Le previsioni meteo per il mese di agosto non promettono nulla di buono: sia il caldo intenso che le alluvioni si dovrebbero estremizzare.
Sono trent’anni che si parla dei possibili effetti negativi sul clima dell’inquinamento e del conseguente surriscaldamento globale. Fino a poco tempo fa gli allerta degli esperti sono stati quasi del tutto ignorati, al punto che per porre al centro dell’attenzione mediatica la problematica dell’ambiente e del clima c’è stato bisogno che una ragazzina cominciasse a fare degli scioperi continuativi e che i media cominciassero a parlare di lei.
Anche in quel momento, quello in cui Greta Thunberg dimostrava una sensibilità e una lungimiranza migliore di tutti coloro che stavano al comando di un Paese, le persone si sono divise. C’è chi, da sempre attento alle tematiche ambientali, ha apprezzato l’impegno di questa ragazza e l’influenza avuta sulle nuove generazioni e chi invece ha cercato il complotto, sostenendo che si trattasse di una pedina nelle mani delle industrie green che si vogliono sostituire a quelle che consumano combustibili fossili.
Il livello di negazione di queste persone è arrivato al punto tale che, anche durante la più lunga e devastante ondata di caldo che abbiamo subito negli ultimi anni, c’era chi sosteneva che fenomeni atmosferici simili si fossero verificati anche in passato e che alla fine non ci fosse tutto questo caldo. Al di là degli irrecuperabili, quanto sta accadendo in questa estate 2023 ha svegliato molte coscienze e fatto capire che il cambiamento climatico è un problema serio e tangibile, che potrebbe essere insopportabile in futuro.
Solo un paio di giorni fa l’Italia era stretta in una morsa. Da un lato c’era il fuoco proveniente dall’Africa che faceva bruciare la Sicilia e parte delle altre regioni del Sud, dall’altro c’erano fenomeni temporaleschi, grandine e alluvioni che devastavano alcune delle regioni del Nord. Eventi climatici che andavano avanti da giorni e che fortunatamente in queste ore sono stati stemperati dall’arrivo di una fase di clima più mite.
Il meteo dei prossimi giorni
La tregua dal caldo che gli abitanti del Centro-Sud stanno sperimentando in questi giorni si esaurirà già a partire da sabato quando l’anticiclone africano riprenderà in parte il suo vigore, innalzando le temperature nuovamente fino ai 34°-35°. Questo nuovo avanzamento dell’anticiclone dovrebbe garantire tempo soleggiato e temperature nelle medie stagionali anche al Nord Italia.
Gli ultimi aggiornamenti, tuttavia, indicano che la pressione non sarà così stabile come si pensava qualche giorno fa e dunque a partire da domenica ci potranno essere dei brevi e lievi rovesci temporaleschi sulle Alpi e sulle Prealpi. Per il resto il weekend dovrebbe trascorrere senza fenomeni atmosferici estremi né in un senso né nell’altro su tutta la Penisola.
L’andamento dovrebbe rimanere stabile fino almeno a mercoledì 2 agosto, con giornate soleggiate e calde al Sud (per fortuna senza toccare i livelli dei giorni appena trascorsi), tempo principalmente sereno e temperature alte anche al Centro (ad eccezione di qualche possibile rovescio temporalesco tra martedì e mercoledì) e tempo maggiormente instabile nelle regioni del Nord dove ci sono alte probabilità di assistere a qualche rovescio temporalesco.
Previsioni a medio-lungo termine: cosa succederà ad agosto?
C’è la possibilità che quanto verificatosi in questo mese di luglio non si ripeta ad agosto e settembre? Il Messaggero ha contattato l’esperto meteorologo Antonello Pasini, primo ricercatore e Fisico del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Questo ha ribadito ciò che tutti sappiamo, ovvero che non è possibile effettuare delle previsioni meteo affidabili a lungo termine.
Tuttavia lo stesso Pasini ha sottolineato come le intromissioni prolungate dell’anticiclone africano sul nostro territorio sono ormai da considerare una tendenza e non più un’eccezione. Questo perché il surriscaldamento climatico ha permesso al clima tropicale di salire sempre più a Nord, dunque rese più frequenti sia le ondate di calore persistenti sia la formazione delle “Super Celle” che causano improvvisi e violenti fenomeni temporaleschi.
Sebbene dunque non sia possibile asserire con certezza che si ripeteranno fenomeni intensi come quelli che abbiamo vissuto nei giorni scorsi, è altrettanto vero che la probabilità che si ripetano è alta: possiamo dunque aspettarci periodi di forte caldo alternati a violenti temporali e grandine sia ad agosto che a settembre.
Il timore “Super Celle” in autunno
Pasini ha fatto notare al Messaggero che la maggiore preoccupazione degli esperti non è tanto per i mesi estivi, quanto per i mesi autunnali. Con l’arrivo dell’autunno, infatti, le temperature tendono a scendere, ma il Mediterraneo continua ad essere caldo e l’acqua ad evaporare e condensarsi in nubi. Tale fenomeno di condensazione del vapore acqueo porta alla formazione delle cosìdette “Super Celle”.
Si tratta, spiega l’esperto, di aree in cui le masse d’aria ruotano in maniera vorticosa. Quando queste incontrano un contrasto termico si generano dei fenomeni temporaleschi improvvisi e localizzati, dai quali si può generare una pioggia forte e battente oppure la grandine di dimensioni giganti che abbiamo visto nei giorni scorsi.
In autunno, visto che simili contrasti termici si possono verificare con maggiore frequenza, il rischio è che le grandinate oppure fenomeni temporaleschi improvvisi e violenti si presentino con regolarità.