Sul fronte dei mutui, e non solo, non si può proprio stare tranquilli. Di quanto aumenteranno dopo il nuovo aumento dei tassi deliberato a fine luglio?
La corsa al rialzo dei tassi di interesse non si ferma e questa situazione già di per sé estremamente difficile dal punto di vista finanziario andrà a creare non poche ed ulteriori complicazioni alle famiglie italiane. L’impatto diretto della decisione della Banca Centrale Europea che si protrae ormai da diversi mesi riguarda non solo i cittadini ma anche i finanziamenti per le imprese.
Le conseguenze sono già riscontrabili da mesi dal momento che l’annuncio del rialzo dei tassi di interesse volto a contenere l’inflazione è stato ribadito a più riprese. Si tratta di una misura di stretta monetaria che la BCE ha deciso di attuare nuovamente, comunicandolo con ufficialità il 27 luglio 2023. Come questo ulteriore rialzo andrà ad impattare sui mutui a tasso variabile e fisso, già ‘provati’ da una precedente serie di aumenti che hanno portato la rata mensile a livelli che non si vedevano da anni?
I tassi di interesse salgono ancora: come cambieranno i mutui a tasso variabile
Cosa cambia dunque per chi ha acquistato una casa e sta versando mensilmente le rate a copertura del mutuo? In termini di costo i mutui a tasso variabile hanno ampiamente superato quelli proposti a tasso fisso ma vediamo come l’ulteriore aumento dei tassi li andrà ad influenzare nella parte finale del 2023 e nel corso del 2024. E cerchiamo anche di capire quale tipologia di mutuo potrebbe essere la più conveniente nell’immediato futuro. Con effetti dal 2 agosto 2023, la nuova crescita dei tassi di interesse comporterà una rimodulazione all’insù dei tassi di rifinanziamento principali, di rifinanziamento marginale e dei depositi rispettivamente al 4,25 al 4,50 e al 4%.
I mutui dunque, saranno oggetto di ulteriori incrementi delle rate mensili, e questo per molte famiglie potrebbe rendere il piano di pagamento insostenibile. Questa situazione ha già spinto molte persone a optare per il tasso fisso, sicuramente in grado di offrire maggior sicurezza rispetto al tasso variabile, destinato a salire ancora. Ad oggi il tasso di interesse per i mutui a tasso fisso che viene applicato dagli istituti bancari varia tra il 3,4 ed il 3,8%. Si supera ampiamente il 4%, invece, per i mutui a tasso variabile: un esempio è quello al 4,17% offerto da Ing.
Questa situazione, secondo gli esperti in materia, è destinata a durare ancora a lungo: la stabilizzazione dei tassi di interesse dei mutui è prevista infatti non prima della fine del prossimo anno, quando verranno raggiunti livelli medi del 4%. La previsione è stata effettuata tenendo conto della congiuntura economica e dell’andamento dell’inflazione, dato che vi è una stretta correlazione tra i tassi di interesse, i tassi di rifinanziamento della BCE e l’Euribor, indicatore impiegato per i mutui a tasso variabile.
Cosa sono i mutui a tasso misto
Insomma non c’è all’orizzonte una situazione molto positiva e ci vorranno anni prima che il tasso variabile torni ai livelli pre-inflazione record. La situazione di incertezza ha spinto gli esperti a consigliare anche una terza possibilità ovvero i mutui a tasso misto.
Si tratta di una soluzione che va a combinare il vantaggio dei mutui a tasso variabile con una sorta di limitatore dell’aumento delle rate, una paracadute a protezione del sottoscrittore del mutuo. In questo modo si potrebbe evitare di esporre il proprio budget a potenziali ed ulteriori rischi futuri.
Come scegliere il mutuo ‘giusto’
Ad oggi al momento di scegliere un mutuo è di fondamentale importanza prendere in considerazione con molta attenzione tutte le opzioni offerte rivolgendosi a diversi istituti bancari. È certamente molto probabile, dato che i mutui a tasso variabile saliranno ancora, che il fisso possa rappresentare ancora per diverso tempo una soluzione equilibrata e per certi versi più conveniente. Ma la valutazione delle soluzioni deve ugualmente essere molto attenta ed oculata, tenendo conto del budget, del periodo di tempo sul quale spalmare il mutuo, e del massimale che si è disposti a pagare mensilmente. Una scelta errata potrebbe tradursi in una perdita di denaro importante.