervenire in una discussione accesa e di essere zittiti in malo modo da uno dei contendenti. Questo ad esempio potebbe dirvi: “Nessuno te l’ha chiesto“, sottolineando di non intromettervi e al contempo facendovi capire che la vostra opinione non solo non è gradita ma non interessa a nessuno. Come rispondere in questo caso? Semplicemente: “Allora perché ascolti?”.
Se vogliono escludervi dalla discussione e farvi sentire fuori contesto e sbagliati potrebbero dirvi “Non stavo parlando con te”. L’atteggiamento è lo stesso, sminuire la tua opinione e la tua persona, facendovi capire che per loro siete di poco interesse, ma voi potete rispondere a tono e dire: “Adesso lo stai facendo“.
Ci sono poi quelle persone che puntano ad abbattere l’autostima dell’altro insultandone l’aspetto esteriore. Se qualcuno vi dovesse dire con cattiveria “Sei brutto“, potrete rispondere “Cercavo di assomigliare a te“, o qualcosa del tipo: “Perché prima di parlare non ti guardi allo specchio“.
Essere migliore di chi vi insulta
Si potrebbe pensare che gli insulti e le offese siano un problema attinente alla nostra epoca, ma la verità è che insulti e attacchi esistono sin da quando esiste il dono della parola e ci si è organizzati in società. Gli Antichi greci consigliavano di valutare tre aspetti prima di offendersi per un attacco o una critica: verità, livello d’informazione e autorità.
Il primo aspetto è il provare a capire se ciò che ci viene detto è reale oppure no, quindi bisogna valutare chi ci contesta per capire come e su cosa attaccarlo in risposta, infine bisogna capire da dove arriva l’attacco. Una critica, se arriva da qualcuno che cerca di istruirci può essere costruttiva. Ovviamente queste tre regole base valgono se l’attacco si adegua ad un criterio fondamentale: il rispetto della dignità.
Nel caso in cui ci si trovi di fronte ad un attacco immotivato e offensivo, bisogna prendere spunto da Seneca, il quale consiglia di essere superiori alle persone che ci attaccano. Il grande pensatore romano infatti scriveva: “La miglior vendetta non è essere come chi ti ha fatto del male“. E ancora diceva: “Una grande mente disprezza le lamentele che le sono state fatte; la più grande forma di disprezzo è considerare che l’avversario non è degno di vendetta. Vendicandosi, molti prendono troppo sul serio le piccole umiliazioni“.
Il concetto di Seneca è semplice, molte volte chi ci attacca in modo così duro è una persona che si sente insicura e che trova in noi qualcosa di cui essere invidioso. Inutile dunque soffermarsi a dare peso a simili insulti, poiché non si fa altro che dare sazio a chi ci rivolge l’insulto. Si tratta inoltre di una perdita di tempo, poiché passeremmo parte della nostra vita a pensare come poterci vendicare invece di dedicarlo a qualocosa di più utile.