Non tutti conoscono l’articolo 158 del Codice della Strada e la cosa potrebbe portare a ricevere multe salatissime, proprio come sta accadendo in questi giorni in Italia.
La legge non ammette ignoranza. E purtroppo, in questo caso, le conseguenze toccate in sorte ad un automobilista di Fermo che, senza saperlo, ha infranto uno degli articoli del Codice della Strada, sono state tanto impreviste quanto anche discretamente salate.
L’infrazione é stata descritta dai vigili urbani, sul modulo della multa lasciato sul parabrezza dell’autovettura, in questo modo: “Il proprietario effettuava la sosta del veicolo senza adottare le opportune cautele atte ad evitare incidenti e ad impedire l’uso del veicolo senza il suo consenso, in quanto gli sportelli della vettura non erano chiusi a chiave”.
Dunque i vigili, esercitando legittimamente le proprie funzioni mentre erano di servizio, hanno comminato la pena dell’infrazione per un ammontare di circa cinquanta Euro, dopo aver notato l’autoveicolo aperto, aver probabilmente verificato la mancata chiusura a chiave degli sportelli e, infine, aver deciso di compilare il verbale, applicando la legge in vigore.
La diffusione della notizia a Fermo e la reazione dei cittadini
Presto la notizia dell’accaduto si é diffusa a macchia d’olio in tutta la città e di conseguenza in tutta Italia. I numerosi cittadini che l’hanno commentata possono senz’altro aver pensato di averla “scampata” loro stessi in più di un’occasione, essendo l’infrazione in questione assai poco conosciuta tra i patentati. Inutile negarlo, anche se in Italia ci consideriamo tutti grandi guidatori se non addirittura piloti, abbiamo più di una lacuna quando si tratta di conoscere alla perfezione il codice della strada. E questo caso è l’ennesima dimostrazione.
Nonché frequentemente commessa, perché l’abitudine a lasciare il mezzo incustodito ed aperto per pochi minuti é pratica piuttosto comune, riscontrabile quotidianamente nelle strade di tutta Italia. Per questo motivo, secondo alcuni commentatori, la polizia meglio avrebbe fatto ad occuparsi di “compiti ben più impegnativi ed importanti che controllare se gli automobilisti abbiano chiuso a chiave la loro macchina”.
Inoltre, l’applicazione della norma – che, é importante sottolineare, é stata assolutamente legittima, nonostante alcuni si siano domandati se potesse essere lesiva della privacy e della proprietà privata – é parsa anche piuttosto severa, perché “sarebbe bastato aspettare che il proprietario facesse ritorno alla sua auto per illustragli la norma del codice della strada”, istruendolo riguardo alle disposizioni di legge ed evitandogli l’esborso. Pur riconoscendo ciò va anche detto che dal punto di vista procedurale si è trattato comunque di un atto ineccepibile.
