Tenere sotto osservazione i nei è fondamentale per scongiurare la loro trasformazione in neoplasie maligne.
Il melanoma è uno dei tumori in via di aumento, anche tra i giovani; le cause possono essere genetiche e ambientali ma i rischi aumentano con l’esposizione al sole senza protezione adeguata.
I soggetti che hanno la pelle chiara e molti nei hanno, tra l’altro, una maggior percentuale di rischio. Inoltre l’insorgenza del melanoma può essere favorita anche da scottature solari avute in età giovanile/pediatrica.
Naturalmente, in alcuni casi la neoplasia nasce dalla trasformazione di un neo già esistente, o dall’insorgenza di nei nuovi che possono comparire a qualsiasi età. Gli esperti consigliano di eseguire una visita dermatologica almeno una volta all’anno, ma se ciò non è possibile abbiamo l’opportunità di capire in autonomia come controllare i nevi.
Come per molte altre malattie, infatti, la prevenzione resta sempre un’arma efficacissima. Se la diagnosi di melanoma è effettuata all’inizio dello sviluppo ci sono più possibilità di guarire.
La maggior parte delle persone presenta dei nei sulla pelle, e ovviamente questo non significa che si vada automaticamente incontro a sviluppare un melanoma.
Dobbiamo però ricordare che è importante tenerli sotto controllo, per capire se è iniziato uno sviluppo incontrollato di melanociti. Di nei ne esistono diverse tipologie e le lesioni si possono manifestare in molte forme. La maggior parte è di origine benigna e nascono sulla pelle per l’esposizione al sole o per predisposizione genetica.
Solitamente la forma, colore e spessore del neo rimane invariato nel corso della vita, ma è quando presenta variazioni che siamo di fronte ad un campanello d’allarme. Non dobbiamo temere, come spesso si crede, che i nevi più scuri, quelli rossi o quelli blu siano più pericolosi, perché le probabilità di trasformazione maligna sono le medesime.
Ancora la scienza non ha ben compreso, infatti, quali siano gli eventi scatenanti che inducano il fenomeno della cancerogenesi; si sa che alcuni fattori possono aumentare le probabilità. Tra questi, un sistema immunitario indebolito, l’eccessiva esposizione ai raggi UV senza protezione, ma anche l’uso di alcuni farmaci e ovviamente l’ereditarietà.
Prima di andare a fare una visita dermatologica possiamo fare un autoesame e capire se ci sono dei fattori di rischio. I nevi potenzialmente pericolosi non è detto che sfocino in melanoma, ma dobbiamo saper riconoscere i campanelli d’allarme.
Abbiamo detto che controllare periodicamente lo stato dei propri nevi non sostituisce la diagnosi di uno specialista. Possiamo però imparare a capire se stiamo andando verso una condizione di rischio.
Per osservare attentamente i nei non basta guardarli, anche con una lente; esistono alcuni passaggi sconosciuti ai più. Ecco dunque i consigli degli esperti.
Queste operazioni possono far scoprire precocemente i nevi potenzialmente maligni; per qualsiasi cambiamento o sospetto, è poi opportuno effettuare una visita dermatologica. Più la diagnosi è precoce e maggiori sono le probabilità di guarigione e aspettativa di vita.
Rimangono valide anche le azioni preventive da adottare quando ci esponiamo al sole. Usare un buon prodotto solare è fondamentale, ricordando che va applicato ogni due ore e dopo aver fatto il bagno. Soprattutto chi ha un fototipo chiaro dovrà preferire protezioni 30+, mentre chi ha un fototipo scuro dovrà comunque usare una protezione almeno 30 sul viso, che è più a rischio.
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