Meteo settembre 2023: che colpaccio! E che temperature! Cosa ci aspetta

Ormai è confermato, questo settembre a livello climatico sarà differente dal solito: ecco cosa dobbiamo aspettarci il prossimo mese.

In questo momento l’Italia intera sta scontando gli effetti dell’anticiclone Nerone, ovvero un’altra ondata di caldo intenso che è cominciata la settimana di Ferragosto e ci accompagnerà almeno fino a domenica 27 agosto. A differenza delle precedenti ondate di calore di questo 2023, quella attuale ha portato le colonnine di mercurio vicino ai 40° principalmente al Nord e al Centro della nostra Penisola. Al Sud le temperature sono ovviamente elevate, ma a differenza di luglio non sono stati registrati picchi (ricorderete sicuramente che a luglio ci sono state giornate da 48°, soprattutto se le avete vissute in prima persona).

Meteo settembre
Il meteo di settembre sarà differente da come ce lo saremmo aspettato – Grantennistoscana.it

A partire dalla fine di questa settimana, dunque, la forza dell’anticiclone Nerone dovrebbe affievolirsi, consentendo in questo modo al Ciclone Poppea – fronte temporalesco proveniente dall’Atlantico che già da qualche giorno si è abbattuto sull’Europa – di scendere sino al nostro territorio e abbassare le temperature. L’ingresso delle correnti fredde comporterà anche fenomeni temporaleschi.

In base alle ultime previsioni, tuttavia, l’effetto di Poppea nel fine settimana sarà meno dirompente di quanto ci si aspettava. Il caldo intenso continuerà infatti sino a lunedì, quando le correnti fredde veicolate dal ciclone atlantico spazzeranno finalmente via la canicola che grava ormai da giorni sull’Italia. Niente piovaschi o temporali dunque nel fine settimana?

Per quanto riguarda la giornata di sabato è prevista la possibilità di rovesci temporaleschi sulla Liguria e, sempre nella parte settentrionale del nostro Paese, sulle Alpi e sulle Prealpi. Sul resto della penisola continuerà a perdurare il tempo stabile e soleggiato. Diversa la situazione di domenica, giornata in cui le nubi ed il fronte temporalesco si dovrebbero allargare a tutto il Nord Italia. Un andamento climatico che dovrebbe poi estendersi all’Emilia Romagna entro la fine di lunedì 28 agosto.

Il ciclone Poppea coincide con la fine dell’estate?

A partire da martedì 29 agosto gli effetti del ciclone dovrebbero avvertirsi in tutta Italia. Ci saranno dunque temperature più basse e possibilità di temporali su tutta la penisola. Ciò che si stanno chiedendo tutti a questo punto è se questo segnerà la fine dell’estate o se nei giorni e nelle settimane successive ci sarà spazio per una nuova fase calda.

Il Ciclone Poppea
L’arrivo del ciclone Poppea abbasserà le temperature su tutta Italia – Grantennistoscana.it

Tantissimi italiani, infatti, hanno ormai preso l’abitudine di fare le ferie ad inizio settembre, in parte per sfuggire alla calca di metà agosto, in parte per cercare di risparmiare qualcosa rispetto alle vacanze in altissima stagione. Un lungo periodo di maltempo sarebbe dunque una beffa per queste persone che hanno aspettato a lungo per staccare dalla routine e hanno sopportato in casa le varie ondate di calore che hanno contraddistinto questa lunga e torrida estate.

Attualmente il quadro non è definitivo, dunque è suscettibile di cambiamenti, ma Poppea non dovrebbe coincidere con l’inizio di un periodo d’instabilità prolungato. In generale il mese di settembre sarà caratterizzato da temperature superiori alle medie stagionali, ciò purtroppo non garantisce che non vi possano essere giornate di maltempo durante le vacanze settembrine e che parte delle ferie – specie se passate in una località di mare – non vengano rovinate da temporali.

