Le alluvioni che hanno colpito l’Emilia Romagna sono state causa di gravissimi danni, che si sarebbero potuti evitare: spunta la rivelazione
Davvero incredibile quanto accaduto nell’ultimo mese in Emilia Romagna. Praticamente ogni essere umano, anche e soprattutto per questioni legate al concetto di sopravvivenza, genera dei piccoli danni all’ambiente, che alla lunga potrebbero trasformarsi in qualcosa di molto più rilevanti. Pure la natura, però, può rivelarsi estremamente crudele a volte.
Purtroppo frequentemente assistiamo a dei veri e propri disastri naturali, che causano problematiche enormi sotto tanti punti di vista. Fonti di morte e devastazioni, che inevitabilmente generano grande sconforto fra la popolazione. A livello mediatico la risonanza è notevole, tant’è che solitamente numerosi personaggi di spicco della politica – oltre che dello spettacolo o legati al mondo dello sport – si attivano per mettere in atto delle donazioni anche corpose, al fine di dare un contributo rilevante alla causa.
In tal senso, ovviamente, l’utilizzo dei mass media deve essere finalizzato a coinvolgere più persone possibili, in modo da racimolare quante più grosse somme di denaro. L’alluvione dell’Emilia Romagna, entrando più nello specifico, comprende una serie di eventi alluvionali e geologici, derivanti da un fronte meteorologico (comunemente detto perturbazione) occluso.
L’origine del fronte in questione è atlantica e a sua volta è stato alimentato da un ciclone mediterraneo, come dichiarato dagli esperti in materia. Il risultato? Piogge persistenti, allagamenti, straripamenti e frane dal 2 al 17 maggio. Un’altra regione che in passato è stata colpita dagli alluvioni, ad esempio, è la Liguria, a dimostrazione di come eventi del genere non siano affatto delle novità.
Di certo, la zona relativa all’Emilia Romagna è una delle più a rischio all’interno del territorio italiano, infatti quanto accaduto non è assolutamente casuale. La perturbazione, inoltre, ha interessato (in forma più leggera) le province settentrionali delle Marche e i tre comuni della Romagna toscana, che ricadono nella città metropolitana di Firenze.
Disastro Emilia-Romagna, la rivelazione di Cecchi Paone
C’è una domanda che sorge spontanea in questi casi: attraverso interventi ad hoc messi in atto con congruo anticipo, tale tragedia immane si sarebbe potuta evitare? Un messaggio abbastanza chiaro è giunto dal noto giornalista e politico romano Alessandro Cecchi Paone, in risposta ai quesiti più che legittimi di un certo Stefano, abitante di Ravenna.
La città romagnola sta soffrendo parecchio da diversi giorni e servirà molto tempo prima di tornare alla normalità. Sulle pagine di ‘Nuovo’, è stata pubblicata una lettera di Stefano indirizzata proprio a Cecchi Paone, in cui l’uomo specifica che lui e tantissime persone stanno attraversando giornate di grande angoscia e tristezza a causa dell’alluvione. Prova molta rabbia per il fatto che in Italia si pianga su tragedie già annunciate come questa.
“Il clima sta cambiando e lo sappiamo, ma proprio per questo dovremmo prendere le giuste contromisure. Invece, si scopre che a volte non viene fatta nemmeno la manutenzione dei tombini“, ha dichiarato Stefano, il quale si chiede come mai la politica non faccia il suo dovere tutelando i cittadini e quando cambierà finalmente la mentalità nel nostro paese.
Le conseguenze dell’alluvione in Emilia Romagna
E l’ex concorrente de L’isola dei famosi non esita a dar ragione al suo interlocutore: “Che pena per tanto lavoro andato perso e per l’ingiusto accanimento contro un popolo sano, fattivo e generoso“. Il giornalista, poi, sfoga la sua rabbia, sottolineando che per anni la classe dirigente non ha ascoltato gli allarmi degli scienziati e dei divulgatori, sfruttando il territorio piuttosto che proteggerlo.
Allo stesso tempo, però, Cecchi Paone ricorda a Stefano che la classe politica viene scelta dai cittadini. Perciò, implicitamente, vuole far passare il messaggio che talvolta bisognerebbe informarsi in maniera più approfondita, al fine di ponderare meglio le varie decisioni in ambito di elezioni. Ad ogni modo, probabilmente è vero che il disastro si sarebbe potuto evitare, limitando notevolmente i danni.
E quali sono state le conseguenze dell’alluvione? I dati corrispondono a diciassette morti in totale, di cui due nella prima fase della catastrofe e quindici durante la seconda. Più di cinquantamila, invece, gli sfollati, ossia tutte quelle persone che purtroppo sono rimaste senza un tetto in grado di proteggerle. Infine, sull’aspetto economico sono in corso delle valutazioni, ma è stata già ampiamente superata la soglia dei sette miliardi. Numeri che fanno spavento.
Le azioni di solidarietà
Lo scorso 25 maggio la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, assieme alla Premier Giorgia Meloni, ha visitato le aree colpite dall’alluvione, tenendo poi una conferenza stampa in quel di Cesena. E anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella si è recato in Emilia Romagna in segno di solidarietà.
Il Consiglio dei ministri ha deliberato degli interventi urgenti a favore della popolazione, tra cui lo stanziamento di fondi ed una facilitazione di accesso alla cassa integrazione per i lavoratori. Gli aiuti sono arrivati sia a livello nazionale che internazionale, con l’Unione Europea che ha offerto attrezzature di pompaggio provenienti da Austria, Germania, Francia, Polonia, Romania, Slovenia, Bulgaria e Slovacchia.
Dal 19 maggio, inoltre, la Rai ha diffuso un codice IBAN intestato al dipartimento di protezione civile regionale dell’Emilia Romagna, attraverso cui è possibile realizzare delle donazioni. E il 24 giugno andrà in scena un concerto di beneficenza presso l’RCF Arena di Campovolo, dove si esibiranno diversi artisti importanti come Emma, Elisa, Blanco e Ligabue. Forza Emilia Romagna!