Mare: allarme pelle bambini, i grossi rischi che quasi tutti i genitori sottovalutano | Svelato dal dermatologo

Con l’arrivo dell’estate è allarme per la pelle dei bambini al mare. Sono grossi infatti i rischi che quasi tutti i genitori sottovalutano.

Proteggere la nostra pelle, quando esposta ai raggi del sole, è fondamentale e diventa molto importante anche per i bambini che devono essere difesi ancor di più. Un noto dermatologo ha espresso il suo parere correndo incontro ai genitori.

rischi pelle bambini mare
Allarme per i bambini al mare (GranTennisToscana.it)

A parlare è il professor Leonardo Celleno, presidente dell’AIDECO (Associazione italiana di dermatologia e cosmetologia) e dermatologo, che ai microfoni di Ferrara Today ha espresso il suo parere su questa specifica situazione. Lo specialista ha precisato che la pelle ha una sua memoria e quelle che sono state le scottature prese durante la fase dell’infanzia e dell’adolescenza si potrebbero ripercuotere, anche pericolosamente, sulla pelle molti anni dopo. Quindi proprio per questo diventa fondamentale intervenire per tempo seguendo gli argomenti della prevenzione.

Il Prof.Celleno spiega: “Intervenire per tempo con azioni preventive è davvero fondamentale. A parte i rischi di essere esposti al calore, l’azione del sole è un pericolo per scottature ed eritemi che possono di fatto danneggiare in modo permanente la pelle dei bambini e causare alterazioni precancerose, con insorgenza prematura delle rughe e anche altri segni di invecchiamento della pelle”.

Se ci si scotta cosa fare?

E se ci si scotta cosa si può fare? Se un bambino riporta una scottatura, spiega il professor Celleno, diventa fondamentale evitare di esporlo di nuovo al sole nei giorni seguenti alla scottatura. Per trattarla sarà necessario applicare durante il giorno delle creme lenitive dopo sole adatte alla pelle. Se la scottatura invece è molto importante si può arrivare a utilizzare del cortisone attraverso una crema antinfiammatoria e antibiotica.

Rischio per i bimbi al mare
Bambino in acqua, che rischi corre per il sole (GranTennisToscana.it)

Se dovesse insorgere anche della febbre allora sarà importante consultare il proprio medico curante, il rischio è infatti che sia insorta una brutta infezione. Ovviamente si dovrebbe evitare anche di coprire la ferita e rischiare che l’aderenza con del tessuto possa peggiorare ancora di più l’irritazione già presente.

Assolutamente vietato

Il dermatologo è assolutamente chiaro sull’esposizione al sole nei primissimi anni dell’infanzia: “La pelle dei bimbi è immatura e meno protetta di quella dei grandi. Il sole può danneggiare le delicate strutture cutanee ancora più facilmente che nei grandi e le cellule possono subire dei danni che si vanno ad accumulare nel tempo per diventare più evidente. Il numero dei nei aumenterà se si prenderà troppo sole da bambini”.

Mare, allarme bambini
Bambini in acqua, attenzione ai rischi del sole (GranTennisToscana.it)

Il consiglio del Prof.Celleno è quello di evitare che il bimbo prenda sole diretto nei primi due anni di vita e che nel caso non ci siano alternative si debba coprire con dei vestiti adatti. Dopo due anni invece si può iniziare a esporre il bambino al sole, ma sempre e comunque in maniera graduale e senza esagerare magari portandolo nelle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio anche aggiungendo una crema solare con alto fattore di protezione. Se rimane al sole per diverso tempo allora a quel punto la crema deve essere riapplicata ogni due ore.

Come proteggere i bambini dal sole?

I bambini si devono proteggere dal sole a volte indossando indumenti adatti e altre volte utilizzando i prodotti solari giusti: La pelle del bambino è delicata e non va di fatto protetta dal sole con i solari per adulti. Bisogna scegliere prodotti che siano adatti e con un elevatissimo fattore di protezione. Il prodotto deve essere facile da applicare per non irritare la pelle facendo infastidire il bimbo“.

I rischi dei bambini al mare
Bambino in acqua, attenzione al sole (GranTennisToscana.it)

Si devono limitare le ore di esposizione al sole e il bambino deve sempre rimanere idratato bevendo acqua e magari mangiando anche frutta per reintegrare le vitamine perse col sudore. Inoltre si deve stare attenti nelle ore centrali del giorno e cercare anche di capire quando portarli a svolgere attività fisiche anche come il semplice entrare in acqua. Diventerà molto importante anche bagnare la testa dei bambini per evitare che il sole possa dare loro fastidio e magari proteggerli con un cappellino e degli occhiali da sole.

Consigli per i genitori

Non sempre diventa facile far capire a un bambino che il sole può essere pericoloso perché inconsciamente è assolutamente una fonte di vita e di benessere. Come capita spesso anche in altri contesti diventa importante giocare col bambino anche quando gli si applica la crema, cercando dunque di stimolarlo scherzando per riuscire a coprirlo completamente dal sole. Inoltre si deve far attenzione a lasciare il bambino libero e tranquillo senza essere conservato. Ricordiamo infatti che i bambini non accusano subito il dolore o il pericolo e possono esporsi eccessivamente rischiando di riportare poi problemi gravi dopo.

Va specificato in più che le giornate uggiose sono le maggiormente pericolose. Questo perché il cielo coperto lascia comunque trasparire i raggi solari e rende più difficile la prevenzione nei confronti del sole. Proprio in quei giorni non si deve sottovalutare il sole e pensare che non serva applicare la crema e seguire tutti i protocolli di cui abbiamo parlato fino a questo momento.

Il sole sotto molti punti di vista è un fedele alleato della salute del bambino anche perché aiuta la circolazione e aumenta i livelli di Vitamina D nel sangue. Nonostante questo c’è come sempre il rovescio della medaglia e trovarsi sotto il sole senza protezione può essere anche piacevole, soprattutto se si è in acqua e non si sente il caldo che scotta, ma creare dei danni a volte anche molto pericolosi. Ricordiamo poi che anche in questo caso, come in molti altri, molto dipende da caso a caso e consigliarsi col pediatra di riferimento è sempre utile.

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