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Sport

Maradona, la rivelazione inedita di Cannavaro: “Ero giovane, lui mi si avvicinò e…”

Fabio Cannavaro racconta un aneddoto inedito su Diego Armando Maradona e smentisce Antonio Cassano: cosa fece il fuoriclasse argentino.

Di Diego si è parlato innumerevoli volte in questi anni. Sia perché Maradona rimane l’idolo incontrastato di Napoli, città in cui ha portato i primi due scudetti, ma anche una finale di Champions League e altri trofei, città in cui ha incarnato la rivalsa sociale del popolo napoletano nei confronti del Nord Italia e del Napoli sulle grandi rivali del campionato che da sempre sono Inter, Milan e soprattutto Juventus.

Fabio Cannavaro ha rivelato un aneddoto inedito su Maradona – Ansa Foto – Grantennistoscana.it

Di Diego si è parlato anche perché in questi anni abbiamo avuto l’onore e il piacere di ammirare l’unico calciatore in grado di avvicinarsi (per alcuni addirittura superare) al suo livello. Stiamo chiaramente parlando di quel Leo Messi che in Argentina ha vissuto un’intera carriera dovendo dimostrare di essere all’altezza di Maradona, di quel calciatore che nonostante 7 palloni d’oro, 6 scarpe d’oro, 14 premi come miglior calciatore argentino dell’anno, il pallone d’oro del mondiale 2014, la vittoria della Copa America, del Mondiale Under 20, delle Olimpiadi 2008, di 10 Liga, 7 Copa del Re, 8 Supercoppa di Spagna, 4 Champions League, 3 Supercoppa Uefa, 3 Campionati mondiali per club, 1 Ligue 1 e 1 Supercoppa di Francia fino a novembre 2022 non era considerato in Argentina nemmeno paragonabile al “Pibe de Oro”.

L’eterno parallelo tra Messi e Maradona

Dai 17 ai 35 anni, Leo Messi è stato messo a confronto con l’illustre predecessore e considerato da tutti al di sotto di Maradona. In Argentina non gli avevano perdonato di non essere stato in grado di portare in patria il Mondiale, lo avevano etichettato come perdente e accusato di riuscire a vincere solo un una squadra piena di stelle come il Barcellona. Oggi che Leo è campione del mondo ed ha trascinato come Diego l’Argentina al successo mondiale, da quelle parti il paragone non è più sacrilego.

Maradona è considerato ancora oggi il miglior calciatore di tutti i tempi – Ansa Foto – Grantennistoscana.it

Lo stesso non si può dire a Napoli, dove Diego rimane tutt’ora il calciatore più forte che abbia vestito la maglia azzurra, ma soprattutto rimane per i napoletani il più forte calciatore che abbia mai calcato un campo da calcio. Un amore che ha superato le generazioni e che è stato ereditato anche da chi Maradona non lo ha mai visto giocare.

La discussione oziosa su chi sia stato il più forte tra i due ha caratterizzato anche la narrazione dell’ultimo mondiale. Sui giornali, nelle trasmissioni televisive e nei bar non si parlava d’altro che di Messi che cercava di eguagliare Maradona e del confronto tra questi due grandissimi interpreti del calcio. Di fatto i più giovani parteggiano per Messi, mentre chi ha visto giocare Maradona, forse per nostalgia, indica nel “Pibe de oro” il più forte calciatore di tutti i tempi.

Uno scudetto nel segno di Diego Armando Maradona

Di Diego si è parlato negli ultimi anni anche perché l’ex fuoriclasse di Napoli e Argentina è scomparso alla fine del 2020, un mese dopo il suo 60° compleanno e un mese dopo essere uscito dall’ospedale per un problema di salute che sembrava risolto. La scomparsa di Maradona ha portato con sé una lunga scia polemica ma è stata anche seguita da una serie di eventi sportivi che sembrano un omaggio alla sua vita e alla sua carriera.

Dopo la scomparsa del Pibe de Oro, Argentina e Napoli sono tornate al successo – Ansa Foto – Grantennistoscana.it

Qualche mese dopo, a Luglio 2021, l’Argentina è riuscita a vincere la Copa America dopo decenni. A fine 2022 è arrivato il mondiale dopo 36 anni dalla vittoria in Messico con Diego che indossava la 10 e la fascia da capitano. A giugno di quest’anno, infine, il Napoli ha alzato lo scudetto dopo 33 anni d’attesa (anche in quella occasione c’era ancora Diego con la 10 e la fascia da capitano) nello stadio che è stato intitolato proprio a Maradona dopo la sua prematura dipartita.

Cannavaro racconta un aneddoto inedito su Maradona

Sul web in queste ore sta circolando un’intervista che Fabio Cannavaro ha rilasciato in un podcast. In questa l’ex calciatore e ultimo Pallone d’oro italiano, ha raccontato un episodio che si è verificato quando lui era ancora un ragazzino di belle speranze e giocava nelle giovanili del Napoli. In pratica c’erano delle volte in cui giocavano contro la prima squadra in allenamento e in quelle partite l’attrazione principale era proprio Diego.

Cannavaro cerca di fare capire perché Maradona è stato il più grande di tutti i tempi – Ansa Foto – Grantennistoscana.it

Fabio racconta che la preoccupazione di tutti era che nessuno facesse male a Maradona con un’entrata dura. Durante la partita è entrato in scivolata su Diego prendendo il pallone e da bordo campo lo hanno richiamato, esortandolo ad andarci piano ed evitare simili interventi: “Io faccio: ‘Ok, ok’, sai diventi proprio un accendino piccolo così, portatile. Poi mi sento una pacca sulla spalla ed era Diego, mi disse: ‘No, non ti preoccupare, gioca normale. Gioca tranquillo’“.

Quel piccolo gesto lo ha rincuorato e gli ha fatto capire quanto fosse “umano” quello che fino a quell’istante era solo un idolo inarrivabile: “Nel calcio Diego era quel qualcosa di intoccabile, ma era anche una persona fantastica”.

Cannavaro contesta Cassano: “Maradona era altro…”

Quel piccolo aneddoto gli serve per spiegare la grandezza di Maradona dentro e fuori dal campo. Concentrandosi in un secondo momento solo sul calciatore, Cannavaro ci tiene a precisare che secondo lui Diego era di un alto pianeta rispetto a tutti gli altri calciatori, non solo della sua epoca, ma di tutte le epoche: “Stiamo parlando di Maradona, non di Messi…Non voglio togliere nulla a Messi…Cassano pensa che Messi sia il più forte della storia, però forse lui non ha visto quello che Maradona subiva”.

Il raffronto tra epoche differenti è sempre complicato, perché non possibile avere la certezza che nelle stesse condizioni i due atleti messi a confronto avrebbero avuto gli stessi risultati. Tuttavia Cannavaro è sufficientemente convinto che il calcio degli anni ’80 in cui ha dominato Maradona fosse molto più duro e complesso per un giocatore di estro di quello attuale: “Perché quando giocava Maradona c’era la marcatura a uomo, c’era il raddoppio e c’era che i difensori potevano picchiare gli attaccanti. Maradona subiva dei falli che oggi, solo a toccare un attaccante del genere vedi le capriole per tre giorni…”.

Fabio Scapellato

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