Sapere come rivolgersi ad una persona che soffre di ansia è fondamentale: queste sono dieci frasi che non andrebbero mai dette.
L’ansia e la depressione sono due dei disturbi più comuni dell’era moderna, secondo diversi studi questa particolare condizione umana avrebbe addirittura fatto registrare un sostanzioso aumento nel corso degli ultimissimi anni. Specialmente nel periodo successivo alla pandemia.
Stando ad una stima resa nota dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, un tutto il mondo più di 300 milioni di persone ogni giorno fanno i conti con questa particolare condizione. Chi ci vive sa quanto può essere faticoso compiere anche il più semplice dei gesti quotidiani.
Ansia e altri disturbi, le frasi che non bisognerebbe mai dire
Chi invece non conosce da vicino questa malattia, perché si tratta a tutti gli effetti di un malanno che necessità di cure specifiche, non sa come comportarsi di fronte a questo particolare disturbo e spesso finisce con l’aggravare la situazione.
Sapere come rivolgersi ad una persona alle prese con l’ansia e altra disturbi di tipo sociale è molto importante per aiutare il soggetto nel suo percorso riabilitativo. Esistono infatti alcune frasi che vanno assolutamente evitate. Per quanto la gente le dica con la speranza di poter quantomeno provare a risolvere una situazione così delicata, il più delle volte si ottiene l’effetto contrario.
Perché è importante non dire queste dieci frasi a chi soffre d’ansia
Questa sono perciò dieci frasi da non dire a chi soffre di ansia. Sparare sciocche sentenze è spesso la soluzione più facile, ma allo stesso tempo rischia anche di essere la più deleteria. Per questo secondo gli psicologi e altri esperti è necessario sapere cosa dire e cosa non dire.
- “NON CAPISCO LA TUA DEPRESSIONE, ABBIAMO TUTTI DEI PROBLEMI”
Sul fatto che chiunque abbia dei problemi non c’è dubbio. Ciononostante, non tutte le persone hanno il carattere o la forza di affrontare i problemi quotidiani con la stessa intensità. Per questo motivo fare dei confronti con il prossimo non serve quasi mai a migliorare la situazione. - “PER USCIRNE DEVI SFORZATI DI PIÙ”
Interfacciarci con una persona che soffre d’ansia minimizzando gli sforzi fatti per uscire dal suo stato, serve solo a peggiorare la situazione. Il soggetto in questione si sentirà solo ancor meno capace di affrontare le sue paure, soprattutto perché sono tante le situazioni che per essere superate necessitano di un aiuto esterno. - “C’È CHI STA PEGGIO”
Come detto, misurare la situazione di una persona affetta da ansia non è la situazione migliore per farla stare meglio. La persona, oltre a sentirsi profondamente incompresa, potrebbe iniziare a fare dei ragionamenti sul proprio stato psicofisico aumentando le proprie paure consapevole che la sua situazione potrebbe anche peggiorare. - “SEI SOLO IN CERCA DI ATTENZIONI”
Generalmente chi ha disturbi simili all’ansia non ama in particolar modo stare al centro dell’attenzione. Per questo se un soggetto alle prese con questa specifica condizione si lamenta o soffre per il proprio stato, non lo sta facendo per sentirsi coccolato o per ricevere empatia da parte del prossimo. - “PRENDI DELLE MEDICINE”
Abbinare un qualsivoglia percorso riabilitativo ad alcuni medicinali può essere certamente una mossa vincente. Tuttavia, è anche bene ricordare che le medicine non fanno miracoli e per questo non solo l’unica soluzione per uscire dall’ansia. Dire così ad una persona che soffre di questo disturbo abbasserà solo la sua autostima. - “SEI TU CHE NON VUOI STARE MEGLIO”
Una persona, per quanto consapevole della propria condizione, non può decidere di uscire dal suo stato di angoscia semplicemente scegliendo di farlo. L’ansia è un disturbo serio e in quanto tale ha bisogno di rimedi specifici per essere superato. Il soggetto il più delle volte vorrebbe uscire dal suo stato ma non ha i mezzi per farlo. - “NON TI MANCA NULLA PER ESSERE FELICE”
Emanare delle sentenze, solitamente senza avere tutte le informazioni necessarie per farlo, non serve a nulla. Per quanto ai nostri occhi una determinata persona possa sembrarci stare bene, non siamo davvero consapevoli di quello c’è dentro di lui. Per questo è sempre meglio evitare di arrivare a facili conclusioni. - “NON SI MUORE D’ANSIA”
Probabilmente è vero che l’ansia e la morte non sono direttamente collegate, ma per il soggetto affetto da questo disturbo la sensazione non sarà tanto diversa da quella di una malattia grave. La soluzione migliore in questi casi è sempre quella di fornire supporto anziché fare paragoni scomodi. - “È TUTTO NELLA TUA TESTA”
Anche in questo caso non è del tutto sbagliato dire che le paure in questione sono solo frutto di alcuni pensieri sbagliati. Peccato, però, che quando si soffre di ansia si amplifichino i propri timori al punto da renderli reali anche nella vita di tutti i giorni. Il consiglio in questo caso è di aiutare a gestire queste paure. - “CALMATI!”
Sarebbe la soluzione migliore poter semplicemente chiedere una persona di calmarsi. Invece il più delle volte si tratta di una strategia che non solo non funziona, ma che rischia persino di scatenare l’effetto inverso, mettendo ancor più ansia e paura addosso al paziente. Per superare questo disturbo non basta la sola forza di volontà.