Con l’ormai imminente ritorno a scuola si ripresenta l’annoso problema dei pidocchi. Ecco un trucco semplicissimo per allontanarli.
Settembre è ormai iniziato e la proverbiale campanella scolastica sta per suonare (anzi, per qualcuno l’ha già fatto). Il ritorno sui banchi di scuola comporta indirettamente tutta una serie di conseguenze – almeno potenziali – per tutti coloro che frequentano un istituto didattico: non solo gli studenti, ma anche i docenti, il personale amministrativo e tutti i collaboratori: bidelli, addetti alle pulizie, tecnici di laboratorio, e così via. Come in tutti gli ambienti chiusi, all’interno di una scuola il rischio di infezioni, virus e altre patologie aumenta sensibilmente. E nella “black list” ci sono naturalmente anche i pidocchi.
Come sicuramente già sapete, i pidocchi sono dei parassiti che si nutrono del nostro sangue e che possono infestare il cuoio capelluto di qualsiasi individuo, adulto o bambino che sia. Questi insetti riescono a colonizzare il nostro corpo per contagio diretto, passando da un soggetto ad un altro con estrema facilità. E una volta che si sono insediati, rimuoverli non è così facile… se non usiamo la strategia giusta. La buona notizia è che esiste un trucco semplice e – perché no – anche piacevole e divertente per tenere lontano i pidocchi dalla nostra (e altrui) testa.
La strategia più efficace per tenere alla larga i pidocchi
Premessa: i pidocchi preferiscono certi ambienti più di altri. Scuole, palestre, ludoteche e, in generale, tutti i luoghi frequentati da persone a stretto contatto che condividono attrezzature e oggetti di vario tipo, sono il loro habitat ideale. E non è vero che i pidocchi attaccano soltanto chi non si lava spesso i capelli: anche una chioma perfettamente curata può essere soggetta a pediculosi. (Lo stesso discorso vale naturalmente anche per l’ambiente domestico: letti, indumenti, divani possono facilmente diventare un ricettacolo di pidocchi, e di lì alle nostre teste il passo è breve).
Come riconoscere la presenza di pidocchi (in gergo pediculosi)? Basta osservando la nostra testa – in particolare la nuca e la parte dietro alle orecchie – e verificare l’eventuale presenza di puntini bianchi o marrone chiaro, poco più grandi di una testa di spillo, dall’aspetto allungato e lucido. Se trovate un pidocchio vivo, state pur certi che avete un problema! E se avvertite il classico prurito, con un continuo e fastidioso bisogno di grattarvi, vuol dire che il contagio è avvenuto ormai da giorni.
In un primo momento i morsi dei pidocchi non danno fastidio, poiché iniettano una sostanza anestetizzante. Solo in una fase successiva la cute reagisce alla saliva. In ogni caso, basta un contatto diretto con parti infestate perché avvenga il contagio (mentre è falso che pidocchi saltino da una testa all’altra!). Il rimedio? Ce ne sono diversi di tipo “classico“: gel, shampoo, lozioni varie. Oltre naturalmente alla disinfestazione degli ambienti e degli indumenti colonizzati. Ma pochi sanno che si può ricorrere a un rimedio preventivo, evitando di correre ai ripari quando il danno è già fatto.
L’escamotage più efficace per “ingannare” i pidocchi
Per aggirare il fastidioso problema dei pidocchi a monte bisogna aguzzare l’ingegno. In effetti, esiste un modo semplicissimo e perfino gradevole per allontanare i parassiti. No, non si tratta di rasarvi di capelli, come da classico suggerimento della nonna. Può essere sufficiente spruzzare un po’ di profumo. Ma non una fragranza qualsiasi. I pidocchi sono infastiditi da certi aromi che invece appagano il nostro olfatto!
Bisogna puntare su profumazioni dolciastre… oppure sull’aceto (ma in questo caso non si tratta di un odore piacevole da avere addosso). Un profumo spray a base di cocco, di bergamotto, di anice o di lavanda, solo per fare qualche esempio, è straordinariamente efficace. Volendo, inoltre, è possibile arricchire un profumo alla lavanda con gocce di olio essenziale di anice, noce di cocco, ylang ylang o bergamotto, per un blend ancora più intenso e avvolgente.
In realtà, non stiamo scoprendo nulla di nuovo. Anche le nostre nonne (almeno alcune) preparavano l’olio essenziale di lavanda, per poi usarlo puro o diluito: un elisir dalle mille possibili applicazioni benefiche. Come si fa? Basta procurarsi un po’ di fiori freschi di lavanda, in quantità sufficiente per riempire una tazza da 250 ml, lavarli e poi asciugarli con carta assorbente. Fatto tutto ciò, bisogna mettere i fiori in una busta di plastica e pestarli con un matterello, fino a sbriciolarli bene. A quel punto, trasferiamoli in un barattolo di vetro, dove verseremo 250 ml di olio d’oliva, e chiudiamo ermeticamente il recipiente.
Trascorse 48 ore, l’olio potrà essere filtrato e a quel punto sarà pronto all’uso. Bastano poche gocce dietro alle orecchie e alla nuca o sugli indumenti a contatto con il capo per evitare spiacevoli infestazioni. Provare per credere!