Sempre sul piccolo schermo, non stop, praticamente tutto l’anno. Perché Marco Liorni è sempre in TV? Ecco qual è la verità.
Da anni Marco Liorni, 58 anni, si fa apprezzare dal pubblico a casa, mostrando di riuscire ad adattarsi egregiamente a ogni tipo di trasmissione. Ma come fa? Qual è il segreto del conduttore?
Si dice spesso che l’Italia sia terra di santi, poeti e navigatori. Ma vogliamo dire che lo Stivale è anche patria di grandi conduttori? Da Pippo Baudo a Mike Bongiorno (e pazienza se è finito nel mirino acuminato di Umberto Eco), da Raffaella Carrà a Corrado (per non parlare del signore dei talk show, Maurizio Costanzo) la scuola della conduzione televisiva italiana non ha cessato di produrre grandi professionisti: signori e signore del palcoscenico e del palinsesto televisivo.
Il conduttore di un programma è colui che letteralmente mette la faccia davanti al pubblico televisivo. Non solo presentatore ma anche padrone di casa, deve intrattenere ma anche gestire gli inevitabili imprevisti della diretta. Non è solo un astratto architetto del programma: è egli stesso coinvolto, in prima persona, nella sua realizzazione pratica. Deve essere impeccabile e passionale al tempo stesso, puntuale ma anche creativo. Compito non facile.
Marco Liorni, la lunga carriera di un navigato conduttore
Al filone dei grandi conduttori televisivi appartiene senz’altro un personaggio forse sottovalutato (non certo dal pubblico), malgrado dalla sua possa vantare una lunga gavetta e ormai anni di carriera alle spalle. Parliamo di Marco Liorni.
Dopo i primi esordi radiofonici il conduttore romano (classe 1965) approda in televisione nel 1996, prima come inviato poi come sostituto di Cristina Parodi alla conduzione di Verissimo su Canale 5. Dopo aver condotto Verissimo sul posto, sempre su Canale 5, passa a Italia 1 dove conduce serate speciali di Real TV e Eroi per caso.
Per anni poi sarà lo storico inviato del Grande Fratello, ma prenderà parte anche a altre trasmissioni Mediaset. Questo fino al 2007, quando passa alla Rai per condurre, tra le altre cose, Estate in diretta, Buon pomeriggio Italia!, La vita in diretta. Le ultime più note fatiche televisive di Liorni sono ItaliaSì! su Rai 1 (condotta ininterrottamente dal 2018) e Reazione a catena (dal 2019), sempre sulla rete ammiraglia della televisione pubblica, dove Liorni è stato preceduto da Gabriele Corsi e Amadeus.
Come Amadeus, anche Liorni resiste da quattro anni di fila alla testa del game show. Lo ha superato però per numero di puntate (514 finora contro le 447 del conduttore originario di Ravenna ma cresciuto a Verona). Liorni è anche il recordman di puntate del quiz in onda dal 2007. Ma non è l’unica cosa che lega questi due fuoriclasse della televisione, come vedremo.
Perché Marco Liorni è sempre in televisione
Dicevamo di Marco Liorni. Pochi dubbi sulla sua professionalità e sul consenso riscosso tra il pubblico, che lo apprezza per la sua indubbia bravura. A volte però in televisione fare un buon lavoro e essere stimati dalla gente ha degli effetti indiretti. Lo ha fatto notare di recente il suo amico Mauro Coruzzi, in arte Platinette, a lungo ospite fisso proprio di ItaliaSì!, prima dei noti problemi di salute avuti lo scorso marzo.
Un effetto della grande popolarità mediatica, spiega Platinette, è la conquista di un posto singolare: quello che consegna a una «esposizione televisiva ininterrotta». Calendario alla mano, se ci facciamo caso, Marco Liorni è praticamente in TV tutto l’anno. Al punto che il conduttore di fatto ha dovuto abolire la parola vacanza, come se per lui non esistesse più sul vocabolario. Quasi impossibile prendersi una pausa tra progetti e trasmissioni televisive che si avvicendano e si accavallano (e non è la prima volta che appare anche due volte al giorno sul piccolo schermo).