Settembre a rischio: confermata la presenza di El Nino

Le ultime notizie in tal senso non sono incoraggianti, specialmente per la seconda parte del mese. Gli esperti hanno infatti confermato la presenza del Nino sulle coste dell’America settentrionale e di quella meridionale proprio a partire dal prossimo mese. Il fenomeno climatico si svolge distante dall’Europa, ma come saprete già i suoi effetti influenzano il clima anche dalle nostre parti.

Confermato El Nino
Le temperature dell’Oceano Pacifico confermano la presenza del Nino nell’autunno 2023 – Grantennistoscana.it

Chiamato “El Nino” (“il bambino”) poiché solitamente si manifesta con maggior vigore durante le festività natalizie, questa anomalia termica influenza principalmente il meteo dei Paesi americani di lingua spagnola. Nel concreto si tratta di un innalzamento delle temperature dell’Oceano Pacifico (tra 1 e 3 gradi) che in quelle zone causa una maggiore evaporazione delle acque e di conseguenza intensi fenomeni temporaleschi.

L’anomalia in questione si alterna, in un ciclo denominato “Enso” (El Niño-Southern Oscillation), con La Nina, anomalia termica che invece abbassa le temperature superficiali dell’Oceano Pacifico. In linea puramente teorica, in base a quanto osservato negli anni passati, la presenza de La Nina dovrebbe fare abbassare le temperature anche nel resto del mondo, mentre El Nino dovrebbe farle alzare.

Ciò che spaventa è il contemporaneo sviluppo delle conseguenze del Global Warming. Da diversi anni a questa parte il surriscaldamento globale ha avuto come conseguenza l’innalzamento della temperatura degli oceani ed in generale di quella globale. Tale fenomeno ha modificato anche gli effetti dell’Enso sull’Europa. Lo scorso anno, ad esempio, con la Nina dovevamo attenderci un autunno ed un anno più freddi del solito ed invece abbiamo vissuto un inverno piuttosto mite e un’estate decisamente torrida. Cosa succederà quest’anno che è tornato El Nino?

Possibilità di uragani nel Mediterraneo

Ciò che sappiamo attualmente con certezza, poiché ravvisato dalla NOOA (Agenzia degli Usa che si occupa di osservare le dinamiche riguardanti l’Oceano) è che le temperature del Pacifico si sono già alzate oltre le medie, il che significa che el Nino è confermato. La temperatura elevata della superficie dell’Oceano Pacifico comporta la formazione dei “Fiumi Tropospefici”. Si tratta di enormi masse di calore che dai mari si trasferiscono all’atmosfera.

Pericolo Medicane
La presenza del Nino espone al rischio della formazione di Medicane – Grantennistoscana.it

Una volta raggiunta l’atmosfera, questi tendono a scendere nelle zone subtropicali alimentando gli anticicloni e dunque la spinta delle correnti calde. L’effetto primario è dunque quello di un innalzamento anomalo delle temperature nelle zone su cui influiscono: nel caso di quello africano sull’Europa e dunque sull’Italia.

Un autunno caldo dunque. Ma attenzione poiché questo fenomeno comporta anche un innalzamento delle temperature nel bacino del Mediterraneo. Secondo le previsioni degli esperti quelle del nostro bacino dovrebbero aggirarsi tra i 28 ed i 30 gradi, 4-5 in più rispetto alla norma. Questo comporta maggiore evaporazione e dunque maggiore “carburante” per fenomeni meteorologici estremi nel corso dell’autunno.

Il timore principale è che questa grande massa di energia possa sfociare in quelli che sono stati definiti Medicane, ovvero Uragani del Mediterraneo. Si tratta di violente perturbazioni che danno vita a tempeste di tipo tropicale. Sebbene queste abbiano una durata breve i danni possono essere ingenti: potrebbero infatti scatenare forti piogge e forti raffiche di vento (fino a 120 Kmh).

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