Continua a far parlare di sé senza risultati sul campo: dal tatuaggio a tema Pokémon alla polemica contro l’ATP, passando per un nuovo stop
Chi lo scorso anno ha visto nei suoi occhi il germe della rinascita si sbagliava e di grosso. La cavalcata gloriosa sul green di Wimbledon fino alla finale e il trionfo nel City Open di Washington avevano fatto pensare alla fatidica consacrazione. Niente di più lontano dalla realtà, perché Nick Kyrgios è ripiombato nella sua tipica spirale fatta di infortuni e lamentele.
È vero che ha subito un intervento particolarmente delicato al ginocchio, è verissimo che i tornei sono diventati fin troppo numerosi ma è ormai evidente che il 2023 non sia proprio un anno buono per lui. Negli ultimi giorni ha riempito qualche colonna sui quotidiani sportivi oltre che per le diverse assenze nelle competizioni anche per alcune dichiarazioni scomode.
Prima coglie la palla al balzo, in questo caso l’infortunio di Carreno Busta, per esprimere un po’ del suo idiosincratico vittimismo, poi se la prende con l’Atp – e ha una parte di ragione, c’è da ammetterlo – per aver farcito il calendario di eventi fino all’inverosimile. Non si è fatto mancare nulla, perché nello stesso intervento ha raccontato del suo stile di vita, non particolarmente salutare per un professionista del circuito.
Un 2023 da dimenticare per Nick Kyrgios, non ci sarà a Toronto
È passato solamente un anno da quando l’australiano è stato battuto in finale a Wimbledon da Djokovic e ha portato a casa il City Open di Washington. Uno dei momenti migliori della sua carriera, probabilmente. Peccato che alti e bassi siano fisiologici per lui, sono nella sua natura. A conferma di ciò l’ultima stagione, tutt’ora in corso, non si sta rivelando molto positiva. Qualche mese fa è finito sotto i ferri: si è operato al ginocchio e sta ancora risentendo di più di qualche disturbo.
L’avevamo visto in stampelle infatti davanti al tribunale di Canberra, quando ha evitato la condanna per aggressione nei confronti dell’ex fidanzata Chiara Passari. Quest’anno è riuscito a collezionare una sola presenza, nell’Open di Stoccarda dove è uscito al primo turno contro il cinese Yibing Wu. I problemi di natura fisica lo hanno costretto a dare forfait in diverse tappe del tour, mancando occasioni importantissime che gli avrebbero permesso di scalare qualche posizione nel ranking.
Tra gli altri, Kyrgios non sarà presente neanche nella rosa degli atleti del Masters 1000 di Toronto, l’annuncio è arrivato solamente qualche ora fa – al suo posto nel tabellone principale subentra Kei Nishikori. Cosa comporta? Che il tennista scivolerà fuori dalla Top100 mondiale.
L’australiano nelle ultime ore oltre a mettere in mostra il suo nuovo gigantesco tatuaggio a tema Pokémon, ha lanciato un’invettiva contro l’Atp, rea di aver creato un calendario disumano, troppi gli impegni in programma e gli atleti che ne stanno risentendo. Pablo Carreno Busta si è fermato, non potrà scendere in campo al Canadian Open da detentore del titolo, e Kyrgios ha sfruttato l’occasione per protestare.
Kyrgios e la sua vita spericolata: “Bevo e faccio festa”
Prima se la prende con gli appassionati di tennis, che fanno figli e figliastri. Il pubblico , tranne per qualche rara eccezione, non ha voluto troppo bene a Kyrgios, e lui non è che si sia sforzato poi così tanto per farsi amare. Per questo il messaggio recapitato al collega Carreno Busta non è sembrato molto opportuno, anzi più fuori luogo che altro.
Tantissimi i commenti dei fan dello spagnolo in merito alla notizia del suo stop, il suo di ‘solidarietà’ era tra questi: “Spero che si rimetta presto. Vorrei avere la stessa comprensione anche io, quando manco dai tornei per infortunio”, scrive senza risparmiarsi una nota polemica. Dichiarazioni che fanno il paio con quelle di qualche giorno fa, sempre sulla stessa falsariga.
Ha puntato ancora una volta il dito sull’Atp, sottolineando come ormai il tennis ad alti livelli sia diventato semplicemente disumano. Impossibile rimanere al passo e l’australiano si sente già a un passo dall’addio: “È diventato uno sport folle, il calendario è fuori controllo. Giocare fino a 33 anni? Non c’è nessuna possibilità per me, nessuna. Non è un’ipotesi sul tavolo, non ci arriverò a giocare a quell’età. E quando sarà il momento di lasciare, me ne andrò e non mi vedrete mai più; lo prometto”.
E considerando quanto ha raccontato in merito alle sue abitudini fuori dal campo c’è da credergli. Sempre nello stesso intervento all’Ultimate Tennis Showdown di Los Angeles si è lasciato andare a ulteriori dichiarazioni che hanno fatto un po’ discutere – ha mai detto qualcosa di non divisivo? – soprattutto per il suo stile di vita lontano da quello che uno si aspetterebbe da un professionista: “Sto invecchiando, sto diventando troppo vecchio e la programmazione è fuori controllo. Ho 28 anni è vero ma tra tutto il bere e le feste è come se ne avessi 57!”