Il caso del Mostro di Firenze ha sconvolto l’Italia degli anni ’70 e ’80. Oggi, a distanza di vent’anni dalla condanna dei responsabili, nuove e agghiaccianti prove sono venute a galla.
Soprannominato inizialmente il “maniaco delle coppiette”, il Mostro di Firenze ha sconvolto l’Italia degli anni ’70 e ’80 affermandosi come il primo serial killer della storia del Paese. Tra il 1968 ed il 1985 una scia di sangue ha terrorizzato la provincia di Firenze.
Secondo la giustizia italiana che ha emesso le condanne otto coppie hanno perso la vita per mano di Pietro Pacciani, conosciuto anche con il soprannome “il Vampa” per via del suo temperamento poco mite, e dei suoi “compagni di merende” Mario Vanni e Giancarlo Lotti. A distanza di più di vent’anni dalla condanna dei responsabili, nuove prove sono venute a galla. La discussione intorno alla vicenda non si è ancora chiusa.
L’avvocato Alessio Fioravanti ha chiesto in un’istanza presentata recentemente di riaprire il caso del Mostro di Firenze, alla luce di nuovi indizi. Secondo il legale, i responsabili non avrebbero ucciso “solamente” le otto coppie per cui sono stati condannati. La morte di Milva Malatesta potrebbe essere aggiunta alla serie di uccisioni. La 31enne è stata trovata priva di vita dopo essere stata bruciata nella sua auto insieme al figlio Mirko, di appena tre anni.
Mostro di Firenze, i nuovi indizi sulle morti sospette
I corpi si trovavano a Barberino Val d’Elsa, non molto distante dalla zona sud di Firenze. Era il 19 agosto del 1993: a detta dell’avvocato, Milva sarebbe stata uccisa perché era a conoscenza dei crimini commessi da Pacciani e Vanni. Non sarebbe quindi una coincidenza la morte di suo padre, Renato Malatesta, che è stato trovato impiccato nella sua abitazione la Vigilia di Natale del 1980. Il ritrovamento del suo cadavere ha destato fin da subito sospetti.
I suoi piedi, infatti, toccavano terra. Alquanto insolito per un suicidio. Tuttavia la morte potrebbe apparire meno bizzarra se si pensa al fatto che la madre di Milva, Maria Antonietta Sperduto, aveva testimoniato contro i responsabili degli omicidi, accusandoli di averla violentata. Pacciani e Vanni avrebbero quindi preso di mira la famiglia Malatesta, togliendo la vita a Milva e Renato nell’intento di metterli a tacere. Luciano Malatesta, fratello di Milva, si è rivolto all’avvocato Fioravanti incaricandolo di presentare l’istanza.
A detta del legale, ci sarebbero “elementi incontrovertibili” per aggiungere l’omicidio della 31enne nella lista di uccisioni del Mostro di Firenze e dei suoi “compagni di merenda”. Quella di Milva Malatesta non sarebbe l’unica morte sospetta, come spiegato in un articolo del settimanale DiPiù. Francesco Vinci è stato trovato deceduto pochi giorni prima: la sua scomparsa potrebbe essere collegata ai crimini di Pacciani e Vanni, intenzionati a liberarsi di ogni possibile testimone. Insomma a quanto pare la storia criminosa del mostro di Firenze non è ancora terminata.