L’illusione della scogliera l’abbiamo affrontata tutti nella vita e spesso siamo stati sconfitti: ecco di cosa si tratta e come superarla.
Sebbene quasi nessuno di noi sappia cosa sia l’illusione della scogliera, è abbastanza probabile che ciascuno di noi l’abbia affrontata e ne sia stato vittima nel corso della propria vita almeno una volta. Vi sarà sicuramente capitato di dover far parte di un gruppo di lavoro a scuola, all’Università o a lavoro e di aver cercato in quel contesto un’idea da proporre per poi poter sviluppare un progetto.
Questa fase viene conosciuta come brain storming, ovvero una riunione creativa nel corso della quale i partecipanti al progetto mettono in campo le proprie idee allo scopo di aumentare le possibilità di trovarne una valida. Sia quando si partecipa ad un consesso di questo tipo, si quando si cerca una soluzione in solitaria, si è spesso portati a pensare che le idee migliori vengano ad inizio giornata o riunione e che, con il passare del tempo la nostra creatività scemi insieme alla stanchezza.
Ciascuno di noi è portato a pensare che per avere una buona idea è necessario essere freschi e che quando si è stanchi tutte le idee che vengono sono mediocri o comunque da scartare. Ma è davvero così oppure è proprio la nostra stanchezza che ci porta a non valutare bene le idee che ci vengono in quel momento? La creatività scema insieme alle energie o vive di vita propria?
Cos’è l’illusione della scogliera e per quale ragione ne cadiamo sempre vittime
Queste sono esattamente le domande che si sono posti i ricercatori della Cornell University e della Northwestern University in uno degli ultimi studi. Sono stati proprio i ricercatori di queste due Università a denominare il fenomeno come “illusione della scogliera“. I dati del loro studio dimostrano infatti che l’idea che le buone idee possano venire solo quando la nostra mente è riposata e che quando siamo stanchi la nostra creatività precipiti come da una scogliera è sbagliata.
Per dimostrarlo hanno analizzato le prestazioni di alcuni volontari convinti che le loro prestazioni andassero a peggiorare via via che si sentivano più stanchi. Dall’osservazione del loro lavoro si è scoperto non solo che la qualità delle loro prestazioni rimaneva stabile per tutto il periodo, ma che addirittura alcune delle migliori idee sono uscite fuori quando si sentivano stremati.
Tale risultato dimostra che la creatività non va di pari passo con le energie e che quella di percepire una minore creatività quando si è stanchi è solo una falsa convinzione dovuta alla stanchezza. Le minori energie non inficiano la creatività, bensì la nostra capacità di valutazione. Fatevi un favore dunque, se vi vengono idee quando siete stanchi, non buttatele, conservatele per il giorno dopo, poiché con la mente fresca sarete in grado di valutarle meglio e portare avanti qualcosa che altrimenti avreste ingiustamente scartato.