Attenzione massima a questi segnali inviati dal tuo corpo: se li sottovaluti corri gravi rischi.
Le malattie neurodegenerative sono un gruppo di malattie neurologiche tra le quali ci sono le famose malattie di Alzheimer e Morbo di Parkinson, ma anche quelle più rare ma non meno insidiose. In questo articolo ti sveleremo delle cognizioni preziose spiegate dai medici che possono permetterti di conoscere meglio queste malattie, i loro sintomi e come affrontarle. Il sistema nervoso centrale è composto da cellule nervose cerebrali chiamate neuroni; cellule con un ruolo di sostegno chiamate gliali ed un sistema vascolare che rifornisce queste cellule di sangue.
Le malattie neurodegenerative coinvolgono tutte e tre queste componenti ma i medici ricordano che sono soltanto i neuroni a subire un decadimento progressivo. Questo decadimento rende la comunicazione tra le cellule sempre più difficoltosa e poi ne provoca la morte. Le cellule cerebrali comunicano tra loro attraverso quel fondamentale canale chiamato sinapsi. Nelle sinapsi l’impulso elettrico viene convertito in segnale neurochimico grazie alla liberazione di specifiche sostanze chiamate neurotrasmettitori.
Funzionalità che degradano progressivamente
Quando le sinapsi vengono danneggiate, la funzione cerebrale complessiva è compromessa. D’altra parte ogni cellula nervosa svolge funzioni diverse. Se ad essere colpiti sono i motoneuroni spinali o corticali avremo la patologia denominata Sclerosi Laterale Amitrofica. Quando invece ad essere colpite sono le cellule che sfruttano la dopamina come strumento per la comunicazione, avremo la malattia nota come Morbo di Parkinson. Ma l’elenco delle malattie neurodegenerative è davvero lungo ed alcune sono poco note e studiate.
Tutte queste malattie, benché diverse tra loro, hanno in comune il fatto di arrecare un danno sistemico e poi provocare la morte delle cellule nervose. Gli eventi in grado di causare la morte delle cellule nervose sono un accumulo di ioni di calcio; lo stress ossidativo; una riduzione del sistema di produzione delle proteine; un deficit negli organelli che offrono sostegno energetico alla cellula e cioè i mitocondri, ma anche un’attivazione inutile ed anomala di specifiche proteine. Questi fenomeni possono avvenire singolarmente o anche in gruppo.
I sintomi
Le malattie neurodegenerative danneggiano il cervello ed il sistema nervoso in modo progressivo. La funzionalità del sistema nervoso centrale diventa sempre più scadente ma alcuni sintomi comuni includono: perdita delle capacità motorie e della coordinazione; difficoltà a formulare frasi e parole ed in generale nella comunicazione; tremori; perdita progressiva della memoria; difficoltà di equilibrio e di deambulazione; affaticamento e debolezza; movimenti involontari o spasmi; problemi di visione; difficoltà a deglutire; affaticamento e debolezza.
I medici sottolineano che non tutti coloro i quali sviluppano malattie neurodegenerative mostrano tutti questi sintomi. Ce ne potrebbero essere solo alcuni oppure solo altri, oppure ce ne potrebbero essere anche alcuni aggiuntivi e che sono specifici di una patologia. Le malattie neurodegenerative di norma sono di natura genetica e quindi possono essere trasmesse alle generazioni successive. Ma non mancano nemmeno le malattie neurodegenerative sporadiche. La demenza, per fare un esempio, non deriva da un’alterazione del DNA e quindi non è trasmissibile alle generazioni successive.
Se è importante conoscere i sintomi di queste patologie (e sono proprio quelli che vi abbiamo elencato) è altrettanto importante comprendere come affrontare le demenze e le altre malattie neurodegenerative. Negli ultimi decenni si sono fatti passi da gigante nella comprensione della biologia delle malattie neurodegenerative. Purtroppo però nella maggior parte dei casi ancora non sono disponibili delle terapie realmente efficaci che possano interrompere il processo degenerativo.
Come intervenire e cosa fare
Le terapie attualmente disponibili sono piuttosto limitate e sono azioni di tipo sintomatico. Per fare un esempio nel Morbo di Parkinson l’approccio terapeutico si rivela efficace ma i trattamenti sono in grado soltanto di controllare i sintomi della malattia e non di fermarla o di farla regredire. Nel caso della malattia di Alzheimer l’azione dei farmaci è più limitata e riesce ad offrire sollievo soltanto ad una parte dei pazienti.
Le demenze frontotemporali sono ancora più difficili da affrontare e l’efficacia dei trattamenti è piuttosto limitata. Sono al momento in fase di sperimentazione farmaci estremamente promettenti ma la strada per la loro applicazione pratica è piuttosto lunga. Se avete il sospetto che voi o un vostro parente stiate sviluppando una malattia neurodegenerativa è molto importante confrontarsi con lo specialista di neurologia.
Lo specialista di neurologia potrà effettuare la diagnosi basandosi sulla storia familiare, su indagini eseguite mediante tecniche come la TAC e misurazione dei livelli nel sangue di specifiche sostanze tipiche di queste patologie. Proprio perché i farmaci sono piuttosto limitati è importante avere una diagnosi precoce in modo tale da gestire il malato e la malattia nel migliore dei modi. Infatti non soltanto è necessario affrontare lo sviluppo della patologia ma è anche molto rilevante il modo in cui la famiglia si organizza dal punto di vista pratico ed economico per gestire questa vera e propria emergenza.