L’intelligenza artificiale diventa sempre più efficiente e riesce a dare un volto realistico a personaggi antichi o mitologici.
L’Intelligenza Artificiale ha trovato una nuova ed affascinante espressione nell’arte del fotografo olandese e designer digitale Bas Uterwijk. L’artista ha trovato il modo per ricreare volti di personaggi storici antichi grazie alla tecnologia di un software chiamato Artbreeder.
Il risultato è stupefacente: figure ultra-realistiche di nomi iconici della storia, come il primo presidente degli Stati Uniti, George Washington, o addirittura celebrità più contemporanee e ben note, come la rockstar David Bowie, scomparso nel gennaio 2016. Tutti i suoi lavori possono essere trovati sulla sua pagina Instagram, @ganbrood.
Tuttavia, tra tutte le creazioni dell’IA di Uterwijk, uno dei ritratti che attira particolare attenzione è quello di Gesù Cristo. La versione del Messia creata dal software dell’artista ha generato diverse reazioni tra gli utenti dei social network. Il risultato, infatti, è notevolmente diverso da quanto siamo abituati a vedere nelle classiche raffigurazioni di “santi” nella maggior parte delle chiese.
La foto di Gesù lascia senza parole gli utenti
Gli storici moderni, anche quelli che non seguono precetti religiosi, sono generalmente concordi sul fatto che Gesù (o colui che viene ricordato come Gesù) sia esistito realmente. La sua nascita è realisticamente situata a Betlemme, una regione situata a circa 10 km da Gerusalemme. Tuttavia, la Bibbia stessa non offre alcun indizio riguardo al suo aspetto fisico. Anzi, si limita a menzionare il fatto che egli non si distingueva in alcun modo dalla gente comune.
Dato che Gerusalemme si trova in Medio Oriente, è ragionevole ipotizzare che un uomo che viveva in quella regione e in quel periodo avrebbe avuto un aspetto simile a quello degli abitanti medi della zona.
La magia del software utilizzato da Uterwijk risiede nella sua capacità di elaborare non solo la struttura fisica del volto di una persona, ma anche nell’integrare informazioni geografiche e temporali riguardanti la sua vita, come il luogo di nascita e l’epoca in cui ha vissuto. Questo permette di ottenere una figura dal carattere più realistico e convincente rispetto a quanto potrebbe essere tracciato solo con delle conclusioni tecniche.
Ecco quindi che il programma ha restituito un’immagine di Gesù con tonalità di pelle scura e tratti facciali più marcati. È un ritratto molto poco somigliante alle rappresentazioni moderne, che spesso lo ritraggono come un uomo bianco con capelli lisci. La diffusione di questa foto ha alimentato di nuovo il dibattito intorno alla rappresentazione occidentale della figura di Gesù, in gran parte influenzata dall’espressione romana del cristianesimo.
L’intelligenza artificiale ora può disegnare foto reale. E non sempre è una buona notizia
La straordinaria capacità dell’IA di ricreare volti celebri e storici, come quello di Gesù, ci offre una prospettiva interessante e ci spinge a riflettere sulla diversità delle interpretazioni e delle rappresentazioni di figure storiche e culturalmente significative.
E se da una parte l’intelligenza artificiale può essere usata in questo modo curioso e interessante, c’è anche un altro lato della medaglia: le immagini finte vengono usate anche per creare disinformazione tra le persone.
I generatori di immagini basati sull’intelligenza artificiale, che creano immagini a partire da istruzioni scritte, hanno avuto un’impennata di popolarità e prestazioni negli ultimi mesi. Le persone inseriscono suggerimenti che vanno dal banale (disegna Babbo Natale) all’assurdo (disegna il Papa con un giubbotto da rapper) e il software restituisce un’immagine simile a un dipinto professionale o a una foto realistica.
Le potenti prestazioni di questi software sono indubbiamente un vantaggio per i grafici e per chi si occupa di arti visuali. Ma questi programmi suscitano anche un dibattito più ampio sui pericolo che possono essere creati da questi contenuti, indistinguibili dalle immagini autentiche.
“Prima le persone potevano notare imperfezioni o irregolarità e capire che c’era qualcosa di falso in una determinata foto o informazione‘”, ha detto Hany Farid, professore di digital forensics all’Università della California a Berkeley. “Ma quando tutti i dettagli iniziano ad essere corretti e questi indizi visivi diventano meno affidabili… Potrebbe esserci un problema“.
Generatori di testo-immagine
Tra i generatori più popolari c’è il Dall-E 2, sviluppato da OpenAI e battezzato così in onore del famoso pittore Salvador Dali e del personaggio Disney Pixar “WALL-E”. Pochi mesi dopo anche il laboratorio di ricerca Midjourney ha debuttato la sua versione di generatore di immagine. Un’immagine creata proprio con quest’ultimo software ha anche scatenato diverse polemiche perché ha vinto un concorso d’arte alla Colorado State Fair lo scorso agosto.
Questi creatori di immagini funzionano acquisendo miliardi di immagini provenienti da Internet e riconoscendo i modelli tra le foto e le parole di testo correlate. Ad esempio, il software impara che quando qualcuno scrive “coniglio”, questo è associato a un’immagine di un animale peloso, con due orecchie a punta e quattro zampe.
Il professor Farid ha sottolineato che la capacità di Midjourney di creare immagini migliori comporta un vero e proprio rischio politico. Generare immagini sempre più plausibili può scatenare diverse reazioni negative nella società.
Farid faceva riferimento alle immagini generate da Midjourney che sembravano mostrare plausibilmente l’arresto di Trump, che nella realtà non è mai avvenuto. Il professore ha notato che i piccoli dettagli, come la lunghezza della cravatta di Trump e le sue mani, stavano migliorando sempre di più, rendendo l’immagine più credibile.
Farid ha suggerito che le aziende di intelligenza artificiale dovrebbero pensare in modo più ampio ai potenziali danni che la loro tecnologia potrebbe causare. Dovrebbero adottare limiti, vietando di ricreare alcune parole. Potrebbero anche incorporare filigrane nelle immagini, oltre a impedire agli account anonimi di creare foto.
Ma, ha detto Farid, è improbabile che le aziende di IA rallentino il miglioramento dei loro creatori di immagini. “C’è una corsa agli armamenti nel campo dell’IA generativa“, ha detto. “Tutti vogliono capire come monetizzare e si muovono velocemente. In pochi si preoccupano della sicurezza“.