Un comportamento in auto potrebbe costarvi davvero molto caro ma attenzione, non molti lo sanno e conoscono le conseguenze alle quali potrebbero andare incontro
L’estate 2023 è ufficialmente iniziata e gli italiani se ne sono decisamente accorti dal momento che l’Italia stata investita da un’ondata di calore con temperature che hanno ampiamente superato i 30 gradi raggiungendo, in alcune località, i 40. Un brusco cambio di rotta dopo un periodo particolarmente lungo caratterizzato da una massiccia quantità di precipitazioni e temporali che hanno depositato a terra quantità record di pioggia.
Una situazione che, è proprio il caso di dirlo, sembra essere ormai “acqua passata” con la colonnina di mercurio ai livelli più alti dall’avvio del 2023. Ne deriva inevitabilmente un incremento nell’utilizzo dell’aria condizionata in casa ma anche e soprattutto durante gli spostamenti in auto. Arrivando però talvolta ad abusarne, o mantenendo la temperatura al minimo oppure tenendola accesa ad oltranza ed anche più del dovuto.
Il comportamento scorretto in auto che in pochi conoscono: si rischia una multa da 444 euro
Ma, per quanto riguarda i comportamenti nell’automobile, vi sono alcune pratiche correlate all’uso dell’aria condizionata o conseguenti al troppo caldo che potrebbero portare a delle conseguenze in caso di controlli da parte delle forze dell’ordine. Con il concreto rischio di ricevere anche pesanti sanzioni. Vediamo dunque quali sono gli errori poco conosciuti ma assolutamente da evitare.
Si tratta, del resto, di indicazioni che arrivano nientemeno che dal Codice della Strada ma che potrebbero essere poco considerate dagli automobilisti, in particolare in giornate estremamente torride e, soprattutto, quando entrano nel loro veicolo dopo averlo lasciato parcheggiato per ore sotto al sole cocente. Ebbene sì perché questa è la tipica situazione nella quale i due comportamenti oggetto di questo articolo vengono messi in atto: il primo consiste nell’utilizzo dell’aria condizionata mentre il veicolo è fermo allo scopo di rinfrescarlo prima di partire.
Il secondo errore invece è potenzialmente pericoloso per l’incolumità altrui in quanto consiste nel decidere, sempre a causa del troppo caldo, di guidare in ciabatte evitando di indossare le scarpe. Ma spiegheremo in seguito perché in questo caso non si rischia una multa, salvo eccezioni.
Aria condizionata accesa nell’auto ferma: le conseguenze
Andando a verificare quanto specificato dal Codice della Strada si legge che tenere il motore acceso è vietato “durante la sosta del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l’impianto di condizionamento d’aria del veicolo stesso”. Qualora un agente in servizio dovesse accorgersi di questa pratica da parte vostra potrebbe chiedervi di rendergliene conto e, accertato l’illecito, comminare una sanzione molto cara, che potrebbe raggiungere addirittura i 444 euro.
C’è chi magari, anche innocentemente, è solito farlo quando capita di dover aspettare qualcuno in macchina in una giornata particolarmente calda oppure dopo essere entrato nel veicolo bollente, allo scopo di rinfrescarlo rapidamente. Niente di più sbagliato secondo la legge: chiaramente il divieto è legato ad una precisa ragione ed è di carattere ambientale. Tenere l’aria condizionata accesa è un comportamento contrario alla lotta all’inquinamento e non è salutare per l’ambiente.
Chiaramente tale divieto vale per un lasso di tempo lungo ovvero quando ad esempio il guidatore si è allontanato ma l’aria condizionata continua a funzionare oppure se il veicolo ha l’aria accesa da tempo con il motore acceso ma in stand by. Qualora invece resti accesa quei pochi secondi necessari ad avviare il motore e partire o far salire/scendere delle persone non vi sono problemi ed è il Codice della Strada a specificarlo: “l’interruzione della marcia nel caso in cui il veicolo è inutilizzabile per avaria ovvero deve arrestarsi per malessere fisico del conducente o di un passeggero”. Chiaramente bisogna riprendere in tempi rapidi la marcia.
Guidare in ciabatte o infradito: cosa si rischia
Passiamo ora alla guida con indosso le ciabatte al posto delle calzature. Fino al 1993 vi era un divieto di utilizzo alla guida ma la norma venne poi abrogata dunque oggi non è considerato vietato per legge e non si incorre in sanzioni da parte delle forze dell’ordine. Ciò non toglie che potrebbero esserci conseguenze, in caso di incidente, dal punto di vista della polizza assicurativa.
Qualora questo dettaglio venisse espressamente riportato dalle forze dell’ordine nel verbale potrebbero esserci complicazioni dal punto di vista di eventuali rimborsi assicurativi; del resto ciabatte o infradito potrebbero creare delle difficoltà nel mantenere la stabilità dell’auto o nel muovere agevolmente i piedi sui pedali.