Il Diavolo non perde tempo sul mercato: prossimo l’ingaggio di un vero talento dei Blancos che potrebbe fare la differenza.
La dirigenza rossonera è al lavoro per dare a Pioli una squadra competitiva capace di guardare anche in prospettiva futura.
Società che vai, calciomercato che trovi. Si potrebbero sintetizzare così le diverse strategie di mercato delle grandi del calcio italiano. C’è chi, come la Juve, punta sull’”instant team” e va alla ricerca di calciatori pronti per vincere subito anche a scapito della “futuribilità” della squadra. Al punto da essere disposta a sacrificare il ventitreenne Vlahovic per piazzare il trentenne Lukaku al centro dell’attacco bianconero.
Anche l’Inter sembra intenzionata a puntare sull’usato sicuro. Per rimpiazzare proprio Lukaku, dopo il clamoroso voltafaccia che ha fatto saltare la trattativa col Chelsea per riavere l’attaccante a Milano, la società nerazzurra sta guardando con interesse all’esperto Duván Zapata, centravanti di peso dell’Atalanta ancora più stagionato (classe 1991) di Big Rom.
Altri club invece seguono una strategia mista, cercando di tenere insieme due esigenze: fare risultato subito (o almeno il prima possibile) ma anche programmare il futuro, assemblando rose con un mix ben dosato di senatori e giovani promesse del pallone.
Questa sembra essere la strada seguita dal Milan, che ha costruito le sue fortune più recenti affiancando a giocatori giovani delle “chiocce” straordinarie come Ibrahimovic e Giroud, esperti professionisti capaci di garantire qualità in campo e la capacità di far crescere i giovani intorno a sé.
Questa volta in casa rossonera pare essere il momento del colpo in prospettiva. La filosofia di Milanello è chiara: amalgamare giovani e big per mantenere quella competitività a livello nazionale e internazionale faticosamente guadagnata dopo anni di vacche magre e che nell’ultimo biennio ha fruttato al club milanista uno scudetto e una semifinale di Champions (che però ha mostrato anche tutta la distanza che resta da colmare nei confronti dei cugini dell’Inter).
Per confermare la filosofia che lo ha riportato nei quartieri nobili del calcio europeo il Milan sarebbe a un passo dalla chiusura della trattativa per portare in Italia un giovane che appare destinato a una luminosa carriera. Il nome oggetto dei desideri della dirigenza rossonera è quello di Alex Jiménez, terzino diciottenne del Real Madrid.
Il talentuoso terzino spagnolo, classe 2005, è sotto contratto fino al 30 giugno 2027 col Real Madrid che adesso però potrebbe lasciarlo partire, destinazione Milano, sponda rossonera.
Jiménez, cresciuto nel settore giovanile dei Blancos, potrebbe dunque approdare nel nostro campionato. La fumata bianca è attesa per i prossimi giorni, dopo che le società avranno definito gli ultimi dettagli dell’operazione.
Il difensore canterano potrebbe arrivare con la formula del prestito con diritto di riscatto. Per lui si aprirebbero, per ora, le porte della Primavera allenata da Ignazio Abate, ma potrebbe essere spesso aggregato agli allenamenti della prima squadra con le potenzialità per fare il grande salto.
Come riferisce la Gazzetta dello Sport, il Milan segue da diverso tempo il talento spagnolo e adesso saremmo davvero arrivati alla stretta finale per il gioiellino del vivaio madrileno.
Il nuovo ds rossonero Antonio D’Ottavio è al lavoro per limare gli ultimi dettagli dell’affare. Nell’ottica del club rossonero Jiménez potrebbe essere un nuovo Theo Hernández, arrivato a Milano da semisconosciuto e che in poco tempo ha saputo imporsi sulla fascia come uno dei migliori terzini sinistri al mondo.
Il 18enne laterale, il cui nome completo è Alejandro Jiménez Sánchez, presidia però l’altra fascia, quella di destra. Nato l’8 maggio 2005 a Madrid, è cresciuto in provincia di Toledo (Castiglia-La Mancia). Più precisamente a Talavera de la Reina, città di quasi 89 mila abitanti già teatro nel 1809 di un’epica battaglia tra le armate napoleoniche e l’esercito anglo-spagnolo (terminata col ritiro dei francesi guidati dal fratello maggiore di Napoleone, Giuseppe Bonaparte).
È qui che il giovane difensore ha cominciato la sua carriera calcistica, nelle due squadre locali del Talavera CF e dell’Unión Deportiva Talavera. Nel 2012 viene reclutato nella cantera del Real Madrid, inizialmente come attaccante prima di essere spostato sulla fascia destra, come ala e poi da terzino.
Dopo la prima annata nelle giovanili madridiste – stagione 2012-2013 – brucia velocemente le tappe. Mister Ancelotti si accorge in fretta di lui e dopo averlo visto all’opera nelle categorie inferiori lo convoca per la prima volta in prima squadra a gennaio 2023.
Le prestazioni del canterano madridista hanno presto attirato su di lui le attenzioni, oltre che del Diavolo, anche del Bayern Monaco e del Chelsea. Malgrado l’interesse di questi club, Jiménez ha comunque firmato un contratto coi Blancos fino al 2027.
Alto 1,80 m per 65 kg, forte e aggressivo nei duelli, lo stile di gioco di Jimenez si caratterizza per il passo rapido, la buona capacità di giocare d’anticipo, l’abilità nel dribbling e la grande varietà nei passaggi. Tra i suoi modelli c’è il laterale destro del Liverpool Trent Alexander-Arnold.
Marca lo descrive come un «giocatore molto potente e forte fisicamente» che non perde tempo con la palla tra i piedi, attacca svariando per rompere le linee avversarie e non fa fatica a scendere. In fase difensiva il quotidiano sportivo spagnolo sottolinea la sua abilità negli anticipi e nell’uno contro uno.
Jiménez, chiamato «Jime» dai compagni, è un terzino moderno e talentuoso che interpreta il suo ruolo in modo da unire tecnica e fisicità. Tutte qualità che presso la stampa spagnola hanno meritato al giovanissimo «numero due» la definizione di «nuovo Carvajal», quale erede designato del terzino destro dei Blancos (oltre che della selezione nazionale spagnola).
Appassionato di tennis e di padel, per le sue doti atletiche Alex è senz’altro debitore del padre che ha praticato atletica a livello nazionale. La mamma invece si è sacrificata parecchio per portarlo agli allenamenti ai tempi di Talavera. Anche il fratello Roberto a quanto pare non se la cavava male con la palla, ma la rottura del crociato gli ha impedito di proseguire col calcio (ora studia).
Per diverse ragioni – un problemino fisico alla caviglia e lo scarso feeling con Raul e Arbeloa – nell’ultima stagione Jiménez ha giocato poco. Nell’ultima annata ha collezionato solo 7 presenze in Primera Federación (la terza serie del campionato spagnolo) col Real Madrid Castiglia, mettendo a referto 2 assist. Poi poco altro, soltanto altre 3 presenze in Youth League.
Da qui la decisione, condivisa col club madrileno, di provare a cambiare aria. Nella speranza di emulare Theo Hernandez, anche lui passato dalla capitale spagnola. Impresa non facile, ma le premesse sembrano essere buone. Come sempre sarà il campo a dare il suo giudizio, l’unico che davvero conti nel calcio.
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