Obblighi e divieti che terrorizzano le famiglie: oltre a sborsare 50.000 euro arriva anche l’elettrodomestico che non potrai più usare.
Le famiglie italiane sono comprensibilmente in allarme. Da qualche mese l’Unione Europea ha cominciato a varare norme e direttive che imporranno costi esorbitanti che la maggioranza degli italiani non si può neppure permettere. Un rischio pesante che rischia di mandare a gambe all’aria tante famiglie. Già la Direttiva Case Green ha messo nell’angoscia i cittadini italiani perché entro il 2030 sulla maggior parte degli immobili si dovranno fare opere opere di ristrutturazione obbligatoria e di efficientamento energetico che costeranno circa 50mila euro per ogni casa.
In sostanza se non si adeguerà la classe energetica mettendo in campo questi circa 50mila euro, a partire dal 2030 la casa non si potrà affittare e neppure vendere e di conseguenza sarà tagliata fuori dal mercato immobiliare. Il danno più grosso sarà per gli immobili del Sud che in tanti casi hanno valori modesti. Ma oggi arrivano tante nuove norme che rischiano di appesantire ulteriormente questo conto già insostenibile secondo gli esperti. A quanto riportano le ultime notizie dopo una lunga serie di obblighi arriva anche quello per i frigoriferi.
Una serie di regole e divieti che costano cifre esagerate
L’obiettivo dell’Unione Europea è quello di costringere gli italiani ad eliminare i frigoriferi a gas fluorurati: la nuova normativa prevede la riduzione graduale dell’uso di questi gas fino ad una completa eliminazione. Già nel 2026 possono scattare i primi divieti. Eppure le polemiche sono tante perché costringere i cittadini al cambio del frigorifero sarebbe l’ennesima stangata e i benefici sull’ambiente sarebbero minimi.
Il danno all’economia è incalcolabile perché secondo le stime, le nuove norme sui refrigeranti HFO ai supermercati potrebbe implicare un aumento dei costi dell’elettricità fino a due miliardi di euro. Figurarsi alle famiglie. Ma le nuove norme che vanno a stremare economicamente le famiglie sono veramente tante: è stata già approvata la sostituzione dei condizionatori più vecchi, delle caldaie a gas e delle cucine a gas.
Vediamo i costi che superano i 50.000 euro per ogni immobile
Se andiamo a sommare la Direttiva Case Green a tutti questi obblighi ci rendiamo facilmente conto che chiunque sia proprietario di un immobile in Italia entro il 2030 dovrebbe mettere in campo una cifra che può oscillare dai 50.000 ai 100.000 euro nel caso delle villette indipendenti. Una stangata senza senso contro la quale buona parte del mondo della politica e anche di quello dell’associazionismo stanno dicendo di no.
La ristrutturazione obbligatoria delle case prevista dalla Direttiva Case Green è impressionante. Entro il 2030 tutti gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E: per fare questo i lavori di ammodernamento ed efficientamento arriverebbero ad oscillare tra i quaranta e i cinquantamila euro, ma non finisce qui. Entro il 2033 la classe energetica dovrà raggiungere la D e dunque ci saranno altre spese. Entro il 2040 si dovranno ulteriormente migliorare le prestazioni energetiche delle case e nessuno riesce a capire come le famiglie italiane già in ginocchio possano reperire cifre così forti.
Le eccezioni sono poche ed ininfluenti
In teoria alcune abitazioni sarebbero esentate ma a ben vedere si tratta di qualcosa che ha poco impatto sulle famiglie reali. Infatti ad essere esonerati sono gli edifici di pregio artistico, gli edifici di valore storico e culturale, gli edifici di culto e le seconde case usate per pochi mesi all’anno. Oltre a queste stangate c’è anche lo stop all’acquisto e l’installazione delle caldaie a gas che dovrebbero scomparire del tutto entro il 2029.
A partire dal 2025-2026 non saranno più disponibili i bonus e dal 2029 le caldaie a gas saranno proibite come vendita e installazione. Stessa stangata anche sulle cucine a gas che saranno progressivamente smaltite. Gli esperti parlano di un vero e proprio allarme sociale. Già oggi infatti le famiglie italiane a rischio povertà sono tantissime.
Allarme per l’impatto sociale
Secondo le associazioni del terzo settore una fetta consistente delle famiglie ormai è arrivata a tagliare persino sui costi relativi alla salute e dunque pensare che si possano tirare fuori tante decine di migliaia di euro per questi target è assolutamente assurdo. In Italia le polemiche sono forti ma anche nel resto d’Europa e soprattutto in Germania vari partiti politici stanno facendo le barricate contro una direttiva che rischia di mettere in ginocchio davvero troppe famiglie e la speranza è che tutto questo si possa evitare.
Anche parlare di bonus di fronte ad esborsi così forti e generalizzati non ha senso: lo Stato che già ha quasi neutralizzato il Superbonus non avrebbe mai i mezzi per garantire aiuti di questa portata. Si tratta di ristrutturare profondamente oltre mezza Italia i privati e lo Stato semplicemente non hanno le risorse economiche per farlo.