Da sapere: un’abitudine diffusa che consuma tantissimo, ecco il gesto banale che alza la bolletta alle stelle. Tutte le informazioni utili da sapere.
Nella vita di tutti i giorni tendiamo a compiere gesti che diamo per banali o scontati ma che potrebbero costarci parecchio. Costarci in termini economici. Lasciare le luci accese in una stanza quando non ci siamo, usare gli elettrodomestici nelle fasce orarie più care, se abbiamo la bolletta a fasce, dimenticando di accenderli in quelle più economiche. Per fare qualche esempio.
Di questi tempi, con il caro vita, potrebbe essere un vero salasso per le nostre tasche. Occorre, dunque, fare molta attenzione ai nostri consumi energetici, a come e quando utilizziamo l’energia elettrica. Non solo per risparmiare sulla nostra bolletta ma anche per essere più responsabili dal punto di vista ambientale.
Tra le attività più banali che ci siano e che ci possono costare non poco ma a cui di solito non pensiamo, c’è quella di lasciare il caricabatterie del telefonino attaccato alla presa di corrente anche quando il telefono non è più in carica. Questo gesto, dovuto spesso a trascuratezza e pigrizia, può far alzare il costo della bolletta della luce anche in modo consistente. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
Lo facciamo tutti ma consuma energia, il gesto banale che alza la bolletta
L’abitudine molto comune di lasciare il caricabatterie dello smartphone, o anche del tablet, attaccato alla presa della corrente elettrica anche quando il dispositivo mobile non è più in carica e lo abbiamo staccato dal caricatore, è una pessima abitudine, che può essere molto dannosa. In primo luogo, ci costa in termini di consumo di energia e dunque di prezzo finale sulla bolletta. Poi, presenta anche altri inconvenienti che sarebbe meglio evitare, a cominciare dall’usura del caricatore e in alcuni casi anche problemi di sicurezza.
A chi non è mai capitato di lasciare il caricabatterie del telefono ancora attaccato alla presa elettrica anche quando il telefono era stato staccato, una volta terminata la carica? Praticamente a tutti, o quasi. Vuoi per una dimenticanza, vuoi per una trascuratezza, si tratta di un gesto molto comune e di una pessima abitudine, per i motivi a cui abbiamo già accennato e che ora vi spieghiamo in dettaglio.
Il primo motivo, non di poco conto, per cui un caricabatterie del telefono cellulare non andrebbe mai lasciato attaccato alla presa della corrente elettrica, una volta completata la carica del telefono, è l’inutile consumo di energia che provoca. Non basta, infatti, staccare il telefono dal caricatore per interrompere il consumo di corrente. Se il carica batterie viene lasciato inserito nella presa di corrente continuerà a consumare energia, anche se, ovviamente, non come quando il telefono o altro dispositivo mobile è in carica.
In ogni caso, sebbene il consumo energetico di un carica batterie lasciato nella presa elettrica sia minimo, a lungo andare se questa cattiva abitudine è abituale e costante nel tempo, il consumo energetico potrà avere un impatto significativo sulla bolletta della luce. A fine anno, facendo i conti delle bollette pagate potreste trovarvi un costo eccessivo e ingiustificato, causato da questa trascuratezze e altri comportamenti scorretti.
I consumo di un carica batterie inserito
Ma quanto consuma un carica batterie di smartphone e tablet lasciato sempre inserito nella presa della corrente elettrica, anche quando i dispositivi mobili non sono in carica? Per prima cosa occorre distinguere tra i dispositivi wireless e quelli a filo. I carica batterie wirless dei dispositivi mobili quando sono lasciati in standby consumano molta più energia elettrica dei caricatori a filo. Il motivo sta nella tecnologia a induzione elettrica dei caricatori wireless.
Un carica batterie wireless in standby consuma circa 1,6 W. Mentre un tradizionale caricatore a filo consuma circa 0,2 W quando viene lasciato in standby. Una differenza non di poco conto. Facendo qualche conto sulle ore in cui questi dispositivi restano collegai alla presa di corrente, si capisce quanto possono costarci sulla bolletta. Va detto che non si tratta di costi esorbitanti ma che sul lungo termine possono essere importanti. Soprattutto sono costi del tutto inutili. Non è una necessità lasciare il caricatore inserito, inoltre può dare anche altri problemi.
Altri inconvenienti da evitare
Lasciare il carica batterie dello smartphone inserito nella presa di corrente, quando il telefono non è più in carica, può dare anche altri problemi. Il caricatore che resta a lungo collegato alla presa può surriscaldarsi, ad esempio nelle giornate estive in cui fa molto caldo. In questo caso il caricatore può rischiare di rompersi, anche per un sovraccarico di tensione, che è un problema piuttosto comune. Oppure può crearsi un cortocircuito.
Fortunatamente, gli impianti elettrici della maggior parte delle case hanno il salvavita, che stacca la corrente elettrica, in caso di sbalzi di corrente o cortocircuiti per elettrodomestici o dispositivi elettronici mal funzionanti. I alcuni casi, però, un cortocircuito può anche provocare incendi.
Infine, il carica batterie del telefono non va lasciato attaccato alla presa della corrente elettrica quando il telefono ha completato la carica perché il consumo di energia aggiuntivo, e del tutto inutile, impatta non solo sulla nostra bolletta ma anche sull’ambiente. Già i consumi energetici sono elevati, e andrebbero ridotti, quelli del tutto inutili sono uno spreco assoluto e quasi un delitto.