Se il mese di maggio è stato decisamente piovoso, giugno ci ha fatto intravedere un po’ di estate. Ecco cosa dobbiamo aspettarci per luglio
Siamo finalmente entrati a piè pari nella stagione più bella, quella dell’estate. Per molte persone, questo significa solo una cosa: finalmente si stanno avvicinando le tanto agognate ferie. In realtà, però, il mese di maggio ci ha fatto preoccupare e non poco in merito alle sorti di questa estate 2023, rivelandosi uno dei mesi più piovosi degli ultimi anni e causando disastri non di poco conto, come quello che ha messo in ginocchio l’Emilia Romagna intera. Ecco cosa dobbiamo aspettarci per luglio.
Le piogge del mese di maggio, per molte delle regioni italiane, si sono protratte fino ai primi giorni di giugno, determinando temperature decisamente sotto alla media, alluvioni e grandinate anche di media gravità, soprattutto nelle regioni del centro e del Nord Italia. Da metà mese, le temperature si sono però alzate e il sole ha iniziato a far capolino anche nei cieli italiani, pur continuando a lasciare spazio a qualche piovuta qua e là che ha fatto temere a tutti di rimpiombare nel piovoso maggio: ecco come sarà luglio.
Secondo i meteorologi, potremo vivere un mese di luglio davvero inaspettato dal punto di vista del meteo. Diversissima da quella secca dell’anno scorso, questa in corso si caratterizza per grandi movimenti delle figure atmosferiche che dominano l’Europa. Le prime giornate di questo nuovo mese saranno dominate, come le ultime del mese scorso, dall’anticiclone africano, quindi da alta pressione che, dal Deserto del Sahara, richiama aria rovente su tutto il bacino del Mediterraneo: dal 6 luglio in avanti, quindi, temperature sopra la media con picchi sino a 40°C nelle zone meridionali.
Entro la metà del mese, però, sembra che sia destinata ad arrivare sull’Italia una vasta depressione al momento localizzata sulla Scandinavia e sulle Isole Britanniche, la quale potrebbe portare con sé correnti molto fresche. L’ingresso di questa aria fredda in discesa dal Nord potrebbe innescare forti temporali, a volte anche accompagnati da grandine: entro la metà di luglio, quindi, in particolar modo le regioni del Nord potrebbero vivere i tipici intensi e brevi temporali estivi. Questo cambiamento potrebbe coinvolgere anche le regioni del Centro Italia, mentre nel Sud anche in questo periodo sembra destinato a dominare l’anticiclone africano, che quindi proseguirà.
Dopo l’ingresso di queste correnti fredde e i temporali che possono scatenare, sembra che su tutta l’Italia entro la fine del mese corrente tornerà il bel tempo e il caldo, con l’anticiclone africano che si riguadagnerà lo spazio perduto. Non datevi per vinti, quindi, se avete prenotato le ferie in questo mese: le temperature dovrebbero essere dalla vostra parte. In particolar modo, in Sardegna sono attesi picchi fino a 44-45°C e sul resto del sud si prevedono 28°-40°C.
Il responsabile del grande caldo di questi giorni e di quello che si prevede arriverà su tutta l’Italia entro fine mese è l’anticiclone, un’area di alta pressione di natura subtropicale continentale che caratterizza l’area dell’Africa settentrionale, quella del deserto del Sahara. Un anticiclone, in meteorologia, è una zona atmosferica di alta pressione: si trova sulla superficie terrestre ed ha una forma ellittica o concentrica. Pur nascendo in Africa, questo anticiclone influenza il clima italiano poiché può espandersi fino a toccare il Mediterraneo e le aree più settentrionali del nostro paese.
Quando si genera questo scenario, in Italia si attendono temperature sopra le media: se durante l’inverno questa è una buona notizia poiché significa che smorza il freddo, d’estate comporta altissimi tassi di umidità e un caldo afoso insopportabile, nonché pericoloso per bambini e anziani. Di fatto, però, la risalita a nord dell’anticiclone del Sahara è assai rara in inverno ed è molto più frequente d’estate.
Ciò che porta l’anticiclone africano ad espandersi è la formazione della lacuna barica iberico-marocchina, cioè un’area di bassa pressione localizzata tra la penisola iberica, il Marocco e le Canarie: questo favorisce la risalita a nord dell’anticiclone africano, determinando quindi le ondate di calore a cui ormai siamo abituati anche in Italia.
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