Missili nucleari che posso colpire l’Italia. In questo clima di tensione sempre più esasperato, cresce l’angoscia per un’escalation mai così vicina.
2020-2022. È stato un biennio marcato dalla pandemia di Covid-19. Pandemia, un termine assolutamente sconosciuto a tanti, lontanissimo, quasi completamente sfumato, nei ricordi di alcuni.
Tutto è iniziato da quelle immagini provenienti alla Cina. Una città completamente sconosciuta, Wuhan, è diventata, nel giro di qualche giorno, l’angoscioso ombelico del mondo. Una città deserta poiché si parlava di un virus molto contagioso che aveva causato già un imprecisato numero di decessi. Dall’altra parte del mondo, ovvero dalla nostra, quelle immagini sembravano i fotogrammi di un film del genere catastrofico.
Le osservavamo quasi mescolando incredulità e stolta sicurezza. È qualcosa che sta accadendo in Cina e a noi può interessare relativamente, poiché da noi non accadrà mai qualcosa di simile. Questo pensavano in tanti, fino al 30 gennaio 2020 quando due turisti provenienti dalla Cina sono risultati positivi al virus. Lo stesso che stava mettendo in ginocchio la città di Wuhan, che pensavamo immensamente lontana da noi.
È statO l’inizio di un incubo durato oltre due anni. Facendo riferimento soltanto all’Italia, il Covid-19 ha ucciso oltre 190mila persone, distrutto famiglie, messo in ginocchio decine di migliaia di piccole e medie imprese con centinaia di migliaia di posti di lavoro perduti o temporaneamente sospesi. E le immagini di piazze, scuole, uffici pubblici, luoghi di incontro vuoti, locali e attività commerciali con le saracinesche abbassate.
Due anni durissimi per tutti. Soprattutto per gli anziani, i più colpiti dal virus, e per i bambini che, da un giorno all’altro, hanno visto chiudersi tutte le porte attorno a loro, dalla scuola al parco divertimenti. Il computer, il tablet, lo smartphone erano diventati gli unici strumenti per avere un contatto, virtuale si, ma pur sempre un contatto. Da quel periodo angoscioso, ed angosciante, stavamo provando ad uscire tutti, ma appena alzata la testa…
È un’Europa che porta ancora i segni evidenti della Pandemia. L’Unione europea ha messo in moto un pacchetto di aiuti per rilanciare l’economia ed aiutare la ripresa di imprese e famiglie messe in ginocchio dal Covid-19.
S’indossano ancora le mascherine, ma la situazione generale sembra decisamente migliorata. Il 24 febbraio 2022, però, si sprofonda, nuovamente, nell’oscurità, ancora più nera rispetto a quella che ha caratterizzato la pandemia. Le Forze armate della Federazione Russa invadono l’Ucraina. Il cuore dell’Europa è nuovamente scosso dalla guerra. E fin dal primo istante ci si accorge che sarà un evento che cambierà la storia.
Tra il 1991 e il 2001 l’Europa aveva già conosciuto gli orrori della guerra. La guerra civile nei territori dell’Ex Jugoslavia aveva dato poi origine alla sua dissoluzione, dando poi vita a diversi Stati indipendenti. Adesso, però, in Ucraina è avvenuto qualcosa di diverso e infinitamente più grave. Uno stato sovrano è stato invaso e l’aggressore è la più grande potenza atomica del mondo.
Un quadro drammaticamente più complesso. Immediatamente il blocco occidentale si è schierato dalla parte dell’Ucraina, mentre la Cina si è posta al fianco dell’aggressore russo. Sono baste poche ore per modificare i già precari equilibri geopolitici mondiali. Da quel 24 febbraio 2022 le sorti del mondo sono mutate repentinamente. E non certo in meglio. La corsa al riarmo nucleare è la conferma più tangibile e drammatica.
Da quel momento il mondo ha riassaporato il gusto amarissimo della Guerra Fredda. Missili nucleari, “giocattoli di carta” puntati su milioni di persone, in mano a chi ha il potere di annientare l’intera umanità. Si è ritornati a vivere, dopo decenni, con una spada di Damocle sulle testa, rappresentata dal conflitto nucleare. Uno spettro che, di tanto in tanto, viene rilanciato proprio da chi ha causato tutto ciò, ovvero Vladimir Putin.
Avvertire, minacciare. Dopo quasi un anno e mezzo di conflitto sul suolo ucraino, i messaggi di terrore provenienti dal Cremlino non sono più una novità. Non per questo, però, devono fare meno paura.
Solitamente sono lì a testimoniare un momento di difficoltà. Ecco allora che la minaccia di utilizzo dell’arma nucleare può rappresentare il migliore deterrente…contro le loro stesse paure. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ripreso a minacciare l’Ucraina e l’Europa tornando a parlare di utilizzo del nucleare e, in maniera più specifica, dei supermissili balistici intercontinentali chiamati Sarmat.
Ma cosa sono esattamente i missili Sarmat? Si tratta di missili nucleari balistici intercontinentali di ultima generazione. Sono in grado di trasportare, da una parte all’altra del pianeta, fino a 10 testate nucleari con un solo vettore. Inoltre possono toccare la velocità di 24.000 chilometri l’ora. Hanno un peso di 208 tonnellate e sono in grado di contenere fino a 178 tonnellate di carburante.
Numeri che spaventano. Esattamente come i loro possibili effetti. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha voluto “regalare” ulteriori specifiche dei missili Sarmat, tanto per tranquillizzare un po’ l’opinione pubblica. Ha infatti tenuto a precisare come tali missili siano in grado di eludere qualsiasi sistema di difesa antimissile e che la loro gittata massima è di 18.000 chilometri.
Forse mai come adesso le minacce provenienti dal Cremlino fanno paura. Perché mai come adesso l’esercito russo è in evidente difficoltà. I missili più avanzati dal punto di vista tecnologico possono rappresentare l’extrema ratio, ovvero la soluzione estrema dinanzi alla possibilità di una sconfitta, ma anche di fronte al materializzarsi concreto di una mancata vittoria.
Il 24 febbraio 2022 è una data storica. Tragicamente storica. Con l’invasione dell’esercito russo dell’Ucraina il mondo intero è ritornato a respirare l’angoscia che nasce dal pericolo più temuto.
L’Orologio dell’Apocalisse è stato creato nel pieno della Guerra Fredda. Gli scienziati atomici, allora, lo hanno impostato alle 23:53. Dopo l’inizio del conflitto russo-ucraino, le sue lancette sono state spostate e ora segnano 90 secondi alla mezzanotte. Il mondo non è mai stato così vicino alla sua morte. Definitiva. Il Doomsday Clock è una sorta di segnatempo che ci sta avvisando riguardo al nostro immediato futuro.
La controffensiva ucraina è stata annunciata per settimane ed ora, però, procede più lentamente del previsto. Quanto avvenuto in Russia nell’ultimo fine settimana, con un tentativo di golpe presto abortito, ha però confermato l’estrema debolezza di Vladimir Putin. Adesso è l’ora più pericolosa. I 90 secondi alla mezzanotte dell’Orologio dell’Apocalisse.
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