È il maggiore pericolo nei mari italiani e tanti perdono la vita: difendi subito la tua famiglia così, è importantissimo!
Il bagno può essere qualcosa di bello e rilassante perché il mare ha effetti benefici su corpo e psiche. Eppure uccide anche tanti bagnanti. Dal 2016 al 2021 le cosiddette correnti di ritorno hanno ucciso quasi trecento persone sulle coste italiane. Le correnti di ritorno sono un insidioso nemico quando vai al mare ed in realtà tutti i bagnanti dovrebbero conoscere questo grosso rischio e soprattutto come evitarlo. Il mare ci sembra qualcosa di così bello e così placido, ma nasconde questa insidia pericolosa.
Se pensiamo ad un’insidia in agguato nel mare magari ci verrà in mente uno squalo o qualche pericoloso animale del genere. In realtà il nemico più letale del mare (anche se quasi nessuno lo conosce) sono le correnti di ritorno. Alcuni dati potranno farvi capire quanto queste siano pericolose. In tutto il mondo ogni anno ci sono meno di 10 attacchi mortali di squali. Invece, come dicevamo, le correnti di ritorno solo in Italia ed in pochi anni hanno ucciso quasi 300 persone. Proprio questo dato può darvi l’idea di come questo pericolo sia grave ma anche assurdamente sottovalutato.
In questo articolo vi sveleremo cosa sono le correnti di ritorno, perché sono così pericolose e soprattutto come fare a difendersi. Le correnti di ritorno non sono altro che i flussi di acqua che vanno dalla spiaggia verso il largo. Possono arrivare ad una velocità importante anche di diversi metri al secondo e sono abbastanza forti da trascinare un nuotatore. Avvicinandosi alla riva le onde frangono.
Come tutti sappiamo le onde arrivano ad un punto in cui c’è un innalzamento del fondale e poi l’onda viene frenata sul fondo proprio nel momento in cui la sua cresta è più alta. A quel punto l’onda frange perché collassa in avanti e c’è un movimento della massa d’acqua verso la riva. In alcuni punti, tuttavia, si possono formare dei flussi concentrati di acqua che dalla riva trascinano verso il largo e sono appunto le cosiddette correnti di ritorno. Inizialmente sono alimentate da correnti deboli che si muovono parallelamente alla riva.
Queste correnti deboli e parallele alla riva possono però incontrarsi in un punto. Se succede questo comincia a crearsi una corrente più forte che si muove verso il largo e scava una sorta di canale sul fondo. Se questo canale arriva a superare la linea in cui si frangono le onde, ecco che può crearsi una corrente di ritorno importante. Gli esperti spiegano che le correnti di ritorno non vanno assolutamente sottovalutate perché sono il maggiore pericolo per chi nuota quando c’è il mare mosso.
Per essere precisi gli annegamenti causati dal 2016 al 2021 a causa delle correnti di ritorno sono stati ben 298. In 108 di questi casi le correnti di ritorno sono state create da strutture artificiali come quelle che dovrebbero fermare l’erosione delle spiagge. Ci sono alcuni weekend in cui c’è una mareggiata. C’è chi va in spiaggia per il fine settimana e pretende di fare il bagno anche se il mare è agitato. Tuttavia proprio quando il mare è più agitato aumenta il rischio di incontrare le correnti di ritorno. Ma chi rischia maggiormente a causa di questo fenomeno naturale? Chi nuota bene può essere a rischio mentre invece un nuotatore professionista potrebbe salvarsi.
Chi finisce in una corrente di ritorno all’inizio non se ne accorge, ma poi quando prova a tornare verso la riva si rende conto che non ci riesce. A questo punto inizia il panico perché si ha paura di essere trascinati verso il largo e di non riuscire più a tornare indietro. Quando ci si trova in questa terribile condizione si cerca di nuotare controcorrente con sempre maggiore foga ma ci si stanca rapidamente. In media gli annegamenti avvengono a circa 30 o 40 metri dalla riva e ne sono protagonisti nuotatori che hanno provato con tutte le loro forze a nuotare controcorrente e poi hanno completamente esaurito le energie.
Le acque più pericolose dal punto di vista delle correnti di ritorno sono quelle in cui il mare è blu e non bianco; inoltre spesso l’acqua sembra più torbida e scura perché tende a trasportare sedimenti e vegetali. Per salvarsi dalla corrente di ritorno la cosa importante è chiedere aiuto, urlare e cercare di farsi venire a prendere. Bisogna segnalare al bagnino o ad altri bagnanti che si è in difficoltà.
Ad ogni modo bisognerebbe sempre cercare di nuotare parallelamente alla riva e non verso la spiaggia. Infatti nuotare controcorrente è difficilissimo ed esaurisce ben presto le energie. Un’altra buona idea potrebbe essere quella di mantenere la calma e farsi portare un po’ più al largo fin dove la corrente è meno forte. A questo punto si potrà ritornare a riva, ma è sempre utile quando si fa il bagno non perdere mai d’occhio il bagnino.
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