Insomma, una tabella di marcia davvero impegnativa quella di Marco Liorni. Uno spazio però, afferma senza tentennamenti Platinette, che il nostro si è guadagnato con pieno merito, lavorando sodo e conquistandosi col suo impegno il calore dei telespettatori e la considerazione di cui adesso gode.
Per dare un’idea dei ritmi lavorativi del conduttore capitolino, basta pensare che nel momento di pausa di ItaliaSì!, fino al 14 ottobre, conduce Reazione a catena nel preserale di Rai 1. Senza contare poi che quest’anno la trasmissione non è più soltanto un programma stagionale limitato al periodo estivo. Reazione a catena infatti quest’anno durerà la bellezza di sei mesi. Dopo aver aperto le danze il 5 giugno, il gioco andrà avanti quasi fino a Natale. Andrà infatti a concludersi il 17 dicembre. Prima di allora infatti non partirà la nuova edizione dell’Eredità, dove Pino Insegno sostituirà Flavio Insinna. Se non è un tour de force, poco ci manca!
Qual è il segreto del successo di Liorni?
C’è veramente poco spazio dunque per uno stop nella vita professionale di Marco Liorni. E se è lì è solo perché a suo favore parlano i risultati. In televisione, ricorda Coruzzi, conta soltanto l’indice di gradimento. Niente altro che l’apprezzamento del pubblico. È questo a determinare la tenuta e la consistenza di un programma di successo. È certo dunque che Liorni ha fatto un ottimo lavoro ovunque è stato chiamato a prestare il suo volto alla conduzione di un programma. Per di più ItaliaSì! è nato da una sua idea.
Uno dei segreti del successo di Marco Liorni, fa notare Platinette, è una dote che lo accomuna proprio a Amadeus: la non comune padronanza della lingua italiana. Un italiano chiaro e corretto, quello parlato dai due conduttori, comprensibilissimo a tutti e senza inflessioni regionali o dialettali. E farsi comprendere bene da tutti gli italiani, dal nord a sud della Penisola, dà certamente una marcia in più.
Ma non è tutto, prosegue Coruzzi: sia Amadeus che Liorni hanno fatto dell’entusiasmo e dell’attiva partecipazione ai loro programmi un punto di forza della loro conduzione. Un’altra dote che i telespettatori mostrano di gradire.
Ecco cosa fa di Marco Liorni un grande conduttore
A vantaggio di Liorni gioca poi un’altra sua abilità, tipica dei fuoriclasse della conduzione televisiva: «quella di saper gestire le situazioni più differenti, come il rapporto con i concorrenti e le loro caratteristiche».
Un’altra grande dote di Liorni? La sua capacità di coinvolgere il pubblico a casa, trascinando pure lui nel gioco. E sa farlo facendo leva sulle sue personali passioni, sulle sue inclinazioni. Come la passione per la musica. Non è raro infatti sorprenderlo a volte «canticchiare sopra i brani svelati e, guarda caso, li conosce; è evidente che sotto sotto in lui ci sia questa passione».
Liorni però non è un conduttore monotematico. Sa modulare registro a seconda del tipo di trasmissione. A ItaliaSi!, ad esempio, fa emergere le sue note più profonde: l’attenzione per il dettaglio nella scelta delle storie da proporre al pubblico, la sua etica del servizio pubblico, il suo senso del dovere – lo stesso che lo porta a fare del suo programma uno spazio dal quale «offrire a chi lo guarda uno “specchio” con il quale diventa più facile confrontare i propri problemi», evidenzia Mauro Coruzzi.
Questa abilità di svariare su più fronti e di incrociare tanti percorsi televisivi cavandosela sempre e comunque alla grande significa una cosa soltanto, conclude Platinette: che «il nostro Marco appartiene alla ristretta famiglia dei grandi conduttori. È un premio riservato solo a chi gioca bene, e Liorni lo sa fare».